È a dir poco fantastico. Il rosso è vicino a me, esamina la mia reazione e sorride. Sono rimasta ad occhi spalancati.
Qui il sentiero finisce per far passare un ruscello di media grandezza, vicino al quale c'è un albero enorme, sembrerebbe centenario. Ha il diametro di circa un metro e, sui rami forti e spessi, si estende una casa in legno. È fatta benissimo cazzo, sembra costruita da un architetto esperto, il tetto è spigoloso, coperto dalle foglie d'autunno.
C'è una scala a chiocciola che gira attorno al tronco dell'albero. «Vieni.» istiga il ragazzo salendo le scale, seguo i suoi passi con occhi attenti a scrutare meravigliata ed incuriosita questo nuovo posto.
Arrivati in cima alla scala, Jar prende le chiavi e apre il lucchetto e toglie la catena che la sigilla. La porta è molto spessa, sembrerebbe di ciliegio.
Entriamo e ci fermiamo sull'uscio, un'ondata di profumo alla vaniglia mi ingloba e quando Jar accende la luce rimango seriamente stupefatta. Se da fuori è meravigliosa, l'interno non può avere descrizione. Sembra piccolina dall'esterno invece dentro è enorme.
«Ti piace?» domanda il rosso circondandomi le spalle con il suo braccio muscoloso. «Assolutamente.» It's fuckin' perfect!
Entrando si è direttamente in salotto, dove c'è un tappeto che ricopre l'intera superficie della stanza, sul quale ci sono tre "puff", una ventola che riscalda, un tavolino e un pc. Le luci sono deboli e danno un'aria molto intima e tranquilla.
«Ti faccio vedere il resto.» sorride lui. Mi prende per mano e mi lascio trascinare. Andando verso destra, ci ritroviamo in una piccola "cucina" dove c'è un fornello a gas e un minifrigorifero. «Funzionano?» chiedo incuriosita «Oh si. Siamo riusciti a collegare tutte le prese elettriche alla qui vicina centrale.» non mi chiedo come, è meglio.
Il rosso mi dice che il pavimento è in parquet in tutte le stanze e mi conduce di nuovo in salotto mostrandomi il bagno.
Come ultima stanza, c'è la camera da letto. Dal salotto, a sinistra, c'è un microscopico "corridoio" che porta ad essa. Jar accende la luce, il paradiso.C'è un materasso a terra, matrimoniale, coperto da delle coperte colorate e dei cuscini. Anche qui c'è la ventola. Sulle pareti ci sono le luci appese, tipo quelle natalizie ma sono tutte color champagne. Al lato del letto c'è una parete fatta di vetro che da sul bellissimo panorama boschivo.
«Che ne pensi?» chiede il rosso sdraiandosi sul materasso. «Penso sia bellissima anzi, è dire poco. Non ci sono termini per descriverla. L'hai fatta tu?» ovviamente no, ma che domande.
«Ti ringrazio, ni.»
«Ni?»
«Si, ahah. L'abbiamo fatta io e mio padre tempo fa. Lui ha pianificato e costruito tutto e io l'ho "addobbata".»
«Azz.. E.. quanto tempo ci avete messo?» mi siedo sul materasso e guardo fuori dall'enorme finestra.
«Circa un anno, credo.» mi prende il braccio e mi spinge su di lui. I nostri visi sono troppo vicini, sento un qualcosa nello stomaco.
Lo osservo, ha chiuso gli occhi. Wtf?Il suo profumo si fa spazio nelle mie narici e poggio la testa sul suo petto ascoltando il battito regolare del suo cuoricino aw.
Riesco a sentire i suoni che provengono dall'esterno della casa che sono molto rilassanti, ad esempio, lo scorrere dell'acqua nel ruscello, i cinguettii degli uccellini e, grazie alla finestra semiaperta, anche il leggero fruscio delle foglie. Mi sento come se fossi in paradiso, è tutto così tranquillo, così pacifico. Per non parlare dell'Angelo che si trova sotto di me, che brilla più della luce solare.
«Sai..» la sua voce rauca interrompe il silenzio che si era creato. «Vengo qui quando ho bisogno di staccare la spina, quando il mondo si fa troppo assillante e non mi lascia respirare.» Alzo lo sguardo e vedo che tiene ancora gli occhi chiusi. Mi risistemo sul suo petto.
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Dark Angel.
Hayran KurguLei, la nuova arrivata, quindi a vista di tutti sfigata e asociale. Lui, il popolare della classe, a vista di tutti figo e intelligente. Volete sapere cosa succederà tra i due? Bene, siete nella storia giusta.