Keila
Vengo condotta per una serie di corridoi fino a una porta che sembra separare il mondo dei vivi con quello dei morti.
Il posto dove sono stata erano delle stanze sotterranee nascoste come una cantina.
Ora alla luce del sole che filtra dalle grandi vetrate, sento la differenza sulla mia pelle, lì sottoterra, l'aria era stantía e puzzava di muffa, bruciava le mie narici, qui invece baciata dalla luce solare la mia pelle si scalda.
Non ho mai amato l'aria pulita e calda come in questo momento.Seguo l'uomo, lui non si gira a controllare per vedere se lo sto seguendo, sa che non ho scelta, è l'unica cosa che in questo posto sconosciuto possa fare.
Siamo in un atrio e imbocchiamo delle scale in legno, dal corrimano elaborato, con dettagli rintagliati nel legno e rilegature dorate.
È una meraviglia.
Salgo e ogni gradino sembra gridare sotto ai miei piedi.
E insieme alla mia guida dai capelli ribelli biondi e corti con un ciuffo sulla fronte saliamo l'enorme scalone.
Ciuffo biondo è armato, la paura percorre ogni mio muscolo, facendolo tendere a ogni passo scricchiolante. Giunti dinanzi a una porta anch'essa in legno e lavorata nello stesso modo della scala, bussa e apre, nello stesso tempo mi afferra per un braccio e mi butta dentro. Rimango immobile, quel profumo... Ma la porta si chiude e mi risveglia dalla trance.
Credo sia un ufficio.
Questa casa dev'essere stata fatta da qualcuno che amava il legno, al centro della stanza c'è una possente scrivania scura e alle spalle una finestra enorme, ma non è tutto questo ad attirare la mia attenzione è l'uomo che ne sta all'angolo, con un completo su misura e un bicchiere credo con del whiskey in mano, mi stringo le braccia al petto per proteggermi e lo fisso impaurita.
Per meglio dire ci fissiamo,
sembra che mi stia assorbendo nei suoi occhi, che sono così scuri e infiniti dove leggo del dolore, tanto dolore.
Sono diamanti neri, non emettono luce, l'assorbono.
Rimaniamo immobile per quelli che sembrano minuti infiniti, ma il contatto si spezza e qualsiasi cosa stesse succedendo muore sul nascere.
≤≤Siediti≥≥ Esordisce la sua voce pesante e roca.
Non è un invito è un ordine.
Su gambe mal ferme obbedisco al suo ordine, forse perché sono ancora stordita da quello che è successo. Oppure perché ti hanno drogata.
Mi accomodo sulla sedia ma non resisto e a denti stretti sibilo:
<≤Come sono arrivata qui? E cosa vuoi da me? Credi di poter fare quello che vuoi?≥≥
Continuo interrompendolo prima che possa replicare.
≤≤Se pensi che diventerò la tua schiava del sesso, ti sbagli di grosso.≥≥
Nei suoi occhi passa un lampo.
Ma è talmente veloce che non ci faccio quasi caso.
Lui si raddrizza sulla sedia, forse per trovare una posizione più comoda e si passa la mano nei capelli sospirando frustrato, prende un sigaro dalla scatola sempre in legno posata sulla scrivania e l'accende.
≤≤Tu sei qui perché così ho deciso>>
Dice non smuovendo mai la sua voce ferma e fiera.
<<L'idea della schiava del sesso non è male, rimarresti sicuramente soddisfatta.≥≥
Deglutisco, perché la mia gola è diventata improvvisamente secca.
Non può averlo detto davvero.
≤≤Sarebbe comunque un'idea da non escludere.≥≥ Aggiunge prendendo una boccata di fumo.
Mi pietrifico e una lacrima di sudore scende sulla mia schiena e stringo talmente forte le mani in pugno che quasi faccio sanguinare il palmo con le unghie. Mi alzo di scatto e faccio stridere la sedia sulla moquette.≤≤Io non farò un cazzo con te. Che diavolo vuoi? E perché sono qui?≥≥
Ripeto furiosa.
Lui non si scompone nemmeno un po' fumando quel dannato sigaro con quelle labbra perfette.
Ma che cazzo dico?
Mi fa cenno alla sedia di fianco a me indicandomi di accomodarmi di nuovo. Lo ignoro e comincio ad andare su e giù per la stanza come un animale in gabbia.Alzo di scatto la testa quando vedo un ombra raggiungermi, faccio dei passi indietro e finisco con le spalle vicino al muro.
Sono in trappola.
Mette le mani ai lati della mia testa e avvicina le sue labbra carnose al mio orecchio. Vengo percossa subito dai brividi e il mio corpo incomincia ad andare a fuoco.
≤≤Tu non hai idea di cosa possa fare.
Non sei qui per soddisfare le mie fantasie, ma per placare la mia sete di vendetta. Sei la mia giustizia privata... Ti spezzerò e renderò giustizia per le vite strappate a questa terra.>>
Ma di che cazzo parla? Mio dio questo è pazzo.
<<Tu sei pazzo.>>
Il suo petto si avvicina al mio, si sfiorano.
<<Sarai mia finché non ti pianteró una pallottola in testa.≥≥
Dice con voce oscura, sollecitando il mio orecchio con il suo fiato.
I miei occhi si riempiono di lacrime e una cade giù varcando il mio viso.
Lui la raccoglie con il pollice portandola alla bocca per assaggiarla, facendomi un occhiolino.
Rimango fissa su quell'immagine, ma cerco di riprendermi velocemente.
<<Non so di cosa tu stia parlando.>>
Dico ansimante per la sua vicinanza e per la paura delle sue parole.
Si allontana subito da me andando alla sua scrivania, per accomodarsi sulla poltrona tirandola sotto la scrivania.
Io rimango lì ferma con la gola secca, ma le parole che lo susseguono mi mettono i brividi.
Ma questa volta non è eccitazione o paura questa volta è puro terrore.
≤≤Credo che tu sappia chi sono, se non lo avessi capito io sono il capo di New York, Kevin Riello e tutto quello che dico è un ordine e tu sei qui perché io lo voglio, devi pagare per ciò che mi è stato tolto.
Non intendo avere una conversazione con te, se non per piegarti poco alla volta. Sarai alla mia mercé risponderai ai miei ordini in ogni fottuto momento.≥≥
Fa una pausa e poi riprende come se dovesse pensare a quali parole usare.
≤≤Alla fine ti toglierò tutto.
Non avrai più niente≥≥.
Io non ho già più nulla.
Ma non lo dico, tanto non cambierà il mio stato, trattengo a stento le lacrime, non piangerò davanti a lui. Non di nuovo.
<<Se scapperai ti troverò e ti puniró>>
Quindi mi faccio forza e raddrizzo la schiena.
Non mi ha ancora guardato negli occhi.
Rimango lì come un'idiota, ma sempre con le spalle dritte, non mi farò spezzare facilmente. Non so cosa ho fatto e non ho idea di quello che dice, ma sembra che a lui non importano i miei pensieri o le mie opinioni, sono sola, ma questo non vuol dire che gliela renderò facile.
Finalmente alza lo sguardo e incrocia il mio. Ne approfitto per parlare.
≤≤Non so cosa ti faccia pensare che piegarmi sarà una passeggiata, ma accomodati pure. A quanto pare non mi lascerai andare e sei più che predisposto a portare a termine il tuo obbiettivo, ma io sono sicura che tu hai preso la persona sbagliata.≥≥
Sospiro e continuo.
≤≤Prima di ieri sera... Non... non sapevo nemmeno chi fossi.≥≥
Cazzo il solo pensiero di ieri mi ha mandato in tilt il cervello.
Lui continua a guardarmi e mi sorprende quando dice:
≤≤Io credo che tu non sia stupida. Quindi posso solo dedurre che tu sia un'ottima attrice, ti ho quasi creduto sai?≥≥
Continua prendendo una cartellina dal cassetto e avviandosi verso la porta.
≤≤E credimi, sei nel posto giusto bambina.≥≥
Sbatte la porta dietro di sé e io sobbalzo, lacrime trattenute varcano i miei occhi e finiscono sulle mie labbra secche.
Spazio Autrice: Quanto può essere freddo e crudele Kevin?Non ne avete idea.
Lasciate una stellina per me e grazie di vero cuore❤️
STAI LEGGENDO
Oltre Il Buio Dei Tuoi Occhi
Romance🔞🔥🔞(Primo libro della trilogia Oltre) Storia COMPLETA Il libro è disponibile su Amazon. L'amore è visto in tanti modi e scritto in tante lingue e ognuno di noi racconta la propria a modo suo. E loro racconteranno la propria Tra Keila e Kevin non...