L'intreccio della ragnatela

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Aprire gli occhi è così semplice quando il silenzio regna sovrano nella stanza e le luci sono state tutte spente.

Louis si sente quasi rilassato mentre lo fa.

Harry è accanto a lui ancora, il respiro regolare, la testa poggiata sulla sua stessa spalla e gli occhi chiusi, beati nel loro sonno.

Louis lo osserva.

È bello persino quando è addormentato in quella posizione così scomoda.

Si guarda attorno.

La spalla fa ancora tanto male, ha mentito poco prima perché non voleva che gli altri si preoccupassero.

Nonostante la ferita stia pian piano guarendo, la spalla fa ancora male.
Non riesce a capire perché ma è così.

Eppure lui non può rimanere lì, inerme e fermo ad aspettare.

Proprio non può!

Ha finto di dormire, aspettando che anche l'altro crollasse, solo per potersi guardare attorno senza che nessuno lo fermasse.

Trova la sua maschera, quella che stava cercando.

È sul mobiletto con tutti i farmaci e le siringhe che gli occorrono.

È stata ripulita anche se è ancora strappata da una parte.

Louis si alza, facendo il più piano e il più silenziosamente possibile, poi la afferra e la infila senza troppa delicatezza.

Prima di uscire velocemente dal covo, guarda Harry, ancora addormentato sulla sua sedia.

Spera di fare in fretta così potrà rimettersi su quel lettino, a fingere di dormire senza dover così spaventare l'altro.

Ci deve riuscire o Harry, conoscendolo, darà i numeri per la preoccupazione.

Sorride teneramente poi, di nuovo concentrato, esce dalla stanza.

Arriva alla porta di casa dei suoi e la apre.

Una ragnatela esce dal suo polso e subito dopo Louis spicca il volo.

Volteggia velocemente da un palazzo all'altro, sorvolando le vie di New York con la spalla quasi in fiamme per quanto fa male.

Avrebbe dovuto prendere un antidolorifico prima di partire, ne è consapevole, ma questo poteva anche rallentare i suoi riflessi e lui questo non lo può permettere.

Impiega un po' perciò ad arrivare al covo di Goblin, tutto tempo perso secondo il suo parere ma di meglio non può certo fare al momento.
È tempo perso perché Harry potrebbe svegliarsi da un momento all'altro per controllare se lui stia bene e ancora dorma sul lettino del laboratorio, ma Louis non sa di certo che Harry si è svegliato non appena lui ha messo piede fuori casa e che è corso subito a cercarlo, cosciente di dove fosse scappato.

Louis arriva da Goblin perciò con calma, atterra bruscamente al suolo e quasi cade perdendo l'equilibrio. La spalla fa troppo male e non lo aiuta affatto.

Trova l'entrata e la percorre velocemente.
Per terra ci sono delle impronte, lungo il corridoio stretto. Impronte leggermente insanguinate.

Louis è sicuro che sia il suo sangue quello a terra, lo stesso che deve aver calpestato Goblin durante lo scontro.

Affretta il passo, tenendosi la spalla con una mano.

Arrivato a destinazione, ascolta in silenzio.

Non sente un solo rumore provenire dalla stanza davanti a lui.

Pian piano, con attenzione, apre la porta.

Ma qualcosa non torna.

Goblin palesemente non è lì!

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