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Lili
"Cosa ne pensi di questo vestito?" mi domanda Barbara girando su se stessa, la guardo ma non riesco a capire cosa mi stia chiedendo.

In questi ultimi giorni non riesco a smettere di pensare agli atteggiamenti di Cole nei miei confronti, è stranamente troppo perfetto.

Non capisco perché mi tratti così bene, non si dimentica mai di sorridermi. Ora mi piace andare a lavoro, grazie a lui ho anche conosciuto meglio Moisés, grazie a lui ho iniziato a sorridere.

Quando stiamo insieme cerca sempre di farmi sentire a mio agio senza mettermi in imbarazzo o a disagio.
Mi ha fatto scoprire cose di cui non sapevo l'esistenza, le sue emozioni, la sua vita, la sua storia, i suoi sogni.
Si è completamente aperto con me riguardo a certe cose e mi dispiace che io non riesco a farlo ma è difficile, molto.

Non riuscirei a dire a parole tutto quel dolore, quella sofferenza che mi ha fatto crescere prematuramente.
Fa male odiarsi, ma io lo faccio e so quanto si soffre e quanto non vorrei farlo però non vedo alternativa.

"Bene, sei completamente persa" la voce di Barbara mi fa scuotere la testa.

"Dicevi?" le domando leggermente in imbarazzo mentre mi passo le mani sulle cosce. Questa sera ha la sfilata della nuova collezione di Victoria Secret qui a Los Angeles, è tornata da New York da circa una settimana e mi ha raccontato che meraviglia è stare lì, io invece non sono riuscita a dirle nulla, e poi non è successo niente di così grave.

Alza un sopracciglio e si siede accanto a me.

"Dimmi cosa sta succedendo" appoggia una mano sulla mia, non è il momento adatto per parlarle dei miei problemi. Magari dopo o un altro giorno.

Cerco di sorridere il più sincero possibile.

"Sono solo molto nervosa per te" ed è così, ma c'è un'altra cosa che mi sta rubando i pensieri, o meglio, qualcuno.

"Non ti credo, è da quando sono tornata da New York che fai così. Non andremo alla sfilata finché non mi dici che succede" afferma sicura, ma che diavolo?! Perché è così testarda?

"Va bene, non è successo niente, mi sono interessata di più al mio lavoro" dico alzando le spalle, non capisco perché sul suo volto si forma un sorriso malizioso.

"Ti sei interessata di più al lavoro o a qualcun altro?" domanda alzando le sopracciglia, spalanco gli occhi e sento le guance andare a fuoco.
Ma come può anche pensare una cosa del genere?! Mai e poi mai potrei interessarmi a un ragazzo. Sarebbe un'altra cosa da aggiungere nella lista della cose impossibili da fare.

Mi alzo dal divano e guardo l'orologio posto al muro per poter cambiare argomento.

"Dobbiamo andare, non vorrai arrivare in ritardo!" dico e lei scoppia a ridere probabilmente dalla mia espressione, alzo gli occhi al cielo.

"Ok, ok faccio la brava. Vorrei almeno poterlo vedere dal vivo questo maschio che ti ha rubato la testa" dice avanzando verso di me, vado a fuoco nuovamente e mi copro il viso con le mani.

"Barb smettila!" continua a ridere, ahhh che stronza!

"Dolcetto è normale che ti piaccia un ragazzo a questa età. Sai, alcune persone hanno anche figli alla nostra età" abbiamo solo ventiquattro anni! Beh...lo so che certa gente fa così ma io non sono quel tipo di persona che si può innamorare o che può avere una relazione.

Nessuno vorrà mai una come me e questa cosa l'ho accettata, ho accettato il fatto di dovermi distaccare da tutti e che prima o poi resterò completamente sola.
Questo è il mio destino, ho imparato a conviverci.
Ho imparato a non cercare più, a non sognare, a non immaginarmi il principe azzurro perché ho capito che quando sogno troppo finisco solo per essere delusa.

GUARDAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora