Chi poteva essere

33 4 1
                                    

Senti suonare il campanello a palla.

"Ma chi cazzo eh", si lamentò Anthony che era disteso affianco a me.

"Mhm", miagolai e mi avvicinai alla sua spalla dove posai la mia testa.

"Che ora eh?", chiese.

Lanciai uno sguardo alla sveglia sul mio comodino.
"Le 10.00."

"Io ho sonno", sbuffo il mio adorato ragazzo.

Intanto il campanello non smetteva di suonare.

"Possiamo far finta di non sentirlo?", chiesi e richiusi gli occhi inalando il suo profumo.

'Che buon odore', pensai nel frattempo.

"Se non fosse così fastidioso, direi di si."

Dopo un altro tentativo di far finta di non averlo sentito, decisi di alzarmi per andare ad aprire la porta.

E chi poteva essere, Vio.

"Amica", gridò e mi saltò al collo.

Da quando si è fidanzata e ancora più pazza la preferivo quasi com'era prima.

"Buongiorno", mi abbracciò anche Fede. "Scusa, ho cercato di spiegarglielo che forse stavate dormendo."

"Tranquillo", lo rassicurai.

"Sono arrabbiata con te", gridò Vio mentre io ed Anthony cercavamo di fare colazione in santa pace.

"La sorpresa te la sei fatta preparare da Fede, invece che dalla sottoscritta nonché tua migliore amica."

"La smetti di strillare", la fulminai con lo sguardo.

"Non sto strillando", strillò. "Però sappi che ti ho perdonato, perché oggi andiamo al mare."

"Che?", domandammo io ed Anth al unisono alzando la testa dal nostro caffè.

"Si, avete capito bene. Oggi è la prima giornata calda, quindi si festeggia."

"Noi dovremmo festeggiare perché è la prima giornata calda?", chiese Anthony.

Violetta annui.

"Abbiamo pensato di passare una giornata tutti insieme. O avete altri impegni?", chiese Federico e la sua voce era molto più tranquilla di quella di Vio stamattina.

Io ed Anth ci guardammo per trovare qualche scusa, ma niente, a nessuno ne venne in mente una.

"No", spiegammo entrambi in coro.

"Bene, allora noi andiamo a guardare un po' di televisione mentre voi vi fate belli, anche perché avete delle facce bruttissime stamattina", rise la mia migliore amica e strattonò il suo ragazzo sul divano.

"Se non ci avessi svegliato, stamattina le nostre facce forse sarebbero state di tuo gradimento", disse Anth dopo che i nostri amici avevano lasciato la cucina.

Lo abbracciai da dietro e gli chiesi: "Sicuro che vuoi andare? Se no gli butto fuori e stiamo a casa soli, soletti."

"La cosa di noi due a casa mi stuzzica", sorrise malizioso. "Ma Fede e da giorni che mi rompe di fare un uscita a quattro."

"Allora non possiamo proprio rifiutare visto che anche Vio me lo ha chiesto un sacco di volte", ammisi.

Ci andammo a preparare e dopo quasi un ora scendemmo le scale a passi pesanti.

"Eh che facce lunghe. Stiamo andando al mare mica ad un funerale", ci stuzzicò Violetta.

Dopo tanta insistenza della mia migliore amica decidemmo di andare tutti con una macchina.

Occhi dentro occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora