Controvoglia

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-Salve, Detective Tomlinson!- stringe la mano alla donna davanti a lui.
È una signora sulla cinquantina di anni, capelli castani con qualche striatura bianca, pelle un po' trascurata, sguardo assente. Accanto a lei c'è un uomo grande, grosso, panciuto e con dei baffi lunghi e ricurvi.
-Lydia Andrews. E lui è mio marito, David Andrews.- li presenta.
-Salve!- risponde Louis.
-Piacere mio Detective. Prego, si accomodi pure.- continua il signor Andrews. -Andiamo in salotto.

E così arrivano lì, si accomodano sui due divani della stanza e subito la signora Andrews, ancora con sguardo un po' spaesato, chiede: -Vuole un tè?
-No, grazie. Sono qui solo per farvi delle domande sull'omicidio della vostra cameriera.- comincia.
-Giá, un duro colpo questa mattina. L'ha trovata un'altra delle nostre cameriere.- spiega il signor Andrews.

La famiglia è ricca, si vede già dal tono della casa ed anche dal quantitativo di personale che se ne occupa.

-Il suo nome?
-Dorothy.- risponde la donna.
-È qui? Potrei parlarle?
-Sta lavando la cucina in questo momento.
Aggrotto subito la fronte, confuso.
-Non vi era stato detto di non pulire la scena del crimine?- chiede Louis.
-Ci avevano detto di non toccarla finché non avessero preso tutte le prove che servivano. Quando gli uomini della scientifica sono andati via, ci hanno detto che potevamo farlo.

A Louis sembra strano che uno della scientifica possa aver detto qualcosa di simile ma ormai, se sta già pulendo, la scena è contaminata e non c'è molto che lui possa fare.
Spera solo, dentro di sé, che Liam e Zayn abbiano preso più prove possibili. Magari anche tutte.

-A che ora avete trovato il corpo della vittima?- chiede.
-Dorothy l'ha trovata alle nove questa mattina. Ci siamo svegliati tutti più tardi, ieri sera c'è stata una festa qui in casa. Noi dormivamo ancora e Marlena è la cameriera addetta alla cucina, perciò lei era già sveglia per preparare la colazione.
-Come mai avete dato una festa?- chiede Louis.
-Era il compleanno di nostro figlio Paul.- spiega la donna. -Compiva sei anni.
-Quante persone avete invitato?
-Non lo so.. la lista era lunga e si sono aggiunte molte persone. Sicuramente più di cento ma non saprei dirle con certezza.- risponde il signor Andrews.
-Cosi tante persone?
-Si. Amici di famiglia, conoscenti, colleghi di lavoro, amici di mio figlio. Un po' tutti, per rendere la festa ancora più interessante.
-Ed alla vostra festa è normale avere pugnali?- chiede a quel punto, diretto come sempre.
Il signor Andrews apre la bocca sorpreso per un momento mentre la signora Andrews sembra risvegliarsi improvvisamente.
-Non so come sia finito quel pugnale in casa mia, lo ripeto come ho già detto ai suoi colleghi. Non lo so, io non ho oggetti simili in casa.

Sa che è vero perché Liam e Zayn, insieme agli altri, hanno controllato bene in giro e non ne hanno trovati.
Ma ciò non vuol dire che non possano essere arrivati da fuori, ossia da qualcuno che era stato invitato alla festa la sera prima.

-Com'era Marlena a lavoro?- chiede a quel punto.
-Pulita e molto scrupolosa.- continua la signora Andrews. -Faceva anche turni lunghi per assicurarsi che la cucina splendesse sempre e che i pasti fossero ottimi ogni giorno.
Louis annuisce.

Da loro, come già ha intuito, non ricaverà di più se non frasi fatte e di circostanza.
Meglio indagare altrove.

-Bene, vorrei parlare con la vostra cameriera Dorothy, se permettete!- si alza in piedi, autoritario. Non è una domanda, è un comando.
Il signor Andrews non sembra fare i salti di gioia ma lo accompagna comunque nelle cucine, di sotto, e poi da Dorothy.
La cameriera sembra quasi spaventata di vederli ma quando il suo datore di lavoro le spiega tutto, sembra tranquillizzarsi.

-Vi lascio.- dice prima di andare via e chiudere la porta.

La cucina è uno specchio.

-Signorina Dorothy, vorrei farle qualche domanda su Marlena.
Dorothy annuisce.

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