Capitolo 38

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 Il Natale era ormai alle porte e quell'aria di gioia, di trepidante attesa aveva investito anche Dave facendogli dimenticare Andrew Castillo e la minaccia che rappresentava.

Ricordava perfettamente la promessa che aveva fatto a Emily il Natale precedente: portarle un abete vero da addobbare e questo spiegava perché, quel pomeriggio, era diretto al vivaio della signora Smith. Glielo aveva suggerito il generale Carter dicendogli che lì avrebbe trovato senza alcun dubbio quello che desiderava, bastava che dicesse che era lui che lo mandava.

La signora Smith era una donna sulla sessantina, piuttosto robusta, dai modi sbrigativi di chi non ha tempo da perdere, ma garbati.

Quando vide arrivare Dave gli andò incontro sorridente.

"Buongiorno" lo salutò "lei deve essere Wilson..." e senza attendere una conferma proseguì "Il generale mi ha parlato di lei con molta ammirazione e mi ha avvertito del suo arrivo raccomandandosi di trattarla con i guanti, e questa è una rarità. Sa conosco Carter da una vita, si può dire, e le persone che hanno guadagnato la sua stima, in tutti questi anni, si contano sulle dite di una mano... Prego mi segue..."

Aveva parlato ininterrottamente, senza mai prendere fiato o lasciare a Dave la possibilità di replicare, avanzando, nel frattempo, verso un angolo del vivaio dove facevano bella mostra di sé alcuni abeti.

"Ecco le ho tenuto da parte questo" disse indicandogli un albero di medie dimensioni ben proporzionato. "Che ne pensa? Le piace?"

"E' perfetto, non poteva sceglierne uno migliore", rispose Dave.

"Ne sono felice! Su mi dia una mano a caricarlo sul pick-up."

Dave aiutò la donna, pagò e dopo averla ringraziata e salutata, si rimise in marcia per tornare a casa.

Era eccitato come un bambino e già s'immaginava l'espressione meravigliata di Emily e il suo sorriso che, ogni volta, gli faceva perdere un battito.

Mentre guidava ripensò al Natale dell'anno prima. Era stato speciale: lui le aveva chiesto di sposarlo e lei gli aveva annunciato che aspettavano un bambino, Tommy!

Quante emozioni da allora: il loro matrimonio, il suo, seppur piccolo riavvicinamento alla madre, la nascita del piccolo e il loro amore che, giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza, diventava sempre più forte, più maturo.

E pensare che quando l'aveva conosciuta aveva pensato che fosse solo poco più di una ragazzina!

Sorrise della propria stupidità e scosse il capo: quella ragazzina l'aveva messo letteralmente "ko"e gli aveva insegnato a vivere, a gioire, ad amare come mai nessuna era riuscita a fare.

Era diventata un appendice di se stesso, una parte essenziale, anzi LA parte essenziale, che lo rendeva completo e mai, mai avrebbe potuto rinunciare a lei.

Arrivò a casa che era quasi ora di cena, piuttosto tardi rispetto al solito, ma era certo che Emily lo avrebbe perdonato non appena ne avesse visto il motivo.

Parcheggiò proprio davanti all'ingresso in modo da rendere più agevole lo scarico dell'albero e notò che tutte le luce erano spente. Pensò che Emily fosse dai vicini e se ne rallegrò. Avrebbe portato dentro l'abete senza che lei lo vedesse, così la sorpresa sarebbe stata anche maggiore.

Poi un rumore attirò la sua attenzione. Tese l'orecchio, ma non sentì nulla. Alzò le spalle pensando di essersi sbagliato e si accinse ad abbassare le sponde del pick-up quando udì nuovamente quel suono straziante. Si guardò attorno per vedere se nelle vicinanze ci fossero dei gatti, ma non vide nulla.

Il lamento si ripeté più forte di prima e Dave si rese conto che proveniva dall'interno della casa. Un terrore cieco si impossessò di lui e un brivido gli corse lungo la schiena.

Si precipitò dentro chiamando a gran voce Emily, ma non ottenne nessuna risposta se non il pianto disperato di Tommy. Si diresse nella sua camera immersa nel buio, accese la luce e trovò il piccolo in lacrime nel suo lettino. Lo prese in braccio, cercando di calmarlo, ma il piccolo avvertendo la sua angoscia, pianse ancora più forte. Sempre col bambino tra le braccia Dave perlustrò la casa, ma di Emily non trovò alcuna traccia. Sostenuto ancora da una piccolissima speranza corse a casa dei genitori di Julie, che però gli dissero di non averla vista per l'intero pomeriggio.

"Forse è andata in paese..." gli suggerirono senza molta convinzione.

Dave scosse il capo: "Non avrebbe mai lasciato solo Tommy... Deve esserle accaduto qualcosa..." disse e nel pronunciare quelle parole la verità gli apparve davanti agli occhi in tutto il suo orrore e con il nome di Andrew Castillo!

IDENTITA' NEGATADove le storie prendono vita. Scoprilo ora