Carpe Diem

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Lili
Sono andata a quella cena. 

Sono andata a quella cena! Questo piccolo atto di coraggio ha fatto in modo che la mia vita cambiasse per sempre, che la Lili debole e spaventata sparisse, naturalmente non del tutto. Ho portato Barb con me, ma io e Cole ci siamo isolati per tutto il tempo, anzi ad un certo punto siamo usciti dal ristorante a parlare, parlare e parlare. E' così bello parlare con lui, Cole è così bello. 

Sapete, hanno anche trovato un modo per curare Prime e Cole è riuscito a gareggiare vincendo il primo posto, è stata una scena che ha agito sul mio cuore in maniera indescrivibile. Mark invece ho capito che fosse un rivale di Cole da sempre, pensa ancora che lui centri con l'incidente di Prime. Ma non c'è più bisogno di preoccuparsi, è stato beccato ad avvelenare alcuni cavalli da corsa del ranch, per fortuna tutti salvati, ma il nostro caro Mark finì in carcere e sparì dalle nostre vite in maniera piuttosto negativa. 

Dopo la gara Cole si avvicinò a me, ancora vestito da fantino e con i capelli scompigliati, mi prese il viso in mano, mi guardò e mi baciò. Si, mi baciò così, come se baciarsi fosse all'ordine del giorno. Poi mi guardò intensamente negli occhi e mi disse 

"Lili, mentre gareggiavo ti ho guardata e ho capito una cosa fondamentale, che vorrei che tutti capissero un giorno. Non esitare, non tirarti indietro se il tuo cuore lo vuole, se tu lo vuoi. La vita è talmente tanto corta da sprecarla nella nostra bolla di sicurezza, la vita ha tanto da mostrarci. Un'antico poeta latino diceva Carpe Diem, cioè cogli l'attimo, perché non c'è sicurezza del domani. Io ti ho amata ieri e ti sto amando oggi"

Questa sua affermazione mi fece riflettere a lungo, su come ho sempre vissuto la mia vita. Avevo vissuto con il pensiero inconscio che qualcun altro avrebbe sistemato la situazione per me, che qualcun altro mi avrebbe tirato fuori dall'inferno. Ma grazie a Cole ho capito che quell'eroe sarei dovuta essere io. Nella mia vita ho sofferto e ho subito tanto e inconsciamente mi odiavo per non essere mai riuscita a superare questo dolore, per non essermi mai liberata da questa pena che ardeva dentro di me. Solo in quel momento ho capito che non potevo pretendere che qualcuno mi aiutasse se io mi condannavo continuamente, se continuavo a pensare che non meritavo nulla, se mi odiavo così tanto. 

Così, dopo aver naturalmente pianto per oggi, anche a causa dell'ultima frase che mi disse, mi alzai, mi guardai nello specchio e mi diedi un forte schiaffo. Perché l'unico motivo per cui avrei dovuto essere arrabbiata con me stessa è per l'odio che mi infliggevo continuamente. In quel momento tenni gli occhi fissi sul mio riflesso nello specchio e urlai:

"Voglio essere tua amica" a quella piccola e scontata frase mi misi a piangere. "Ti perdono! Va bene così Lili, va bene essere tristi, va bene aver paura! Io ti perdono!" e un peso cadde dal mio petto. "Ti aiuterò io, non sei sola, non lo sei mai stata!" 

Così, mi resi conto di quanto fosse difficile pronunciare queste parole a noi stessi, ma se serviva le dicevamo agli altri. Quante volte hai perdonato un'amico, un famigliare? Ma quante volte hai perdonato te stesso? Quante volte hai voluto essere amico di qualcuno? Ma quante volte hai voluto essere tuo amico?

Erano domande che mi ero mai posta, frasi così banali, ma quando rivolte da me a me sembravano così reali e sincere. E' stato questo il modo in cui cominciai a provare ad essere più gentile con me stessa, è stato un percorso lungo e straziante, a volte volevo arrendermi, ma poi mi ricordavo che ero su questa terra come Lili e che arrendersi non sarebbe mai stata un' opzione. 

Cominciai ad amarmi come amavo Barbara e poi entrai ancora di più in sintonia con me stessa, facevo gesti che avrei sempre voluto ricevere, attenzioni che non sapevo di volere.

Dopo aver ripetuto molte volte di amarmi, anche se all'inizio era difficile credermi, e dopo aver cambiato aspetti che non mi piacevano in me, perché possiamo sempre cambiare qualcosa, mi guardai alla specchio e dissi di amarmi. E' stata la giornata più bella della mia vita.

Solo dopo aver compreso di amarmi sono corsa da Cole e gli ho urlato "Io ti amo Cole, ti amo così tanto che il pensiero di perderti mi fa male" e lui mi sorrise. 

Cole amava se stesso, per questo era in grado di amarmi veramente. Adesso anche io mi amavo ed ero anche in grado di amare lui, per davvero. 

Per quanto riguarda il film, siamo riusciti a finirlo con tanto amore e voglia di vivere, questo influenzò sui nostri ruoli, perché anche i personaggi che interpretavamo avevano questa insaziabile voglia di vivere, di esserci, ma noi a differenza loro siamo stati così fortunati ad essere ancora qui.

Sono così fortunata ad essere qui e a raccontarvi la mia storia con Cole e voi, cari lettori, siete così fortunati a leggere questa storia, ad essere presenti qui, nel mondo. Prendete un bel respiro e sentitevi presenti, proprio come me. Siamo tutti qui, ci siamo svegliati questa mattina per un motivo, perché dobbiamo esserci. 

Io e Cole ora viviamo insieme nel ranch e io sono riuscita a fare tanti film e ad averne altrettanti da fare. Cole invece è sempre riuscito a bilanciare la sua vita da attore e da fantino, per questo lo amo, perché è una persona da ammirare e perché la sua anima sorregge la mia quando ha paura.

Certo, la nostra storia non finisce qui, non siamo in una fiaba, non vivremo per sempre felici e contenti, ma nemmeno tristi e scontenti. Perciò: CARPE DIEM. 

The End 

Grazie a tutti per aver letto la mia storia, è stato difficile finirla, ma ho voluto che finisse così, con Lili che si rialza, finalmente. 

I love you

Bye byee

GUARDAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora