Capitolo 7

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Numero parole: 782


Con gambe e addome sdraiati sull'umida sponda rocciosa della sorgente termale, mi protendevo con petto e braccia in profondità della piccola gola, nell'intento di far fluire quanta più acqua calda possibile nel cesto che mi ero portata dietro.

Tiepidi fumi bianchi lievitavano dalla superficie del laghetto inumidendo la pelle del mio viso, mentre gelidi spiragli di vento solcavano impetuosi le mie gambe, privandole di ogni calore.

L'azzurro mattutino si era sciolto in un pallido grigio, incupendo anche le calde acque della sorgente.

L'estate si stava tramutando lentamente in autunno, che presto, dissolvendo la vivace e splendente atmosfera estiva, avrebbe annunciato l'arrivo dell'inverno.

Con il proclamarsi della stagione delle nevi sarebbe diventato sempre più difficile procurarsi l'acqua termale. Il terreno sarebbe gelato e le piogge si sarebbero abbattute senza pietà disfacendolo di ogni forma.

Una volta che il cesto si fu riempito, reggendolo con una mano e con l'altra stringendo la sponda, feci appello a tutti i miei muscoli di contrarsi nell'intento di sollevarmi. Era un esercizio alquanto faticoso agli inizi, ora, dopo anni di pratica, era diventato normalità.

"Ecco, lei è la leonessa del villaggio, come vedi è dotata di forza sovrumana." Disse una voce dalla cima di un'alta sporgenza che si affacciava alle terme.

Chi mi chiamava "leonessa" al villaggio? Solo una persona. Sussultai e mi sorpresi di me stessa per averlo fatto nell'udire la sua voce.

Alzai lo sguardo e Senku, con affianco la mia rivale, mi guardava con stampato sul volto quel suo solito ghigno compiaciuto.

Arrossii e ringraziai gli dei per la distanza che ci separava.

Lui prese a scendere il pendio per raggiungermi, con Ayano al suo fianco, e io, in panico, mi sforzavo di elaborare una spiegazione al mio rossore.

"Leonessa, stai bene? Sei bordeaux." Esclamò lui appena fu abbastanza vicino da notarlo.

"I vapori sono bollenti oggi." Mi giustificai io e lui sembrò crederci.

"Non vi ho ancora presentato come si deve. – iniziò lui guardando la sua amica – Lei è Kohaku, la più forte del suo villaggio" Mi presentò lui e al suo complimento un'altra vampata di calore ricalcò le mie guance di porpora.

"Kohaku, lei è Ayano Matsuda, una testa calda che sopporto fin da quando ero ragazzino." Commentò lui guardando Ayano, che, al contrario di me, era genuinamente divertita dalla sua ironica presentazione.

"È un piacere conoscerti, Kohaku." Si sincerò tendendomi una mano, che io strinsi.

"Lo è anche per me." Risposi. Non conoscevo le formule del passato utilizzate per presentarsi e mi interrogai se fosse giusto o meno il modo in cui avevo risposto.

Senku non mi aiutò con il cesto questa volta. Poco dopo il nostro primo incontro si era offerto di portarlo al posto mio, essendo che le botte provocate dal tronco mi dolevano non poco; ma, dopo poche decine di metri, finì per rovesciare tutta l'acqua.

Chiacchierammo del più e del meno mentre tornavamo in volta del villaggio e, percorso circa un chilometro di strada, Senku, stremato, rimase qualche metro indietro, mentre io ed Ayano procedevamo con lo stesso passo.

"È sicuro nuotare in mare da queste parti?" Mi domandò lei, forse per dare una nuova sfumatura al nostro discorso.

"Certamente. Se percorri la costa per mezzo chilometro circa dal villaggio, trovi una lunga striscia di spiaggia sabbiosa dove poter nuotare."

"Fantastico. Sai, nuotare per me è come respirare, non riuscirei mai a farne a meno."

"Me lo ha detto Senku che nuoti molto bene."

Quest'ultima mia affermazione la fece ridere.

"Mi fa piacere se ne sia ricordato." Affermò con un ampio sorriso luminoso.

"Ti ci porto questo pomeriggio, se proprio ci tieni." Le proposi e lei acconsentì frizzante di eccitazione.

Non ero brava a capire le persone, ma Ayano mi dava la sensazione di farlo molto bene. Ogni qual volta mi scrutava con quei suoi occhi dorati avevo la percezione che mi volesse studiare.

Pareva prestasse attenzione al tono di voce, alle espressioni facciali, ai movimenti corporei dei suoi interlocutori e non solo alle parole che essi dicevano.

Era, sotto quest'aspetto, identica a Gen.

Oltre ai suoi, mi sentivo addosso un altro paio di occhi attenti.

Lo scottare delle sue iridi cremisi mi raggiungeva nonostante non le vedessi.

Aveva fatto apposta, Senku, a rimanere indietro?

Razionalmente non lo avrei mai scoperto, ma istintivamente avevo la certezza ci stesse ascoltando. Un'animale lo sa quando è in pericolo, anche se non vede o non ode il predatore.

Chi temevi per l'incolumità dell'altra, Senku? Me o Ayano?

Eri troppo acuto per non accorgerti di essere l'oggetto dell'amore di qualcuno. Sia io che Ayano avevamo già scavato segretamente un posto per te nel nostro cuore e io sapevo che tu, nonostante te ne restassi in silenzio, avevi già scoperto una di noi.


\\ spazio autrice \\

La parte otto verrà pubblicata fra una settimana, il 2/02/2022.

- Anthyllis  

𝑺𝒕𝒐𝒏𝒆 𝑯𝒆𝒂𝒓𝒕𝒔 | Dr.StoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora