17 × Hug Me.

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La giornata inizia bene: il sole sbatte sulle nostre palpebre, facendo mugolare entrambi e nascondere il viso sul petto di uno all'altro, una scena tanto tenera.
I ricordi della sera precedente man mano tornano in mente, vaghi, creando la rappresentazione di quello che realmente è successo.
Guardo Lorenzo ancora addormentato, sul mio petto nudo. Grazie al buio di questa notte, non si è accorto di una cicatrice, non tanto profonda, sul fianco destro, più dietro la schiena.
A dire la verità, in quel momento stavo pensando a tutto che alla cicatrice, dovuta a passati atti di bullismo, nella vecchia scuola, come ad esempio buttarmi giù dalle scale, picchiarmi contro gli armadietti..
All'inizio subivo, non sapendo cosa fare realmente, poi, quando andarono a toccare la mia migliore amica andai su tutte le furie.
In poche parole ero diventata io la loro bulla per un giorno.

Un nuovo mugolio del ragazzo mi fa tornare con i piedi per terra, così lo stringo a me, baciandogli la testa mentre passo le dita tra i suoi morbidi capelli rossi.
Lo sento aprire un occhio, ciò, ovviamente, significa che si è svegliato.

«Ehi piccola..» Sussurra con tono roco e impastato ancora dal sonno, rendendolo più adorabile di quello che già è.

«Giorno..» Sorrido dolcemente lasciando che il ragazzo mi baci velocemente a stampo, per poi alzarsi, nudo, e mostrarmi il suo culo niente male. (ovvero perfetto mlml).
Quando si volta verso di me, però, nota il lenzuolo con una enorme chiazza rossa, giustamente.

«Piccola alzati, cambio il letto.» Dice con un tono dolce, con un accenno però di preoccupazione.
Per lui quel sangue era segno di dolore, tanto dolore.

«Mh? Sì.» Mugolo alzandomi, portandomi il lenzuolo dietro per non rimanere nuda e corro in bagno.
Mi lavo in doccia, pulita, e mi sorprendo del fatto che ci sia l'acqua calda.
Dopo essermi lavata velocemente, giusto per togliere il sangue dal corpo, mi asciugo e torno dal ragazzo con l'asciugamano.
Al ritorno vedo il rosso seduto sul materasso del letto, al telefono, con una mano tra i capelli che si tiene la testa.

«Ehi..» Mi avvicino a lui lentamente, notandolo forse un po' giù, e mi mordo il labbro, prendendogli la mano.

«Ehi.» Sorride dolcemente guardandomi e mi avvicina a sé.

«Tutto okay?»

«Certo, preparati che torniamo a casa.» Sorride dolcemente alzandosi, alzando poi anche me con una mano, e mi vesto velocemente, sentendo bruciare leggermente l'intimità. Devo abituarmici.
Dopo esserci preparati, usciamo di casa, e mano nella mano andiamo a casa del ragazzo.

«Rachi?» Sentiamo entrambi alle nostre spalle, ci giriamo e vediamo Valerio, da solo, avvicinarsi a noi.
Guardo Lorenzo, facendogli capire che lui non era più nella mia cerchia di amici e alzo un sopracciglio voltandomi verso il ragazzo.

«Come stai?» Chiede pieno di allegria, penso nel vedermi.
Lo guardo e rispondo alzando le spalle, tenendo uno sguardo serio.

«Che ti prende?» Chiede nuovamente vedendomi un po' più fredda del solito, non cagando affatto il rosso vicino a me.

«Niente, ora ti preoccupi per me?
Torna dalla tua ragazza, lasciami stare.» Mi giro e mi incammino portando con me il rosso, che trattiene un ghigno per la mia risposta.
«Non ci sto più assieme..» Mormora il ragazzo, con un tono triste e deluso.

«Tanto peggio.»

Valerio ci rimane male, ma capisce perché mi sto comportando così con lui, così cambia direzione.

«Non ti ha cagata più dopo essersi fidanzato?
Non si è chiesto perché non c'eri più a scuola gli ultimi giorni?
Che coglione.»

«Mh, a parte il fatto che ho saltato due mesi.. sarò bocciata.. ora basta però.» Mormoro infastidita dal comportamento del moro.

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