Il fatidico giorno

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Il suono della sveglia rimbombò nella stanza. La spensi subito visto che ero già sveglia da un ora.

Scesi dal letto e andai in bagno per farmi una doccia.

Oggi è il giorno. Il matrimonio dei miei.

Sono ansiosa perché non so cosa mi aspetta. Insomma già mi sento gli occhi degli invitati addosso. Loro che credono che la mia famiglia si sia rotto per colpa di litigi. Bhe in effetti hanno ragione e a me non importa. Comunque più i minuti passano e più l'ansia cresce.

La messa e alle 11.00 e sono già le 9.00 dovrei sbrigarmi se voglio essere pronta in tempo. Infondo e la sposa che arriva in ritardo non la figlia della sposa.

Tornai in stanza con l'asciugamano attorno al corpo e trovai Anthony seduto sul letto.

"Buongiorno", sorrise.

"Giorno", mi avvicinai e ci baciamo.

"E un buonissimo giorno se sei già così bella di prima mattina. Poi questo mini asciugamano mi distrae da buon pensieri", sorrise malizioso e si avvicinò.

"Scemo", gli diedi uno schiaffo sul petto e lo allontanai un po' da me.

Non avevamo tempo di distrarci se no arriveremo in ritardo.

"Non dirmi che una piccola distrazione non ti piacerebbe", sorrise Anth raggiante.

"Chiudi gli occhi."

Fece come gli dissi e pian piano arrivammo al letto dove lo buttai sopra.

"Forse dopo! Ora ci vestiamo che manca poco." Sorrisi.

"Stronza", scherzo lui.

"Ti amo anche io."

Mentre Anthony era già sceso per fare colazione io mi misi comoda e lo raggiunsi.

"Buongiorno."

Arrivai al piano terra e trovai mia sorella e mio nipote a fare colazione con Anthony.

"Buongiorno", sorrisi.

Feci una veloce colazione con loro e parlammo del più e del meno.

Mio padre era andato a casa di mia sorella visto che 'lo sposo non può vedere la sposa.'

A fargli compagnia c'era mio cognato.

'Suona ancora strano pensare che ho un cognato e addirittura un nipote.'

Tornammo su e ci preparammo.

In men che non si dica erano già le 11.00.

Finalmente eravamo tutti pronti ed in ritardo. Aspettammo tutti mia mamma davanti al portone.

Ed ecco che arrivò. In un vestiti bianco corto, stretto sul busto con un fiore argentato sulla spalla e la gonna scendeva morbida dai fianchi in giu fino al ginocchio.

Era bellissima.

I capelli erano stretti in un semplice chignon mentre per gli accessori aveva optato per le perle.

E con un mazzo di fiori tra le mani scese le scale con dei sandali non troppo alti ma anche essi in color argento.

Appena ci vide sbalorditi, qualche lacrima rigò il suo viso.

Mia sorella era già immersa nelle lacrime ed io fredda. Provavo emozione ma non riusciva a scendermi una lacrima.

Non vorrei essere diventata indifferente a tutto questo.

La cerimonia passò tranquillamente con alcune lacrime, tra risate e qualche invitato che ci teneva a dire due parole per gli sposi.

Non sono mancati gli sguardi indiscreti di qualche amico dei miei.

Sono consapevole di quello che gli passava per la testa.

>>avranno fatto pace?<<
>>e lui il suo ragazzo?<<
>>chissà se studia ancora?<<
>>in qualche modo i suoi la mantengono con lo stile di vita che fa?<<

Ebbene si! A tutte queste domande rispondo con un si. Ho sempre odiato tutti questi snob e le feste dove sono invitati e dobbiamo far finta che ci vogliamo bene. Alla fin fine fanno solo a gara chi ha più soldi.
Per carità anche a me piace spendere soldi per cose belle ma non c'è la farei a stare sempre in mezzo a gente che non sopporto.

Sono le 2.00 del mattino e finalmente torniamo a casa.

I miei volevano tornare a casa con noi è rifiutare alla loro notte in hotel ma dopo un po' io è mia sorella gli abbiamo convinti.

"E stato carino dai tuoi rifiutare alla loro notte da sposini solo perché do mattina dobbiamo partire", disse Anth mentre mi apriva il vestito.

"Si è vero."

"Ci volevano salutare e molto apprensivo da loro", spiegò lui calmo e intanto si spogliava anche lui.

"Già."

"Cos hai?," chiese.

"Ho sonno."

"Faccio finta di crederti solo perché non ho voglia di litigare." Mi tirò con se sul letto.

"E che è tutto strano, sono stanca e tra poche ore saremmo a casa e ne sono molto felice", spiegai tutto d'un fiato.

"Hai visto che non avevi solo sonno", sorrise e mi accarezzò una guancia.

Chiusi gli occhi e mi rilassai sotto il suo tocco.

"Per favore metti la sveglia alle 6.00 così partiamo presto." Dissi già imbambolata dal sonno.

"Cosa?", sbotto lui.

Aprì gli occhi di scatto e lo guardai.

"E prestissimo. Amore sono quasi le 3.00 non credo che domani sentiremo la sveglia."

"Io no. Tu si!", sorrisi.

"Scordatelo." Si girò da l'altra parte e fece finta di dormire.

Non potetti non ridere a questo suo gesto.

"Anth...", gli passai una mano sopra il suo petto nudo.

"Anth vuole dormire visto che fra tre ore la sveglia suonerà e Anth dovrà guidare tutto insonnolito e la bella addormentata potrà poltrire in macchina."

Non potetti non ridere a questa sua affermazione.

'Alla fine ha ragione era questo il mio piano malefico.'

Rimenammo così per ancora due ore a ridere solo per cavolate e a prenderci in giro.

Mentre pensai a quanto ero contenta di averlo con me e che per nessuna ragione al mondo lo avrei più lasciato.

Occhi dentro occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora