capitolo32

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Kevin

Dopo essere andato via dalla tenuta, ho pensato molto a quello che è successo, per meglio dire è stato il mio unico pensiero.
Ora sono al DUDO e ho un incontro con un membro della vecchia compagnia di mio padre.
L'ultima volta che sono stato qui ho ballato con Lei e il ricordo mi crea uno spasmo alquanto indesiderato al momento.
Il solo pensiero manda scosse al mio corpo e ringhio come un dannato animale, perché non voglio niente che mi lega a lei, merda non si può odiare e desiderare una persona in ugual misura, è assurdo.
Tu credi?
Non so più a cosa credo, so solo che Keila mi sta portando guai. Fin troppi per dirla tutta.
Il fatto che finalmente posso placare la mia sete di vendetta e fare giustizia alla famiglia dovrebbe farmi stare bene, ma non è cosi cazzo.
Perché cazzo non mi sento bene?
Ogni volta che mi avvicino a lei voglio solo baciarla e incastrare i nostri corpi fino a non capire dove finisce l'uno e incomincia l'altro.
Lei è stata curata, seguita e studiata solo per arrivare a me. Anche se il destino me l'ha fatta trovare nel mio stesso locale.
Potrei dare la colpa a quest'ultimo, ma sappiamo tutti che la cara signora Georgia scomparsa dalla città lavora per qualcuno, devo solo capirci molto di più, un passo alla volta e arrivo dove voglio come sempre.
Mi accomodo sul divanetto e sorseggio il mio whiskey, il signor Falco Ross é un ex mercenario e fa lavori sporchi per la mafia da molto tempo.
Tra tutti i nomi sull'agenda ho scelto proprio lui, ma non a caso.
Ha i migliori cecchini e doveva un grosso favore a mio padre, anche se lui non c'è più stasera lo riscuoterò io.

Ed eccolo qui, puntuale come un'orologio svizzero.
Falco è un uomo alto e grosso con più cicatrici che tatuaggi, lui non opera mai nelle missioni, scende in campo solo se costretto e da quando lavora in proprio non è mai successo, questa la dice molto lunga.
Ci salutiamo e mi stringe forte la mano.
<<E un piacere rivederla signor Riello.>>
Dice appena mi è abbastanza vicino da poter parlare, in risposta gliela stringo a mia volta.
<<Si accomodi Ross.>>
Voglio arrivare al punto, non ho tempo da perdere.
<<Sa perché è qui?>>
Dico e lui sorride annuendo.
È un ¹uomo di poche parole e questo mi piace.
<<Certo! Sapevo che prima o poi il mio debito doveva essere pagato e sono qui, a sua completa disposizione.>>
Certo è così che deve essere.
<<Bene, mi fa piacere sentirlo.>>
Dico mentre gli faccio cenno di servirsi da bere.
<<Mi dica solo come posso aiutarla.>>
Faccio il mio solito ghigno quello che emana la mia completa soddisfazione e arroganza.
So di esserlo, ma posso permettermi questo ed altro.
<<Mi servono i suoi migliori uomini, devo radere al suolo la stirpe e le casate degli Alteri e prenderne il potere assoluto.>>
Lui ha gli occhi così aperti che il suo bulbo oculare potrebbe  cadere e rotolare a terra come palline da ping pong.
<<Certo signor Riello.>>
Dice schiarendosi la gola.
<<Quanti uomini le servono?>>
Porto il bicchiere alle labbra e bevo l'ultimo sorso, lo poggio sul tavolino e mi allungo verso di lui appoggiando i gomiti sul ginocchio e unendo le mani.
<<Tutti.>>
Lui sembra così stupefatto della mia risposta che sembra quasi di avere un infarto.
<<La prego Ross, non mi muoia proprio ora o sarò costretto a riportarla in vita e mi creda, non ne sarà felice.>>
Sorrido con fare minaccioso.
Lui si sbottona la giacca e butta giù il drink in un unico sorso.
<<Non oserei mai. E avrà tutti i miei uomini, mi dica solo per quando.>>
Ora si che si ragiona.
<<Domani li voglio armati fino ai denti, voglio abbattere le mura di Chicago e far sapere ai miei nuovi sudditi che il loro Re è arrivato.>>
Jess in fondo alla porta sorride mentre il mercenario che ha decapitato più testa di EnricoVIII sembra non credere alle proprie orecchie.
<<Sarà tutto pronto per domattina all'alba. Le dò la mia parola.>>
Certo che sarà così.
Mi stringe la mano alzandosi dal suo posto.
<<Mi raccomando..>>
Gli intimo prima di uscire
<<... lascio a lei l'onore di spiegare ai suoi uomini che saranno miei da domani in poi.>>
Lui manda giù un groppo e deglutisce sonoramente annuendo.
<<Cee..rto.>>
Sorrido come un'ebete e mi verso l'ennesimo bicchiere, mentre Jess propone un brindisi per festeggiare il futuro capo di Chicago.

>>Sorrido come un'ebete e mi verso l'ennesimo bicchiere, mentre Jess propone un brindisi per festeggiare il futuro capo di Chicago

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Kevin Riello.

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