Entriamo in questo negozio, un negozio di tatuatori e di ragazzi che fanno piercing, bellissimo.
Non è molto grande, ma è ben decorato, molto colorato, soprattutto rosso, con quadri di disegni, credo fatti da loro, sulle pareti color vermiglio, con sfumature nere.
Sorrido come una stupida, non realizzando realmente cosa sta succedendo.
Stringo la mano al ragazzo, che ricambia la stretta, e non appena arriva colui che sembra suo amico - dai nomignoli e cazzate varie - sorrido e gli lascio la mano per lasciare al rosso la possibilità di salutare Rick, a quanto ho capito.
Mi presento, cordialmente, e ci porta verso una stanzina, con aghi e cose strane.«Questo.. Beh.. Questo è per te.»
Mormora il ragazzo quasi timido.
Lo guardo mordendomi il labbro e lo abbraccio forte, sentendolo ricambiare ancora più forte.
Cerco di trattenere le lacrime, con successo, e gli bacio la guancia più volte.«Grazie Amore..»
È la prima volta che lo chiamo così, ha fatto uno strano effetto pronunciarlo e sentirlo, proprio come sentirselo dire da me.
Non sono una che fa questo tipo di cose, non chiama così le persone, al limite le insulta..
Arrossisco leggermente e mi siedo sul lettino stringendo la mano al ragazzo, mentre il moro mi guarda e con mano ferma mi buca la narice.
Non sento molto dolore, come un pizzico, l'occhio dalla parte del buco, il sinistro, inizia a lacrimare, come da manuale.
Sorrido guardando il rosso sorridere e stringere la mia mano, insieme alla sua, mordendosi il labbro.«Ti amo..» Sussurro mentre mi asciugo le lacrime dell'occhio sinistro e mi alzo per baciarlo a stampo e abbracciarlo.
«Anch'io bambina.»
Sorride lui ricambiando sia il bacio che l'abbraccio, e una volta chiamato, va a fare il tatuaggio alle mani, quello che rappresenta l'equilibrio, il karma.Una volta terminata la sessione, torniamo sotto braccio a casa.
Mamma Paggi aveva preparato tante cose buone, io sorrido sentendo il profumino, per la prima volta mi sento a casa.
Una volta lavata le mani mangiamo insieme, parlando del più e del meno.Una volta terminato il pasto, mi alzo da tavola aiutando a sparecchiare, per poi andare a lavarmi i denti, andando successivamente in camera mia.
Non ho proferito parola da quando mi sono alzata da tavola, e una volta messa sotto le coperte, con una tuta di Lorenzo, mi perdo nei miei innumerevoli e disordinati pensieri.La prima immagine che mi passa davanti agli occhi è mia madre, chissà cosa sta facendo..
Poi mio padre, probabilmente dall'altra parte del mondo, infatti lo vedo lì, sdraiato su un'amaca sulle spiagge caraibiche.
I miei pensieri poi si soffermano sul rosso, pensando se a mia madre possa piacere.
Ma perché continuo a pensare a lei?
Tutto sembra perfetto, finché non mi è tornata in mente, ma poi riprendo a pensare al rosso, e con un sospiro leggero mi copro con la coperta, guardando il soffitto.Lorenzo, Lorenzo Paggi.
L'ultimo ragazzo di cui avrei pensato di innamorarmi.
Molto spesso la realtà è diversa dalle proprie fantasie, bisogna sempre conoscere bene le persone, anche se all'inizio.. non è facile.Sapete, non è facile vivere.
Sopravvivere si, lo fanno tutti, ma vivere no.
Sopravvivere è lavorare, farsi il culo una vita intera per poter mangiare, e andare in pensione, passando poi una vita un po' più tranquilla. Ma si può definire questa vita?
Quello di cui sono certa è che mi impegnerò a non diventare come loro, come tutti loro,
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Dark Angel.
FanficLei, la nuova arrivata, quindi a vista di tutti sfigata e asociale. Lui, il popolare della classe, a vista di tutti figo e intelligente. Volete sapere cosa succederà tra i due? Bene, siete nella storia giusta.