Le cose non dette

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Non appena chiusi la porta mi misi con le spalle contro e rimasi lì per qualche secondo per metabolizzare il tutto.

Andai su per le scale e vidi Violetta appoggiata al spigolo della mia stanza da letto.

"Che c'è?", chiesi non degnandole uno sguardo mentre la sorpassavo per entrare in stanza.

"C'è che tu sei tutta scema, ecco! Prima te lo porti a casa e poi lo butti fuori? E dai la camicia cioè quella almeno gli potevi lavare no? Ed era anche una buona scusa per rivederlo invece no tu no!"

"Hai finito?" Mi girai verso di lei che intanto si era seduta sulla sedia della scrivania. "Primo e vero la camicia gliela avrei potuta lavare ma il problema e che io non lo voglio più rivedere, mi ha fatto già abbastanza male. Secondo non me lo sono portata a casa. Ieri ho bevuto un po' troppo e lui gentilmente mi ha riportato a casa e poi bho ha dormito qua", scrollai le spalle.

"Ah Giulietta, Giulietta mia sei così ingenua." Sbatto una volta le mani.

"Che c'è di nuovo? Mi sembri mia madre che mi fa le ramanzine."

Inizia a fare il letto.

"Se tu prima fai le azioni e dopo pensi e normale che poi io ti faccio il cazziatone."

Sbuffai.

"Ma tu pensi veramente che se lui ti usa solamente si sarebbe comportato come si è comportato sta notte?"

"Non lo so ma gli altri comportamenti come me li spieghi?"
Non avevo mai fatto il letto così lentamente ma sentivo che il ragionamento che stavo facendo con la mia amica era abbastanza sensato e che infondo aveva ragione ma non volevo guardarla negli occhi perché se ne sarebbe accorta. Non avevo voglia di farmi vedere di nuovo fragile.

"Ma stai scherzando? Giu non mi dire che non ti sei accorta di che tipo e il cugino?"

"No!", dissi schiettamente anche se avevo un po' paura della sua risposta.

"E un stronzo colossale! Lo si vede da cinque metri di distanza. Giulietta non fare l'ingenua ma tu credi veramente che quello che ha fatto Anthony e frutto del suo cervello? Dai dovrebbe essere un pazzo da manicomio allora si che i suoi comportamenti avrebbero senso."

Rimasi perplessa dalle parole che mi aveva appena gridato la mia amica, che ora stava lasciando la stanza.

POV'S Violetta

Sono stata dura con Giulietta ma io so la verità e devo difenderla. Devo proteggere i sentimenti di quel povero ragazzo che non sa come riconquistare quella cretina della mia migliore amica con la testa più dura di un mulo.

"Dove scappi?"

Mi venne dietro mentre io entravo nella mia stanza per cambiarmi. Avevo ancora il vestito di ieri addosso.

"Ora tu mi spieghi bene questa storia, visto che io sono troppo ingenua", mi addito.

"Te la sei presa perché ti ho dato del ingenua?"
Iniziai a spogliarmi e lei stranamente rimase lì normalmente si girerebbe per come dice lei 'privacy' ma quando si parla del suo amato Anth bhe a quel punto tutto e normale.

"No, certamente no!", si inizio a mordere sul labbro inferiore che significa che mente. Ormai la conoscevo troppo bene, con me non può mentire.

"Dai amica permalosetta, non te la prendere." Gli diedi un pugno su un braccio e mi sedetti sul letto a gambe incrociate.

"Volevo solo dirti che secondo me Anthony ti vuole ancora bene ma ecco non sa come dimostrarlo e suo cugino non sembra uno che sa dare dei buoni consigli sentimentali. Sembra più uno che direbbe di cambiare ragazza ogni sera."

"Capisco!" Si lasciò cadere sul mio letto.

"Giulietta non ti preoccupare, tutto si sistema. Credo solo che tutti fanno dei sbagli e che dai e pur sempre un ragazzo guarda che i ragazzi non son bravi in queste cose", feci un gesto con le mani.

"No forse sono io che sono pessima e che esasperò tutto. Oggi che lui volevo parlare avrei dovuto dire di si invece mi son lasciata cadere sul suo stesso livello e tu sai quanto mi piaccia essere un gradino sopra gli altri", fece un timido sorriso.

"Oh si!" Iniziai a ridere e lei si unì.

"Vio!" Si fermo di botto.

"Si?"

"Ma tu stanotte dove sei stata?", chiese curiosa e si coricò a pancia al in giù.

"Ahh! Oddio Giu! Quasi dimenticavano!" Gli lanciai un cuscino in faccia. In realtà non me ne ero proprio scordata di quello che è successo stanotte ma non sapevo se dirglielo dopo aver visto Anthony in casa.

"Ho conosciuto uno!" Sorrisi facendo vedere tutti i denti perché stavolta ero veramente felice.

"Mhm!" Mise le braccia e la testa sul cuscino, che gli avevo lanciato, e mi guardo con la tipica faccia da una che sa già tutto ma stavolta era diverso.

"Giu non è come credi. Non è successo niente siamo stati a parlare tutta la notte e ti assicuro che non eravamo ubriachi ne io ne lui", raccontai piano.

"Vio", si alzò. "Sono felice per te. Per la prima volta ti brillano gli occhi, non ti ho mai vista raccontare così di una tua serata. Anche se è presto mi sa che stavolta hai messo la testa apposto e non fai più la cretina come prima", fece l'occhiolino. "Adesso io vado a farmi una doccia perché sono tutta tesa e mi sta scoppiando la testa", spiegò.

"Grazie Giu", gli diedi una sculacciata come facevo sempre e lei sobbalzo. "Pensa a quello che ho detto."

Si girò, mi sorrise e lasciò la stanza.

Le avevo detto pochissimo ma come potevo raccontargli tutta la verità. Non posso mica dirle >> Hei amica sta notte sono stata con il migliore amico di Anthony e mi ha raccontato tutto la verità, che la nonna del tuo ragazzo è stata male e per questo e dovuto andar via e lasciarti sola dopo la vostra prima notte d'amore. È visto che non aveva nessuno a parte suo cugino nelle vicinanze ha dovuto chiamarlo per non lasciar sola sua nonna mentre lui era in viaggio verso casa. Dopo una notte insonnia al ospedale ha raccontato tutto a suo cugino e lui naturalmente ha detto di mandarti a fanculo. Anthony dopo averci pensato ha dato ascolto a suo cugino ma avendoti visto si è accorto della cazzata che ha fatto e ora non sa come rimediare.<<

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