capitolo37

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Keila

Sono ancora su questa panca alta. Ma almeno non sono più bendata. La porta si riapre e appare la vipera rossa. In mano ha una telecamera.
Cos'ha in mente?
Dietro di lei entra un uomo credo sia Bruno e io d'istinto tento di coprirmi ma non ne ho la possibilità i miei arti sono legati.
<<Dolcezza, che piacere veadere il tuo viso senza la benda.>>Dice l'uomo, è molto alto e magro, ha capelli scuri pieni di gel buttati all'indietro. La sua colonia mi disgusta in modo nauseante. Io mugolo un "Fottiti". Ma ne esce un rumore estraneo alle mie orecchie.
<<È pronto capo?>>
Chiede Judi.<<Certo come sempre.>>Risponde spilungone.
Ma che hanno in mente?
La vipera mi punta la telecamere addosso e le lacrime riempiono i miei occhi.
<<Keila dì ciao al nostro Kevin.>>
Brutta stronza gli caveró gli occhi e glieli farò ingoiare. L'uomo mi afferra per i capelli e fa inclinare la mia testa.
<<Guarda un pó chi abbiamo qui?>>
Dice guardando alla telecamera.
<<Sai non sei proprio un Dio. Forse l'idiota qui sei tu.>>
E ride come un vero idiota.
<<Voglio tutti i documenti con le proprietà e la vecchia compagnia di tuo padre dalla mia parte. Se la rivuoi viva hai due giorni non uno in più.>>
Io mugolo e urlo facendomi sanguinare le labbra che toccano su questo attrezzo che mi impedisce di parlare. Fisso la telecamera cercando di comunicare facendogli capire che può salvarmi, che la mia famiglia non ha ucciso la sua volontariamente. Ma la vipera stacca la telecamera.
<<Tesoro mando il messaggio al tuo Kevin e poi sarò subito da te, per andare via da questo posto.>>
Oh mio dio, morirò.
Non rispetteranno mai l'accordo. Faccio dei respiri e cerco di calmarmi. Con la coda dell'occhio vedo nell'angolo delle mazze e degli attrezzi da pulizia non sono sicura di cosa siano. Mi sporgo ancora di più ma i miei muscoli protestano. Sento la pelle tirarsi intorno al polso. Mi brucia ma continuo a tirare. Riesco a vedere quella che sembra una scopa e un secchio ma non ho idea di che altro ci sia. Cazzo devo trovare delle armi. La porta si apre di scatto e la vipera entra.
<<Ora ti porterò con me in un posticino più tranquillo e dopo che Bruno avrà risolto con Kevin,ci occuperemo di te.>>
Oh mio dio lo sapevo.
Chiudo gli occhi e mentre lei si avvicina stringo le mani nel pugno e respiro piano. Finalmente mi toglie questo attrezzo dalla bocca.
Ho la gola talmente arida che non riesco a deglutire. Poi si allontana e parte dalla mia caviglia.
<<Non fare cazzate Keila. Sai bene cosa ne sarà di te.>>
Credici stronza.
Apre l'altra cinghia e finalmente le mie caviglie sono libere. Sento il sangue fluire nei miei piedi. La sento muoversi verso i polsi e apre la cinghia del polso destro e io rimango immobile. Quando fa il giro per aprire la seconda una violenza innata si accende in me. L'afferro per i capelli e mi butto con la testa sul suo naso. Sento l'osso scricchiolare sotto la mia fronte, il sangue mi bagna le labbra. Cade a terra urlando e cerca di afferrare la pistola ma non glielo lascio fare. Slaccio anche l'altro polso e salto giù. Sono debole e ci metto tutta la forza che ho per allontanare la pistola. Lei mi afferra per una caviglia e volo giù. Il mio mento e la mia faccia cadono sul cemento grezzo. La porta si spalanca e entrano degli altri uomini, succede tutto così in fretta che non  vedo nemmeno  arrivare il cazzotto e ricado giù perdendo i sensi.

Oltre Il Buio Dei Tuoi OcchiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora