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Era tutto buio. Non si vedeva assolutamente niente e andare alla ceca non era il massimo

"C'è qualcuno?" Urlò una voce a nessuno in particolare. Tastava il terreno per capire se era all'interno di un edificio o fuori all'aria aperta

Non sapeva definire il materiale, ma sicuramente non si trovava fuori. "Ehi, questo scherzo non è divertente! Devo ancora picchiare a sangue quel coglione di Pain, fatemi uscire di qui!" Urlò a squarciagola battendo un pugno per terra

"Non ti sentirà nessuno, a parte me, quindi risparmia il fiato" una voce nuova alle sue orecchie spezzò l'atmosfera tesa che si era creata e lei strinse gli occhi in due fessure per mettere a fuoco una figura

Ovviamente fu tutto inutile fino a quando lui non decise di accendere un fuoco, lì in mezzo al nulla. Dove aveva trovato la legna e l'accendino?

Da quella luce fioca riuscì ad intravedere un uomo sulla trentina, dai capelli azzurrini e gli occhi del medesimo colore. Aveva un viso vagamente famigliare, tuttavia lei era sicura di non averlo mai visto in tutta la sua breve vita

Si avvicinò estraendo dalla fodera la sua katana, con la guardia alta e i pugni stretti. Chi era?

"Oh non ho la minima intenzione di attaccarti, tranquilla. Sono venuto solo a parlare in pace, giuro" si mise una mano sul cuore e lei si rizzò in piedi senza deporre l'arma

"Chi sei e che cosa vuoi?!" Tuonò lei corrugando le sopracciglia in una espressione arrabbiata. Quell'uomo era troppo calmo, esagerato per lei che aveva appena assistito ad una sanguinosa battaglia contro un membro molto forte dell'Akatsuki

"Risponderò subito alle tue domande, ma prima ti prego di sederti qui affianco a me, Arisa" indicò un tronco poco lontano da quel falò improvvisato

"Come conosci il mio nome?" Sussurrò lei squadrandolo

"Non ti facevo così curiosa, Arisa. Su, vieni qui" non tolse mai il sorriso gentile dalla sua faccia, sembrava avere una paralisi

"Non sono curiosa. Sto solo valutando se ucciderti adesso con un colpo di katana oppure torturarti e dirmi come posso tornare al mio villaggio" la tranquillità con cui lo disse avrebbe spaventato un qualunque essere umano, eppure il suo interlocutore si mise a ridere

"Scusa se annullo le tue speranze, ma non puoi uccidermi"

"E perché mai" alzò un sopracciglio confusa e leggermente irritata, stava iniziando ad essere impaziente

"Be' vedi io sono già morto" disse con un'alzata di spalle e questa volta fu Arisa Senju a ridere in modo sprezzante

"Già e io sono il saggio dei Sei Cammini, vuoi continuare a sparare sciocchezze?" Esclamò sarcastica alzando il manico della sua katana verso la gola dell'uomo

"Non ti sto dicendo una sciocchezza! Sono veramente morto, purtroppo aggiungerei" disse con amarezza e i suoi occhi azzurri si puntarono su quelli color nocciola di lei "per dimostrartelo puoi affondare la lama, tranquilla non mi farò niente"

Il dubbio si insinuò nella mente della ragazza. Quel signore era pazzo oppure un suicida? In entrambi i casi lei non lo avrebbe ucciso, o almeno non prima di aver sentito una spiegazione valida

Sarebbe stato un disonore per lei affondare veramente la lama nel suo addome quando il suo avversario è disarmato. Questo andava contro i principi di un ninja

"Non scherzo, Arisa. Ti aiuto io" disse lui prendendo l'elsa e sovrastando la mano della castana. Se la avvicinò a lui nonostante la pressione di Arisa e la spada lo trapassò senza problemi, senza rumore e senza sangue

Bliss || Naruto UzumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora