10.01

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Christian e Mattia avevano provato, davvero, ad aspettare svegli la mezzanotte per festeggiare il compleanno del biondo.
Ma dopo le lunghe ed agonizzanti settimane costretti in casetta, chi per un motivo chi per un altro, non erano più abituati come prima a reggere i ritmi intensivi degli allenamenti, soprattutto Mattia che, per la caviglia ancora convalescente, aveva ripreso da poco a seguire le lezioni, seppur solo in parte.

Così si erano infilati nel loro letto, che da quando si erano fidanzati era composto dai loro due materassi singoli addossati l'uno all'altro, sussurrandosi piani ed intenzioni di resistere almeno fino alla mezzanotte.

Avevano chiaramente fatto male i conti, però, perché quando Dario entrò in camera, di ritorno dalla stanza di Sissi, alle 23.32 precise, li trovò accucciolati sotto le coperte, il viso di Mattia schiacciato contro il petto di Christian, le mani di Christian infilate tra i capelli di Mattia, profondamente addormentati.

Ecco perché la mattina del 10 gennaio, a diciotto anni appena suonati, Mattia Zenzola si svegliò per i lamenti del suo fidanzato.

- Non ci posso credere! -

- Mh? - fece Mattia, confuso, senza aprire gli occhi. Christian era irrequieto accanto a lui, e stava facendo tremare le lenzuola.

- Ci siamo addormentati! - Mattia schiacciò di più la faccia contro il cuscino, sempre senza aprire gli occhi.

- Perché che si fa di solito nel letto? -

- Guarda mi salta alla mente almeno un'altra opzione, così a caso. - commentò Dario dall'altro capo della stanza, rendendo nota la sua presenza.

- Sta zitto tu! - gli rispose il moro, mentre Mattia arrossiva. Poi, rivolgendosi di nuovo a lui: - dovevamo aspettare la mezzanotte per il tuo compleanno. -

- Oh giusto. -

- Già, te lo avevo detto che non ci dovevamo mettere sul letto. -

- Chri per come stavamo ieri sera ci saremmo addormentati pure in piedi. -

- Uffa però che palle, volevo essere il primo a farti gli auguri. Adesso sicuro accenderai il telefono e troverai un centinaio di messaggi inviati a mezzanotte.  - al sentire quel tono dispiaciuto, Mattia finalmente aprì gli occhi, venendo accolto dalla visione familiare quanto ancora mozzafiato di un Christian appena sveglio: aveva i capelli neri sparati in tutte le direzioni, gli occhi lucidi di sonno e il segno rosso del cuscino gli lasciava una cicatrice temporanea che correva dalla guancia destra sino alla base del collo.

- Perché invece di lamentarti non me li fai e basta questi benedetti auguri? - guardò la sveglia digitale sul comodino accanto al letto. - Sono già le 09.12, sai quanti altri messaggi mi saranno arrivati mentre parlavi? -

Christian si imbronciò ancora di più, spintonandolo sulla spalla.

- Sei proprio uno stronzo. -

- Ma ti piaccio anche per questo. -

- Non so come sia possibile. - poi si aprì in un grosso sorriso. - Auguri piccolo. -
Si chinò in avanti, depositandogli un bacio a stampo sulle labbra, lungo e delicato, che lo fece completamente liquefare sulla superficie soffice del materasso.
E chi se lo sarebbe aspettato che avrebbe passato il suo diciottesimo compleanno così.

- Grazie Chri. - gli rispose con un'espressione da allocco in faccia. Quel ragazzo lo portava ai limiti della decenza umana.
Christian prese a lasciargli tanti piccoli bacetti su tutto il viso, solleticandogli la pelle ancora accaldata per il sonno e rischiando di fargli scoppiare il petto per il modo in cui il suo cuore si stava ingigantendo.

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