Capitolo 20 - Finale

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Numero di parole: 738


Abbassò gli occhi al suolo e quando li riposò sui miei ardevano di determinazione, tanto che mi sentii intimorita.

"Kohaku, accettare di amarti è stato difficile per me. Non ho mai amato nessuno prima di te e non ho mai desiderato farlo, quindi, se ti ho detto ciò che ho detto, è perché ne sono sicuro al millemila percento."

"Senku – Iniziai io, mentre nella mia mente sentimenti opposti si facevano guerra, impedendomi di prendere una decisione – Ti amo da non so quanto ormai. Non immagini nemmeno quanto ti abbia desiderato; ma mi rendo conto di non essere all'altezza di nessuno e ho paura che se decidi di stare con me, te ne pentirai a lungo andare." Conclusi, sull'orlo delle lacrime.

Il mio compagno si avvicinò bruscamente a me, facendomi sussultare, e mi strinse in un abbraccio che mi tolse il respiro.

"Se sapessi quanti difetti ho io, non diresti certe cose." Affermò con voce flebile, mentre scioglieva la stretta e portava il suo viso vicino al mio per guardarmi dritto negl'occhi.

"Innanzitutto, non capisco perché tu ti definisca sbagliata. Non c'è persona sbagliata a questo mondo e se ci fosse, sicuramente non saresti tu – Proclamò, aggiustandomi dietro all'orecchio un ciuffo che mi era caduto sulla fronte.

"Poi, dici di non essere all'altezza, ma l'amore che sento per te non vuole nulla in cambio. Non devi dimostrarmi niente, né tantomeno cambiare per me. Non osare nemmeno pensarlo."

Le sue parole, come i dolci spiragli di vento durante le afose giornate estive, asciugarono il mio cuore dalla densa melma che i miei innumerevoli dubbi avevano creato nei mesi addietro, facendomi, finalmente, respirare di sollievo.

Quell'emozione non aveva prezzo, né poteva essere espressa a parole, così mi limitai a cancellare i centimetri che ci separavano e a baciarlo.

"Grazie. Ora ho capito perché gli dei mi hanno fatto innamorare di te." Sussurrai, versando quella che sarebbe stata l'ultima lacrima della lunga serie che l'aveva preceduta.

Approfittò del chiarore della sera per finire il suo lavoro, e io ripresi a pulirmi dagl'ultimi frammenti di fango con la mia pezza bagnata.

"Ah, ho finito." Esclamò lui, sollevando il paio di stampelle di legno.

"La caviglia non mi fa più così male. Le provo ora."

"No, ora è troppo buio. Rischieresti di inciamparti e di ferirti anche l'altra." Mi contrariò, con un tono gonfio di stanchezza.

"Hai sonno?" Gli chiesi.

"un po'." Rispose stirandosi la schiena.

"Vieni qui." Lo invitai io con un gesto della mano.

Si avvicinò con sguardo curioso e si stese contro il tronco sul quale mi stavo appoggiando io. Gli cinsi il busto con un braccio e lo trascinai giù, cosicché potesse appoggiare il capo sulla mia coscia, poi gli infilai una mano fra i lunghi capelli ed iniziai ad accarezzargli la testa.

"Ti piace?"

"Molto." Mormorò socchiudendo gl'occhi.

Sollevò leggermente un braccio fino ad arrivare a sfiorarmi una spalla con una mano. Delicatamente iniziò a strofinare i polpastrelli lungo la mia pelle, provocandomi piacevoli brividi in tutto il corpo.

"Pensi che Ayano ci starà male?" Gli chiesi sovrappensiero. Ripensai a ciò che mi aveva detto poco prima della festa e un brivido di paura mi corse lungo la schiena, come se l'ordine di stare lontana da Senku valesse ancora.

"Si – Rispose lui dopo una breve pausa di silenzio, senza aprire gli occhi, né muovere la testa di un centimetro – Ma Ayano lo sa già che fra noi due non ci sarebbe potuto essere niente. Era inevitabile che un giorno come questo sarebbe arrivato."

"Oh – Mormorai – Che intendi?"

"Si era già confessata a me, alle superiori intendo, e le ho detto di no."

"Oh." Ripetei. Non sapevo che altro aggiungere.

"Le parlerò io quando torneremo al villaggio – Sospirò Senku aprendo gl'occhi e tirandosi in piedi a fatica – Accendiamo un falò ora, si sta facendo buio."


Le braci morenti del piccolo falò che aveva acceso illuminavano lievemente il suo viso addormentato, che, spogliato del suo ghigno malizioso e delle sue smorfie, pareva limpido e pulito come quello di un bambino nell'oscurità di quella notte silenziosa.

Finalmente ricordavo come fosse stare con lui. Mi ero dimenticata, in quegli ultimi mesi, quanto piacevole fosse la sicurezza che la sua presenza mi donava.

"Non me nescorderò mai più, te lo prometto." Gli sussurrai in un orecchio e,sopraffatta dal sonno, mi addormentai, ignara e curiosa di cosa l'alba chesarebbe sorta in poche ore ci avrebbe portato. 


//spazio autrice//

Ebbene, con questo capitolo termina finalmente la storia di Senku e Kohaku.

In questo capitolo c'era una scena smut orribile che ho deciso di riscrivere :b

Spero vivamente di avervi tenuto compagnia e di avervi regalato qualche emozione con questa fanfiction.

Prima di salutarvi definitivamente, vi invito a leggere lo speciale che segue...

- Anthyllis

𝑺𝒕𝒐𝒏𝒆 𝑯𝒆𝒂𝒓𝒕𝒔 | Dr.StoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora