capitolo41

1.2K 75 11
                                    

Keila

Sono appena uscita dalla stanza e cammino piano sotto il muro. Voglio rendermi più invisibile possibile. Sto pregando che sul mio cammino non incontri nessuno, sento delle voci in lontananza e mi assottiglio alla parete umida e resto ferma, immobile. La paura si fa strada dentro di me, mi ripeto che sono sola, che nessun principe azzurro verrà a salvarmi che mi devo salvare da sola. Posso farcela.
Devi farcela.
Dal suono di voci sembrano che siano sempre più vicini, mi assicuro che la pistola sia pronta e la punto dritta davanti a me. Dopo circa cinque secondi due uomini sbucano nel corridoio e io sparo senza guardare chiudendo gli occhi uno, due colpi si sente anche un terzo, ma non credo sia partito dalla mia arma.
Ho l'adrenalina che pompa nelle vene, apro gli occhi e un uomo e a terra e l'altro è ferito. Mi avvicino e lui mentre cerca di prendere la pistola ma lo sparo all'addome.
Saró dannata per sempre, sono un'assasina, finirò all'inferno.
Inspiro profondamente ed espiro.
Tu già sei all'inferno.
Prendo anche la pistola dell uomo appena deceduto e corro aspettandomi di trovare altri soldati di Bruno, ma in lontananza sento delle moto avvicinarsi.
Spero non siano altri uomini di quello spilungone.
Vai avanti, devi uscire da qui.
Come diavolo farò a uscire da qui?
Per fortuna ho sparato e non si sa come sono andata a segno, ma non credo che se incontrerò altri ostacoli sarò così fortunata.
Percorro il corridoio e mi fermo su una porta dove trovo quest'ultimo a dare ordini come un pazzo a una dozzina dei suoi soldati.
Cazzo sono troppi.
Non uscirò mai viva di qui, mi assottiglio alla porta e cerco di origliare il più possibile senza farmi notare.
Da quello che riesco a sentire ci sono degli intrusi.
<<Come cazzo ha fatto a sapere dov'eravamo? Prendete la ragazza e uccidetela.>>
Oh mio dio.
C'è una stanza di fronte e cerco di nascondermi senza farmi sentire.
La spingo con molto delicatezza e mi intrufolo.
Entro in una stanza totalmente buia e rilascio un respiro di sollievo per non essere stata scoperta.
Cado in ginocchio posandomi sulle mie ginocchie nude e per la prima volta la disperazione mi porta in una preghiera silenziosa. Non so bene chi sto pregando, ma lo faccio e spero che qualcuno mi ascolti, chiunque esso sia.
Fammi uscire di qua.
Ma la mia preghiera viene interrotta da delle urla e da una voce che riconoscerei in mezzo a mille e tra tutti. Kevin.
<<Bruno sono qui! Brutto idiota dove cazzo sei?>>
Devo avvertire Kevin, maledizione è in pericolo.
Ci sono degli uomini e sono in troppi. Se sarà solo lo faranno fuori in pochi istanti.
Si sentono degli spari che bloccano la mia mano sul pomello e rimango gelata. Non sono solo spari sembra una guerra.
<<Jess trovala.>>
La sua voce urla sopra il caos ma alle mie orecchie è limpida.
Cerca me? Non è possibile che sia venuto per me. Provo ad aprire la porta ma è bloccata cazzo. Deve sapere che sono qua.
<<Kevin.>> Urlo forte, ma il caos è troppo e lui non mi sentirà mai.
Poi mi blocco e mi viene in mente una cosa e mi maledico per non averla pensata prima.
E se fosse venuto solo per finire il suo lavoro?
Perché non ci ho pensato prima? Ma se così fosse preferisco morire per mano sua che per mano di quello spilungone di Bruno.
Devo solo trovarlo prima che ci ammazzino entrambi, lui ha il diritto di sapere la verità.
E

la se servirà la griderò al mondo intero.

Oltre Il Buio Dei Tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora