L'amore ammattisce i folli

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Christian era a dir poco disperato.

Erano due giorni ormai che Mattia non lo calcolava, e lui si sentiva sempre più vicino all'orlo del baratro, pronto a piombare nello strapiombo se il biondo non gli avesse teso una mano per salvarlo.

E Mattia non sembrava per nulla propenso a tenderla, questa mano.

Erano 48 ore che il moro altalenava ad uno stato di disperazione uno di irritazione perché, andiamo, il barese stava veramente esagerando!

Che aveva fatto di così grave?

Un misero hashtag su Twitter, chiaramente giocoso.

C'era da scaldarsi così tanto?

Apparentemente si, perché il suo fidanzato lo ignorava da due giorni, e buoni tre quarti di Twitter gli davano ragione.

Aveva provato di tutto, prima per farsi perdonare, poi, quando aveva realizzato che non ci sarebbe riuscito, per costringerlo almeno a rispondergli.

Non aveva mai realizzato quanto fosse diventato dipendente dalle attenzioni di Mattia.
Solo ora che gli venivano sottratte si rendeva conto di quanto gli mancassero i suoi "Buongiorno" e le sue "Buonanotte", le sue foto appena sveglio e quelle sfocate inquadrate da sotto al banco a scuola, i messaggi costanti ed i "ti amo, mi manchi" sussurrati in videochiamata, la notte, quando ormai pensava che Christian si fosse addormentato.

Quando diceva che aveva provato di tutto per attirare la sua attenzione, intendeva proprio tutto.

Lo aveva tartassato di messaggi, tutti bellamente ignorati.

Lo aveva taggato a raffica sui social, ricevendo in risposta nulla o commenti chiaramente innervositi, che non facevano altro che infiammare ancora di più la sua "opposizione".

Aveva provato a corromperlo con il suo viso e, a dire il vero, con il suo corpo.

Non che si ritenesse chissà cosa ma, a Mattia, per qualche motivo che continuava a non sapersi spiegare, piaceva, e aveva provato a usare questa consapevolezza a suo vantaggio. Ancora una volta non aveva avuto successo.

Quale dovrei mettere su Instagram?

È uguale.

E no.

Non era uguale per niente.

Aveva mandato 5 foto, e almeno due di queste potevano essere considerate più nudes che selfie.

Andiamo, potevano essere uguali una foto dove abbracciava il suo cane e una dove stava davanti allo specchio del bagno, i capelli umidi attaccati alla fronte grondanti gocce d'acqua che gli accarezzavano il collo ed il petto, un asciugamano bianco annodato in modo veramente precario sulle anche?

Voleva vedere poi se l'avesse davvero postata sulle storie di Instagram se il biondino avrebbe ancora detto che fosse uguale.

Quasi era stato tentato di pubblicarla davvero, giusto per smuoverlo da questo finto stato di indifferenza in cui si era rinchiuso.

Poi era fortunatamente rinsavito, realizzando che se davvero avesse osato fare una cosa del genere si sarebbe trovato single in due secondi netti.

Però si era innervosito, perché quella situazione lo aveva portato a tre conclusioni plausibili: o non aveva proprio aperto le foto, o le aveva aperte ed era davvero arrabbiato a tal punto da non importarsene effettivamente, o le aveva aperte, gli aveva dato fastidio, ma era davvero arrabbiato a tal punto da non farglielo vedere.

Sinceramente, non sapeva cosa gli facesse più avvelenare lo stomaco.

Ma, proprio mentre si stava avvelenando, Mattia aveva postato una storia dove si vedevano quegli occhi meravigliosi che aveva, e Christian si era trovato a sciogliersi sul divano, con il cuore che gli doleva per il desiderio che aveva di poter tornare a come erano prima.

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