Lili Reinhart ha sempre avuto il sogno di entrare nel mondo del cinema, di essere conosciuta, di essere amata. Infatti decide, con la sua migliore amica Barbara che è una modella, di trasferirsi a Los Angels e vedere se la fortuna cade dalla sua par...
Lili Mi metto le mani in tasca e continuo a camminare con lo sguardo basso.
Ho deciso di prendere un po' di aria andando nel parco vicino casa mia e di Barb. Ho così tanti pensieri negativi ultimamente che ho paura di poter ricadere nell'incubo.
Mi fa male pensare di essere così debole, ho sempre combattuto, ma ho sempre perso. Nessuno non riuscirà mai a capire cos'è la depressione finché non la prova sulla propria pelle e spero che non succeda.
Sospiro alzando lo sguardo e vedo dei bambini che giocano a pochi metri da me, sorrido senza accorgermene. Ma poi ne vedo uno che sta da parte a guardarli giocare.
Tutto quello che ho sempre voluto è fermare questa cosa, se le persone non si accattano fin da piccole, cosa faranno una volta cresciute? Quei bambini non sanno come si sente l'altro bimbo. Sono molto piccoli, avranno verso i sei anni.
Scuoto la testa sospirando e mi allontano sedendomi su una panchina, prendo il mio diario e una penna dalla mia borsa, ho bisogno di scrivere.
Metto una gamba sopra l'altra e inizio scrivere un piccolo poema con il sottofondo di bambini che giocano, mamme che parlano, cani che abbaiano, il vento che fa muovere gli alberi.
Una velata di vento mi scompiglia i capelli che mi coprono il viso, rido per me stessa.
"Ciao" sento una voce maschile dietro alle mie spalle, sussulto sul posto e faccio cadere sull'erba la penna e il diario.
Mi giro di scatto con il cuore che mi esce dal petto.
Vedo quel ragazzo del quale mi sono scordata il nome, ah no...Cole.
Mi sta sorridendo e con un salto veloce si ritrova seduto accanto a me sulla panchina, mi alzo roteando gli occhi e recupero le mie cose da terra.
Possibile che in qualsiasi posto io vada lo incontri?
"Come mai da queste parti?" mi chiede guardandomi negli occhi. Non mi piace guardare le persone negli occhi, i miei sono schifosi e non vorrei che gli altri li vedano.
Abbasso lo sguardo e prendo la mia borsa dalla panchina.
"Non deve importarti" dico allontanandomi, mi raggiunge velocemente.
Perché? Perché fa così?
"Non puoi evitarmi per sempre" sussurra mettendosi davanti a me, sospiro irritata e incrocio le braccia al petto.
"Perché sei qui?" gli chiedo a bassa voce senza alzare lo sguardo, lo sento sorridere.
"Sono uscito con dei miei amici, vuoi unirti a noi?" dice, quasi non scoppio a ridere dalla sua richiesta assurda.
"No, certo che no" sussurro cercando di sorpassarlo, ma lui mi blocca per l'ennesima volta afferrandomi il braccio.
Ho voglia di scoppiare in questo momento, mi sta dando sui nervi. Mi fa arrabbiare così tanto che potrei colpirlo in faccia.
"Allora ci facciamo una passeggiata?" impazzisco e mi scanso dal suo tocco, alzo lo sguardo verso il suo.
"Tu devi smetterla, quando dico basta io intendo basta" gli sputo acidamente in faccia, mi fa andare fuori di testa. Alza un sopracciglio e sorride amaramente.
"Scusa se voglio conoscere una ragazza che lavorerà con me per mesi" pensa di avere ragione, lui pensa di avere ragione! Non ci credo.
"Ma ti senti quando parli? Io non ti voglio conoscere, non puoi costringermi a farlo! Chi sei tu per dirmi di fare qualcosa che non voglio?!" quasi gli urlo in faccia sorprendendo me stessa, io gli sto tenendo testa...
Mi guarda con le sopracciglia alzate e con un'espressione ovvia.
"Sei stronza" dice guardandomi negli occhi, gli sorrido falsamente.
"Anche tu" affermo, fa l'indifferente e annuisce.
"Ciao" dice incrociando le braccia al petto.
"Ciao" mi volto e me ne vado, lontano da questo...incazzatore seriale.
Ahh vorrei spaccare mezzo mondo in questo momento! Come fa ad essere così bravo a infuriarmi!! Come farò a lavorare con uno così?!
In che guaio mi sto cacciando?...
-
Mi sto rigirando nel letto da mezz'ora con l'intento di addormentarmi, ma nulla.
Tutto quello a cui sto pensando è Cole.
Non ce la faccio, si è letteralmente impossessato dei miei pensieri. Ripenso alla scena di oggi, mi ha insultata senza ferirmi. Come ha fatto? Come ha fatto a guardarmi in modo da non ferirmi?!
Stringo la coperta e sprofondo la testa nei cuscini, ahh cosa si fa in situazioni del genere?
Mi sta antipatico, ma ha qualcosa di diverso dalle altre persone... Che cos'è questa cosa?!
Oddio voglio solo capire che cos'ha di diverso...
Sbuffo e mi arrabbio con me stessa, prendo il mio cellulare e decido di andare su Instagram.
Ha pubblicato una storia...cosa faccio, la guardo o no?
Al diavolo, clicco sull'icona e mi esce la foto che meno mi serve ora per ora.
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Deglutisco a fatica e il mio sguardo si posa sulle loro mani intrecciate, dentro di me si presenta un senso di...pesantezza.
Butto il telefono lontano da me e mi copro con le lenzuola fino a sopra il capo.
"Vaffanculo" sussurro portando la mia testa sotto i cuscini.
Io con lui non ci voglio lavorare!
***Spazio Autrice*** Quando il matrimonio? Ah no aspetta...
Clara vieni qui in Italia che c'è il corona virus🤓
