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Lili
Stringo le lenzuola e continuo a tenere gli occhi chiusi, oggi è partito malissimo.

Mio padre è peggiorato all'improvviso, mia madre sta soffrendo, lo capisco da quando parliamo al telefono, sembra non sentirmi e parla a monosillabi quando le chiedo qualcosa.

Sta andando tutto a puttane, non chiamano più Barbara per nessun servizio e lei ci rimane male, la conosco benissimo, per quando può essere forte ognuno ha un punto debole.

Io invece, sono uno schifo, faccio soffrire tutti, sono davvero inutile. Non mi alzo dal letto tutto il giorno, sono chiusa in camera con la luce spenta a scappare dal mondo quando invece dovrei confortare Barbara come lei ha sempre fatto me.

Ho sicuramente perso il lavoro, non mi presento da quasi una settimana e non penso di essere stata l'unica a fare il provino per Stella. Molte ragazze, meno depresse e più brave di me, meriterebbero quel posto.

So benissimo che non durerò tanto con questa malattia del cazzo, so di non poter avere figli, so che non sarei capace di fare qualcosa.
So benissimo di essere in più qui.

Ho sempre saputo che il mondo non sarebbe mai stato casa mia, io sentivo fin da piccola che ero di troppo.
C'era qualcosa che non andava e questa cosa c'è ancora.

Mi copro il viso con me mani e sento le lacrime scendere lungo le mie guance, non hanno mai smesso di scendere.

Mi metto a sedere e appoggio la testa al muro chiudendo gli occhi. La mia mano va in automatico verso il comodino dove prendo le mie medicine delle quali conosco perfettamente il posto.

Apro il piccolo barattolo e faccio uscire quattro pillole, potrei anche prenderne di più e farla finita, ma non sono così vigliacca. Non farei mai una cosa del genere ai miei genitori e a Barbara, preferisco soffrire fino a quando arriverà il momento.

Mi allungo per prendere la bottiglia di acqua vicino al letto, ma un fortissimo rumore proveniente dal balcone mi fa sobbalzare e tutte le pillole che avevo in mano finiscono sparse nel letto

"Cazzo no" impreco quasi scoppiando a piangere.

Inizio a raccoglierle ma un altro rumore proveniente dallo stesso punto mi fa sobbalzare nuovamente e le pillole si spargono per la medesima volta.

Mi alzo dal letto infastidita e tiro sù la persiana per vedere cosa sta succedendo. La luce del sole acceca i miei occhi non abituati a quest'ultima.

Finalmente riesco a vedere qualcosa, ma ciò che si presenta mi fa spalancare gli occhi.

Cole è di fuori con dei sassi in mano, lui non deve vedermi così.
E poi perché è qui?! Cosa gli interessa?!

Cerco di mantenere la calma e mi nascondo appoggiandomi al muro, basta che io tiri giù la persiana ed è fatta.

"Lili io ti ho vista!" lo sento urlare, merda. Sbatto la testa contro il muro e mi viene voglia di prendere tutte le pillole.

Lo conosco, so quanto è testardo e so che l'unico modo per cacciarlo sarebbe chiamare la polizia, forse. Ma lui non mi ha fatto niente di male, non merita questo.

Pensa Lili, pensa.

Mi asciugo le lacrime e prendo un bel respiro cercando di non sembrare un cadavere.
Apro la porta del balcone e mi affaccio ad esso, lui sorride a trentadue denti.

"Posso salire da te?" mi indica con un dito. Devo fare il possibile per mandarlo via.

"Ho la febbre molto alta, non vorrei contagiarti. Vai, ti prego" per quanto io non voglia ammetterlo il mio cuore sta battendo alla velocità della luce.

GUARDAMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora