capitolo17

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Kevin

Sono quattro giorni che non metto piede alla tenuta. Ho ceduto alla tentazione e ora devo riprendere il mio equilibrio mentale e stare lontano da lei.
Keila è una cazzo di sirena incantatrice, i suoi occhi ammaliano come un canto senza darti via di scampo.
So che è sbagliato ma non riesco a resistere, l'ho desiderata dal primo momento, la voglia di lei offusca completamente il mio giudizio e tutto questo mi rende solo più malato, ma se essere malati vuol dire sentirsi come sono stato con lei allora voglio essere certificato tale.
Sono contorto, è l'unica risposta che posso darmi. Nella mia cazzo di vita ho sempre saputo cosa fare e come farlo, ma dinanzi a lei sono stato un cazzo di animale senza freni e senza regole.
Le avrei fatto molto più, senza sosta e senza controllo come piace a me.
I suoi gemiti, le unghie che graffiavano la mia schiena hanno reso tutto ancora più eccitante e sbagliato allo stesso tempo.
Se non fossi tornato in me l'avrei trascinata nella mia camera e non l'avrei lasciata andare per molto tempo, ma la coscienza ha bussato alla porta della mia testa e sono ritornato in me.

In questi quattro giorni sono rientrato nel mio attico solo per dormire. Il mio detective mi ha riferito che l'amica di Keila è scomparsa e che il suo era un nome falso. Dalle foto che mi ha fornito ho notato che ha tinto i capelli e un giorno si e presentata nella sua vita spacciandosi per sua amica, ma questo non ha senso, niente più sembra averne.
Nel mio mondo significa solo una cosa."Infiltrata".
Ma da chi?
Ho fatto visita personalmente al suo appartamento ed è vuoto, Georgia si è presentata al mio locale quella sera e non è una coincidenza, ma un modo studiato, il mio istinto non sbaglia mai e come se mi avesse portato la mia pietanza proprio sotto il naso, ma questo non ha senso, solo i miei uomini sapevano della mia vendetta.
Devo richiamare il mio detective e fargli scoprire molto di più, in questi giorni lontano mi sono occupato di affari abbastanza delicati, tra i problemi con Chicago e il mio scopo per il Giappone, diventa sempre tutto più difficile.
Ho dato chiare istruzioni ad Axel, sperando che almeno lui faccia un lavoro pulito anche se si trova dall'altra parte del mondo so che non deluderà le mie aspettative.
Peter è rimasto sempre al mio fianco, mentre Jess ha supervisionato al mio posto la tenuta e con essa anche Keila.
Si è assicurato che i compiti da me richiesti venivano svolti anche se molti di loro erano assurdi.
Ho richiesto cose umilianti, le ho dato massimo cinque ore a notte per dormire, prima dell'alba Jess bussava alla sua porta e tramite le telecamere ho potuto vedere la trasformazione che sta avvenendo in lei, è debole ma non piange, non le ho mai visto versare una singola lacrima, anche quando rimaneva da sola nel buio della sua stanza.
Le sue ore di sonno sono agitate e sono sicuro che sia io la causa dei suoi sogni tormentati.
Il mio braccio destro mi ha riferito che secondo lui sta architettando qualche specie di piano per scappare, è stata solo una supposizione come dice lui, ma io credo che sia stata intuizione. È raro che si sbagli è un ex Marins addestrato ad abbattere il nemico e studiare ogni singolo movimento, quindi oggi farò visita alla piccola strega pervertita, anche perché finalmente il ratto che occupa le mie stanze sotterranee ha deciso di parlare.
Certo non di sua spontanea volontà, abbiamo dovuto usare maniere forti e un po' di pinze, ma dopo otto unghie e un orecchio si è arreso.
Che femminuccia del cazzo.
Devo solo farlo continuare a parlare e se sarà necessario inveire su di esso ancora una volta. Giusto per ricordargli a quello che va incontro e placare il mio essere sadico.
Ma come sempre i piani non vanno come previsti, sono nella mia auto da circa cinque minuti quando il telefono squilla e rimbomba nell'abitacolo, distogliendo i miei pensieri da tutto il resto.

<<Jess, che succede?>>
Non è una buona cosa che mi stia chiamando, sa che sto arrivando.
<<Capo, abbiamo un problema.>>
Io non rispondo, aspetto che continui, passandomi una mano tra i capelli già scompigliati e torturati dalle mie dita.
<<Keila ha raggiunto il telefono e ha chiamato la polizia.>>
Non lo lascio finire.
<<Sto arrivando>>
Maledetta strega questa volta me la pagherà cara.
Molto cara.

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