Cura e Veleno

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- Ho fatto un casino. -

- Uè ciao fra, da quanto tempo! Sto bene si, grazie per avermelo chiesto. Tu invece? Ti vedo palliduccio. -

- Guido non è il momento, credimi. -

- M'agg preoccupà? - chiese, svestendo subito il tono ironico che aveva indossato prima.

Christian si sentiva a dir poco disperato. Continuava a ripensare alla litigata che lui è Mattia avevano avuto quella mattina, le parole crudeli che aveva detto al biondo continuavano a ripeterglisi nella mente con un'eco tremenda che pareva trarre godimento nel perseguitarlo.
Continuava a vedere lo sguardo azzurro di Mattia sgranarsi ed ingrigirsi, spezzandosi subito dopo.

- Oh fra mi rispondi? Tutto apposto? -
Christian prese un grosso respiro.

Aveva chiamato Guido perché in quel momento gli era apparsa l'unica persona veramente vicina a lui che lo avrebbe ascoltato senza giudicarlo, che lo avrebbe consigliato senza dargli false speranze, come il fratello maggiore che era per Christian.

Con Mattia per ovvi motivi non poteva parlare, con Dario, nonostante avessero fatto pace e avessero ripreso a scherzare come prima, non se la sentiva di aprirsi, ricordava ancora come il ricciolino avesse ridicolizzato le sue sofferenze davanti a tutti e gli mancava ancora la terra sotto i piedi.
Con la sua famiglia non voleva parlare, si vergognava oltre misura di quello che aveva fatto e non aveva il coraggio di dirlo a sua mamma, che tanto amava Mattia, così come suo padre e sua sorella.

- Fra credimi mo piglio e chiamo l'ambulanza. - Christian esalò una risata accovacciato contro la porta del bagno, che però risuonò più come un rantolo di sofferenza tra quelle quattro pareti verde acqua.

- Ho litigato con Mattia. - buttò fuori tutto d'un fiato.

- Litigato per una cosa seria? -

- Sì. Fra sono stato una merda. -

- Non ne dubito. -

- Co... come? -

- Mattia è un pezzo di pane. Per arrivare a litigare con qualcuno ce ne vuole. Per essere arrivato a litigare con te non oso immaginare cosa puoi aver fatto. -

A Christian mancò il fiato.
Era veramente una persona di merda: aveva sfogato la sua rabbia sulla persona che meno di tutte se lo meritava e che più di tutti avrebbe meritato invece solo cose belle, solo carezze.

Nascose la testa tra le ginocchia, stringendola forte per provare ad allentare il filo spinato che gli cingeva il cervello come una corona di spine.

- Ti va di dirmi perché avete litigato? -

Erano in sala relax, per niente rilassati, intenti ad urlarsi addosso tutti i fastidi che la gara di tecnica classica promossa dalla Celentano aveva generato in loro.

O meglio, Christian e Carola si urlavano addosso, mentre Alice se ne stava zitta con lo sguardo perso nel vuoto, Serena gli dava manforte e Mattia provava a far da paciere.

Forse sarà stato perché per la prima volta dall'inizio del programma Mattia non si era schierato dalla sua parte.

Forse sarà stato perché le ingiustizie gli facevano proprio rodere il cazzo.

Forse sarà stato perché l'atteggiamento della Celentano di screditare tutti pur di elevare la sua pupilla cominciava a stargli particolarmente stretto.

Forse sarà stato perché era stanco di ripetere, urlare, sempre la stessa cosa ad una Carola che fingeva di non capire quello che stesse dicendo ma che in realtà aveva capito fin troppo bene.

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