«Eccoci.. Sei pronta?» chiede Lorenzo mentre mette a terra la sacca.
«Beh, devo esserlo. Sono le 4 di mattina.. Spero di non spaventarla.» rido al pensiero di mia madre che si prede paura pensando che le sia entrato in casa un ladro.
Lorenzo sorride e mi da una pacca sulla spalla, poi mi bacia la fronte e mi sussurra un "tivogliobene".
Prende il telefono e guarda l'ora. Si accorge che sono le quattro e fa una faccia pensierosa.
«Tutto bene?» chiedo sedendomi sul marciapiede davanti casa.
«Oh, Sisi. Solo che stavo pensando.. Sono le quattro.. Non è un po' presto per rientrare?» si siede vicino a me e si accende una sigaretta, porgendomene una anche a me.«No grazie, non sono suicida.» sorrido, e lui fa una faccia maliziosa.
«Non eri la ragazza tutta dura che non perde occasione per fare a pugni?»
«Beh, forse hai frainteso il termine "stronza" con "suicida".» Non mi piace il fumo, non mi è mai piaciuto. Mio nonno è morto per cancro ai polmoni e poco prima che morisse, gli promisi che non avrei mai fumato, per nessuna ragione.
Visto nonno? Sto mantenendo la mia promessa.Annuisce lentamente, non so se stia pensando a come rispondermi o ad altro.
«Stavi dicendo qualcosa prima che mi offrissi le sigarette.» dico guardandolo tirare e poi far uscire il fumo dal naso. Trovo questa cosa estremamente affascinante, forse perché sembra un drago.. E io amo i draghi.
Annuisce «Oh si, dato che sono le quattro, perché non andiamo un attimo al parco? Così, giusto per passare il tempo. Non ho sonno e anche volendo non dormo.»«Va bene, ma.. perché non dormi?»
«Preferirei non dirtelo.»
Annuisco lentamente e lascio le borse dietro il muretto posto lateralmente il mio giardino.«Andiamo.» dico tirandolo in piedi. Lui mi prende la mano e la serra nella sua, mentre con l'altra continua a fumare.
Gli rivolgo uno sguardo interrogativo e lui mi fa l'occhiolino.Che tipo strano.
***
«Bene allora. Raccontami un po' di te.» dice Lorenzo sdraiato di fianco a me, mentre guardiamo le stelle.
«Che vuoi che ti dica?»
«Quello che vuoi, basta che parli.» na-ah, caro. Tu ordini non me ne dai, forse non è chiaro.
«Perché non mi racconti qualcosa su di te? Io non so niente di te.»
«Ah no? Beh ecco. Sono Lorenzo Paggi e ho 17 anni. Il mio compleanno è il 14 novembre e sono dello scorpione. Il mio più grande sogno è quello di diventare un attore e mi piacciono molto i tatuaggi.
Il mio migliore amico è Matteo, come già sai, ci conosciamo da una vita e credo sia l'unica persona di cui mi posso davvero fidare.» dice tutto d'un fiato.«Ma dai, domani.. aspetta.. Oggi è il tuo compleanno! Quando avevi intenzione di dirmelo?»
«Beh.. Adesso(?)» sorride.
«Auguri idiota.. Adesso hai 18 anni. Aw.» sorriso e gli bacio il naso, lui sorride e ringrazia.
«E.. I tuoi genitori?»
«Non esistono i genitori per me.»
«Come no? Tua madre è gentilissima nei miei confronti.»
«Nei tuoi confronti. Hai detto bene.»
«Perché dici questo?»
«Senti non voglio parlarne.» dice con voce leggermente strozzata.
«Perdonami Jar.. Io davvero.. non volevo.»
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Dark Angel.
FanfictionLei, la nuova arrivata, quindi a vista di tutti sfigata e asociale. Lui, il popolare della classe, a vista di tutti figo e intelligente. Volete sapere cosa succederà tra i due? Bene, siete nella storia giusta.