capitolo36

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Kevin

Sto quasi per esplodere come un vulcano in eruzione.
Sto urlando ordini come un dannato e sono sul punto di perdere la voce. Jess da ottimo soldato mi viene dietro e fa cose senza che io dica niente come se fosse sincronizzato con il mio cervello.
È un buon braccio destro, il migliore.
Gli ex mercenari sono montagne armati fino ai denti e la loro faccia coperta dal passamontagna mette terrore solo a guardarli. Sono trenta uomini, li ho divisi in tre parti, dieci per la tenuta e il territorio circostante, dieci in giro con il resto dei miei uomini e dieci con me compreso Jess. Sono furioso e l'adrenalina pompa nelle mie vene.
Non abbiamo notizie di nessun genere, crediamo che Judi abbia rapito Keila, mi sento preso in giro e se avrò la certezza che dietro la scomparsa di Keila c'è lei le farò rimpiangere la sua decisione.
Sono nell'armeria della tenuta quando il mio telefono vibra. Lo prendo subito e vedo che è il mio detective.
<<Dimmi tutto.>>Dico senza preamboli.
<<Signor Riello scusi il disturbo ma ho delle notizie sulla signorina Georgia.>> Sto per dirgli che non mi frega un cazzo e che può andare a farsi fottere perchè non è il momento ma qualcosa me lo impedisce e l'uomo continua.
<<Ho scoperto il suo cognome e dove alloggia in questo momento.>>Mi passo una mano tra i capelli e rispondo molto irritato.
<<Quindi?>> L'uomo si schiarisce la voce a disagio dal mio tono.
<<La signorina si chiama Georgia Benso, si è trasferita a brooklyn da un anno e qualche mese e ora alloggia in un motel fuori città.>>Mi fermo al cognome di Georgia perche è  lo stesso di BB.Questo non è un caso, vuol dire solo una cosa, che Geogia lavora per Bruno Alteri. Devo trovarla e subito. Chiedo l'indirizzo del motel e riattacco.
<<Jess prepara l'auto andiamo a prendere Georgia.>>
Lui mi guarda come se fossi matto ma annuisce come sempre. Mentre stiamo salendo sull'auto per partire gli spiego tutto.
<<Mi occuperò io di lei capo. La farò cantare come un'uccellino in piena primavera.>>
Sorrido perché è la verità. Mezz'ora dopo parcheggio davanti allo squallido motel.
Grazie al mio detective so anche il numero di stanza, busso gentilmente ma non ottengo risposta, faccio cenno a Jess e lui con una spallata quasi butta giù la porta portandosi i cardini dietro. Ed eccola lì sul letto impaurita e già piagnucolante. Jess entra per prima e le punta la pistola.
<<Alza le mani dolcezza.>>Lei obbedisce e replica quasi senza fiato.
<<Sono stata costretta non volevo,mi dispiace. >>Non so bene a cosa si riferisce ma abbiamo tempo in macchina per discutere.
<<Prendila.>> Ordino.
Dopo averle legato mani e piedi Jess se la butta in spalle come un sacco di patate e raggiungiamo la macchina. La getta sul sedile posteriore e lei si lamenta, salgo al lato del passeggero e le punto subito la pistola. <<A te la scelta. O parli o muori.>>
Jess sorride e scuote la testa. Alzo un sopracciglio per chiedere spiegazioni e lui risponde sempre ridendo.
<<Credevo che farla cantare fosse un mio compito.>> Certo che è suo compito,ma non voglio aspettare.
<<Avrai tutto il tempo del mondo con lei. Hai la mia parola.>>Lei sbarra gli occhi e scuote la testa come a voler negare quello che ho appena detto.<<Allora?>> Dico stufo di attendere. Lei tira su col naso e incomincia.
<<Bruno é il capo di mio fratello BB. E sapendo che avevo bisogno di soldi mi ha offerto questo semplice lavoro, dovevo solo entrare nella vita di Keila, farla diventare mia amica e far in modo di arrivare ai documenti di suo padre sulla tua famiglia ma...>>Non la lascio finire.
<<Di quali documenti parli?>>Perché Bruno l'idiota voleva i documenti della mia famiglia?
<<Non lo so voleva tutto quello che Jerry aveva su di voi, ma Keila su ordine del padre aveva bruciato quel poco che aveva.
Lei non sapeva della vita di Jerry. Pensava che suo padre era un semplice avvocato.>> La guardo come se avesse due teste. Devo capire il più possibile.
<<Continua.>>La intimo.
<<Keila come dicevo non sapeva niente, aveva solo molti incubi, le sono stata vicina e ho incominciato a volerle bene veramente, mi diceva che una sera sono dovuti scappare dalla sua villa a NewYork per trasfersi a Brooklyn, la sera dell'incidente stavano ritornando alla villa per cercare di recuperare qualcosa da poter vendere.>>
A quelle parole ho uno strano spasmo alla bocca dello stomaco, sapevo che erano caduti in miseria, ma  sentirlo da Georgia mi ha procurato una strano senso di colpa.
<<Ma non hanno fatto in tempo perché la macchina secondo lei era stata manomessa e i freni tagliati.>>
I freni tagliati?
Sbarro gli occhi e anche Jess mi guarda stupito. Perchè cazzo di questo particolare non ne ero a conoscenza?<<Che cosa vuoi dire con i freni tagliati? Parla cazzo!>>
Dico premendo la pistola sul suo petto.
<<No..non lo..so. Questo era quello che ricordava oltre a un ombra nera dal profumo di cedro e qualcosa... Che ne so così diceva a volte pensavo che era matta.>>
Questa ragazza dev'essere fatta.
<<Ma di che cazzo stai parlando?>>
Dico irritato.
<<Non sto mentendo su nulla,non ne avrei motivo.>>
Gli faccio cenno di continuare.
<<Poi una sera Bruno mi ha chiesto di portarla al tuo locale e al resto avrebbe pensato lui. Dopo di che la mia missione era finita.>>
Sono confuso molto più di prima. Ma non ho tempo ora devo trovare Keila.
<<Conosci una certa Judi Turri?>>
Lei ci pensa e dice.
<<Si credo di averla vista nella famiglia.>>
Cazzo ho avuto un Alteri in casa mia per tutto questo tempo. Mi risistemo sul sedile e guardo avanti sono furioso come mai prima d'ora.
Ma almeno ho capito chi è Judi.
<<Crediamo che la stronza abbia rapito Keila, dove l'ha potuta portare?>>
Chiedo diretto, lei scuote la testa.
<<Non lo so.>> Ora basta. Tolgo la sicura alla pistola e gliela punto alla testa, incomincia ad urlare giurando di non saperlo. Poi dopo pochi secondi dice
<<C'è una vecchia casa in campagna dove ogni tanto andavo con BB. Non conosco altro giuro.>>
È già qualcosa ma ormai la rabbia si è impossessata della mia mente e del mio corpo.
<<L'indirizzo?>>Dico
<<Non lo so. C'è una stradina di pietra. È un vecchio casale abbandonato.>>
Sono troppo furioso e con la pistola la colpisco alla guancia. Lei sviene subito colpendo il finestrino con la testa.
<<Controlliamo i boschi intorno alla tenuta.>>Dice Jess.
Chiamo i miei uomini e i mercenari. Devo riprendermi Keila.A costo di perdere tutto.

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