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Percepì la fredda terra sotto di lei e capì che eravamo ritornati nel loro mondo. Niente più dimensioni, niente di niente

Era veramente finita, avevano salvato il mondo, ma nonostante ciò non si sentiva un'eroina, non ancora per lo meno. Di fianco a lei un corpo si mosse e, girandomi a fatica, vidi Madara Uchiha in fin di vita, proprio come lei

Ridacchiò pensando che alla fine erano nella stessa situazione, morenti di fronte al mondo. Hashirama li raggiunse, abbassandosi sulle ginocchia e guardandoci con attenzione. Era davanti al suo migliore amico dei suoi tempi, con cui aveva progettato il villaggio e l'aveva costruito. Colui che poi si era rivelato un traditore e avevano combattuto fino alla morte

Dall'altra c'era la sua pro nipote, una ragazzina che non aveva avuto il piacere di conoscere, ma gli sarebbe piaciuto. Una donna che aveva piagato tutti i ninja al proprio potere, imprigionandoli in una tecnica del legno, che anche lui praticava

Hashirama aveva davanti a lui delle persone molto potenti, che erano sia alleate che nemiche, ma prima di tutto erano entrambe umane e stavano vivendo gli ultimi momenti

Poco lontano da loro c'era il team di Arisa, tutti con le lacrime agli occhi e Naruto stava urlando tra le braccia di Kakashi, volendo correre da lei il prima possibile. Ma non poteva, quello era un momento spirituale a cui lui non c'entrava. O almeno, non del tutto

"Hashirama, Arisa..siete voi?" Disse Madara Uchiha guardando un punto in alto, nel cielo dove la luna risplendeva di nuovo bianca e non rossa, segno che l'arte illusoria mondiale era finita, spezzata finalmente

"In carne e ossa..be' tranne per te vecchietto" ridacchiò la castana e inidicò il suo bisnonno che fece una faccia finalmente offesa, con un broncio adorabile. Tossì subito dopo, sputando sangue

"Non siamo riusciti a raggiungere i nostri obiettivi alla fine.." continuò Madara a Hashirama e Arisa, che ricambiarono

"Nella nostra breve vita era troppo difficile poterlo fare" disse il Senju e la ragazza nello stesso momento pronunciò altre parole

"Madara, so che non abbiamo avuto un bel rapporto e sappi che io ti odio ancora. Perdonami, nonno Hashirama, se dico queste parole e non rispetto il tuo tempo per parlare.." fece una pausa in cui si schiarì la voce" Io sto per morire e anche tu, ma prima di farlo devo assolutamente rimediare agli sbagli che mi ha costretto a fare. Io" tossì " devo portare in vita tutte le anime a cui ho strappato la possibilità di vivere. Ti prego, non da alleata o nemica, ma da umana, di accettare la mia richiesta e togliermi la tua tecnica dalla mia testa, solo così potrò utilizzare..l'ultima..carta" si affannò e percepì chiaramente che il sangue stava ormai finendo e che i suoi occhi iniziavano ad essere stanchi, provati da tutto e tutti

"Stupida ragazzina, la tecnica su di te è scomparsa già da tempo, non so come tu abbia fatto a non accorgertene" disse lui e lei sgranò impercettibilmente gli occhi. Effettivamente non sentiva più il mal di testa e non aveva perso la coscienza e il controllo delle sue azioni

Si chiese quando fosse successo e solo un momento le venne in mente come risposta: il bacio. Quando le sue labbra e quelle di Naruto si erano toccate per alla seconda volta, il dolore era sparito, come il resto

Sorrise, ecco che l'amore colpiva di nuovo, più potente di qualsiasi altra cosa

"Il mio sogno è stato ormai distrutto. Ho così tanti rimpianti, spero che almeno tu muoia facendo la cosa giusta. " e lei smise di ascoltare il continuo del suo discorso, percependo che ormai le restanti parole erano rivolte al suo vecchio compagno

Sorrise di nuovo chiudendo gli occhi e li aprì scoprendo il suo rinnegan. Addio

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"No, no, lei..sta morendo ti prego lasciami andare!" Esclamò Naruto disperato, come le lacrime che scortavano dai suoi occhi e il dolore al suo petto che aumentava a dismisura

Minato, suo padre, si avvicinò a lui mentre la tecnica della resurrezione impura svaniva pian piano "Naruto, me ne sto andando..è terribile lasciarti in queste condizioni" disse guardandolo amorevolmente e il biondo alzò lo sguardo

"Fammi venire con te, potrò stare con le persone che amo" singhiozzò e quella frase lasciò tutti interdetti. Era la prima volta che vedevano il loro amico così abbattuto

Per la prima volta al biondo non importava un niente del suo sogno, della sua vita e del resto. Senza i suoi genitori aveva sofferto ma aveva vissuto, senza i suoi amici aveva sofferto ma era comunque andato avanti, senza Arisa..era troppo

Non poteva accettare un'altra perdita nel suo cuore già rotto, era troppo dolore per un ragazzo, che proprio quel giorno compiva diciassette anni

"Non lasciarti trasportare dal dolore Naruto.. prometto che mi prenderò cura di Arisa da lassù" sussurrò accarezzando la testa di suo figlio, che adesso era in ginocchio per terra affranto, sopraffatto da tutte quelle emozioni

Minato stava iniziando a sgretolarsi, a scomparire, come Obito, come Hiruzen, come Hashirama e Tobirama, gli altri Hokage morti

"Buon compleanno, Naruto!" Disse il quarto, con le lacrime agli occhi anche lui

Naruto avrebbe voluto dirgli tante cose, rispondere alle raccomandazioni della mamma. Voleva dirgli di non preoccuparsi. Che stava mangiando per bene, con vari pasti oltre al ramen. Che si lavava tutti i giorni e che spesso andava anche alle terme per rilassarsi. Che si era fatto tanti amici che gli volevano bene ed erano bravi ragazzi, quindi non doveva più temere la solitudine. Vorrebbe affermare che andava bene a scuola, ma sarebbe stata una bugia. Nonostante ciò si impegnava comunque, per stare al passo con i suoi compagni e non rimanere indietro. Minato doveva dire a Kushina da parte sua che riguardo ai tre divieti ninja era stato difficile rispettarli, stando al fianco di Ero-Sannin, il suo maestro Jiraiya, che non ne rispettava neanche uno. Voleva rassicurarla affermando che non aveva ancora iniziato a bere visto che aveva solo diciassette anni e che di donne..be' aveva trovato una ragazza meravigliosa, l'ultima che si sarebbe aspettato, ma non per questo era inferiore. Kushina gli aveva detto che vorrebbe che Naruto si trovasse una donna come lei e lui l'ha fatto, Arisa era la persona più fantastica del mondo. Il biondo voleva dire al padre cuce inseguiva il sogno di diventare Hokage ma esso si stava spegnendo insieme alla vita di quella ragazza

Voleva dirgli tutte queste cose, ma quando riaprì gli occhi che aveva chiuso pensando e piangendo, vide solo un ammasso di cenere e l'ombra del sorriso di suo padre che ancora risplendeva nei suoi ricordi

Bliss || Naruto UzumakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora