Capitolo 2

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Numero parole: 466


Non era la prima volta che vedevo gli occhi di Senku colorarsi di stupore. Osservai quell'emozione tingere le sue iridi il giorno in cui gli mostrai il mio villaggio o quando Chrome condivise con lui la sua vasta collezione di minerali. Quel pomeriggio però lo sconcerto aveva modellato diversamente i lineamenti del suo viso. Se di norma lo scoprire qualche cosa di nuovo lo accendeva, quando quel giorno ebbe modo di scorgere il suo volto fare capolino dalla sabbia, si spense.

"La porto al magazzino della scienza." Dichiarò tutt'un tratto sollevando la salma pietrificata della ragazza. Io e Chrome ci occupammo di trasportare i cesti di sabbia ferrosa.

Mi sorpresi nel vedere Senku, che aveva la forza di un moscerino, trasportare la statua di pietra senza fatica. Camminammo lungo il torrente per un tempo infinito, o almeno così pareva a me. L'istinto mi frenava dal seppellirlo di domande, ma ad ogni passo la voglia di chiedergli anche solo se gli facesse male la schiena mi uccideva. Fu Chrome ad intervenire, e dentro di me lo adorai per questo.

"Senku, quella statua non dev'essere leggera, falla portare al gorilla." Esclamò puntandomi il dito contro. La mia reazione non fu nemmeno delle più violente, poiché, anche se mi aveva appena dato del gorilla, il fatto di aver posto una domanda a Senku mi aveva lavato via tutta la tensione.

"In effetti inizia a dolermi la schiena ..." rispose Senku con voce ferma e calma. "... ma manca poco al magazzino della scienza, posso farcela." Concluse e né io, né Chrome ribattemmo.

Arrivati a destinazione Senku non ci degnò nemmeno di uno sguardo e si diresse a passo veloce verso il suo laboratorio. Io e Chrome ci lanciammo un'occhiata stupita, ma nessuno dei due fece nulla; non ci muovemmo nemmeno di un passo.

Dopo qualche minuto il viso affilato di Senku riaffiorò dal laboratorio, questa volta, però, era carico di emozione. Gioia? Era qualcosa di più intimo e profondo della semplice letizia la sua.

Nella mano destra stringeva un'ampolla colma di un liquido giallastro.

"Ragazzi, ecco qui l'ultima dose di liquido del risveglio!" Esclamò, infondendo nelle sue parole la delicatezza dell'emozione che impregnava il suo volto.

Non era la prima volta che sentii quel termine: "liquido del risveglio". Lui ce lo aveva illustrato come una miscela di elementi in grado di riportare in vita le persone pietrificate.

"Chi è quella ragazza?" Chiesi io a Senku, protendendomi verso di lui e bloccandogli il polso prima che potesse versare la sostanza sul corpo di pietra.

"Si chiama Ayano. Ayano Matsuda. È una mia cara amica." Mi rispose con una certa nostalgia.

"Ah." Mi limitai a dire. Non avevo grandi commenti da fare a riguardo.

Avrei dovuto fermarlo? No, era impossibile. All'epoca nemmeno sapevo cosa avrebbe comportato la rinascita di Ayano Matsuda. 


\\ spazio autrice \\

Oi. Questo capitolo è abbastanza breve, ma spero vi sia piaciuto comunque. Ditemi cosa ne pensate nei commenti  (siate pure cattivi).

- Anthyllis 

𝑺𝒕𝒐𝒏𝒆 𝑯𝒆𝒂𝒓𝒕𝒔 | Dr.StoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora