Alla fine e tutto uguale

60 5 2
                                    

Mi girai di lato e guardai fuori dalla finestra. In fin dei conti Torino non era tanto diversa da come immaginavo. Era una cita come le altre. Infondo e sempre così che nel posto in cui vivi non ti piace un gran che. Ogni cita ha la sua piazza, i suoi bar, le solite comitive, le solite coppie... Però ogni volta ci si stufa. Si cerca sempre qualcosa di nuovo. Un altra città, altri locali, altra gente. Solo che basta solo guardare meglio per vedere che alla fine non cambia niente e che forse certe volte siamo noi stessi a dover cambiare invece di cercare delle cose diverse.

Sento un braccio cingermi i fianchi e scacciare via tutti i miei pensieri.

"Buongiorno", disse Anth appena mi girai.

"Giorno", gli lasciai un bacio sul incavo del suo collo. "Come hai dormito?", chiesi.

"Benissimo! Anche se lo spazio era ben poco visto che una signorina dorme storta."

"Non è vero, e solo che ero abituata a dormir sola", misi il broncio.

Mi lascio un bacio a fior di labbra e si alzo dal materasso.
"Ah!", grido.

"Che hai?", mi alzai di scatto.

"Ma non ti rompi la schiena a dormire sempre, solo sul materasso? Credo di montarti il letto entro oggi almeno non rimango con il mal di schiena questi giorni."

"Pensavo lo facessi per me", dissi.

"No tanto tu sei abituata a dormire per terra", mi lancio una battuta.

Gli diedi un leggero spintone con il mio piede destro.

"Aia, guarda che ho veramente mal di schiena", rise.

Mi misi dietro di lui e incominciai a massaggiarli le spalle. Pian, piano cominciai a lasciarli degli umidi baci su tutto il collo.

"Oh Giù, basta ti prego", mi supplico con la voce un po' spezzata. Mentre giro al testa da un lato a l'altro senti i suoi muscoli distendersi.

"Ahah, fino ad ora mai nessuno mi aveva detto di finirla.", lo stuzzicai e andai avanti con il mio lavoro.

Sentimmo la porta suonare e ci alzammo entrambi.
"Anth, vai tu sono ancora in intimo.", dissi mentre mi infilai la vestaglia.

"La vecchietta di fianco ti ha portato dei dolci", mi spiegò Anthony.

"Ma tu hai aperto così?" Lo squadrai dalla testa ai piedi e notai che era ancora in boxer.

"Si perché? Uh che sarà mai sono in mutande mica nudo. Almeno la signora oggi passa una bella giornata dopo aver visto il mio fisico scolpito."

"Si, un statua greca proprio", lo presi in giro e lui mi diede un piccolo spintone.

Passammo la mattinata a fare colazione con biscotti e café. Non parlammo molto ma ci guardammo tanto negli occhi. E a me bastava quello. Era tutto di cui avevo bisogno. I suoi occhi rendono dipendenti mi chiedo come faccia a conviverci?

"A che pensi?", mi chiese mentre si alzo per posare la tazzina del café nel lavello.

"A niente."

"Non è vero!", rispose e si volto così da mostrarmi i suoi addominali scolpiti.

Devo dire che non ho mai messo tanto valore su gli addominali ma comunque ora che c'è gli ha non mi dispiace molto.

"Vado a farmi una doccia. Mi raccomando pulisci tutto che a me non piace la casa disordinata", mi lanciò la battuta.

"Iniziamo a dare ordini, noto", gli urlai dietro mentre lui era già in direzione del bagno.

Sono contenta che alla fine almeno lui abbia messo da parte l'orgoglio e sia venuto. So quanto gli sia costato. Non lo conosco da molto ma è così limpido che le cose gli si leggono in faccia.

Misi apposto la cucina e andai in camera da letto per sistemare la stanza.

"Giulietta", vidi Anth entrare in camera mente si chiudeva la cintura del pantalone.

"Tutto ok?", lo guardai perplessa. Vidi che cercava qualcosa con gli occhi.

"Devo andare!"

"Perché?"

"È successo qualcosa mi hanno appena chiamato", disse mentre inizio a buttare le cose nella borsa.

"Vengo con te!"

"Non puoi."

Con questa risposta mi lascio secca. Per questo replicai:" Perché scusa? Pensavo che tutto fosse ok dopo questa notte."

"Non ho tempo per i tuoi dubbi e le nostre cose, devo andare." Mi lascio un bacio sulla fronte e lo vidi andare via.

Cascai sul letto e mi buttai al indietro guardando la soffitta. Quella soffitta ormai l'avevo squadrata tutta. Vivo da poco qui ma le notti insonne non sono mai mancate.
Pensavo che dopo la nostra prima notte insieme avremmo passato altro tempo qui. Anche a non fare niente ma almeno a stare vicini.
Dev'essere successo qualcosa. Non mi avrebbe mai lasciato qui senza spiegazioni.

Devo sapere cosa e accaduto. Non mi accontento di quelle due frasi con qui mi ha lasciato. Ho bisogno di spiegazioni, infondo sono una donna e si sa che le donne discutono sempre.

Occhi dentro occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora