9| Una specie a rischio d'estinzione.

298 13 0
                                    

Erano le dieci in punto quando ci trovammo nel parcheggio del Paradiso con Selli, tutte e tre vestite dei nostri outfit migliori. Senza presunzione o false modestie, potevo liberamente definirmi sexy, con il vestito blu, i collant grigi velati e le scarpe dello stesso colore del vestito altissime e soprattutto comode nel tacco a tronchetto. Anche i capelli erano più lucidi del solito e soprattutto, l'eyeliner era perfettamente uguale da entrambi gli occhi, donando l'aria da gatta allo sguardo. Santo cielo, dov'era Alex quando mi sentivo così bella e sicura di me?

«Ripassiamo le regole» iniziò Silvia attirando l'attenzione su di sé, mentre puntava il dito più verso Selli che me. «Se ha le sopracciglia più curate di noi, se parla dei suoi muscoli e di come potrebbe sollevarci senza problemi, lo si esclude. Idem se parla delle sue ex e se ti offre da fumare, vero Lucy?» continuò, questa volta diretta a me. Alzai gli occhi al cielo «Avevo sedici anni Silvia, quanto ancora vuoi rinfacciarmelo? E poi, se mi offrissero ora da fumare, oggi non disdegnereste nemmeno voi» risposi guardando Selli annuire divertita, Silvia alzò gli occhi al cielo. «Sei proprio sorella di tua sorella: quando sono uscita da casa Lizzy e Genni stavano mangiando porcate, ridendo guardando i cartoni animati senza senso con gli occhi rossi e lucidi. Meno male che i miei sono andati a cena da amici» commentò facendomi ridere ed annotare mentalmente di fare la predica a Lizzy sulla condivisione fra sorelle. «Dai basta, ora entriamo e ricordatevi: la prima che ne trova uno decente offre da bere alle altre» affermò Selli con una scintilla divertita negli occhi, trascinandoci dentro.

Il locale aveva i tavolini predisposti in modo diverso dal solito, quasi a ferro di cavallo, interrotto solo dalla porta d'entrata. Improvvisamente ero agitata: c'erano davvero un sacco di uomini, il numero era nettamente maggiore rispetto a quello delle donne, motivo per il quale erano loro a muoversi da tavolo a tavolo. Poi c'era quella tensione dettata dagli sguardi seri dei presenti, sicuri di trovare realmente l'anima gemella in questa serata assurda, mi facevano sentire un'intrusa, con il mio spirito menefreghista spinto più che altro dalla voglia di divertirmi con le mie amiche, che di spingermi nella conoscenza dei poveri ragazzi in fila. Ci sedemmo una a fianco all'altra e mi accorsi che nelle mie amiche c'era uno sguardo simile che sbucava nel viso. Quando arrivò il drink gratuito della prevendita, mi ci gettai sopra come davanti ad un piatto di spaghetti alla carbonare si sabato, un po' per allontanare il senso di colpa e un po' per sciogliermi e spazzare via l'espressione di disapprovazione del mio Alex immaginario. Fortunatamente il drink era molto forte.
Il primo ragazzo che mi si sedette di fronte era molto più a disagio di me, stette zitto per tutto il tempo, mi faceva tenerezza, ovviamente Selli mi fece un'espressione dispreggiativa quando tentai di chiedergli almeno il nome. Con il secondo, al contrario, non ebbi neanche modo di farlo: parlava talmente tanto a macchinetta che risultava impossibile interromperlo. «Mi chiamo Giuliano, ho 37 anni e vendo auto per vivere. Ho due figli, ma non una moglie. Nel tempo libero colleziono modellini di auto e anche dei fumetti. Non ho mai smesso di leggere fumetti, da quando ero piccolo e...» la campanella che scandiva lo scadere del tempo mi salvò, facendo spostare il chiacchierone, dando spazio a un altro ragazzo di entrare nel mio campo visivo. Vestiti larghi, trasandati e occhi troppo rossi per le nove di sera: stavo già per scoppiare a ridere. Non appena il tipo si presentò chiedendo «Vuoi fumare?», fu Silvia a suonare il mio campanello ed io non potetti far altro che ridere di gusto, vedendolo andare oltre Silvia e Selli. Il secondo drink, arrivò insieme a un altro ragazzo molto elegante, con tratti del viso tipicamente mediterranei ed era anche carino, poi però iniziò a parlare: «In fin dei conti sono pieno di soldi, questa serata è una buffonata, io le donne le conquisto aprendo il portafogli. Però, se sei un tipo difficile, ti posso portare a casa mia e possiamo vedere qualche bel film: vado matto per i film con merdate sentimentali». Sarà stato il secondo drink, il fumo passivo che emanava il soggetto di prima o più semplicemente la sicurezza nel parlare a sproposito della faccia tosta che avevo davanti, ma scoppiai a ridere di gusto prendendo in mezzo anche Silvia, seduta a fianco a me e lo stesso fece lei con Selli, facendo così alzare e borbottare il ragazzo, proseguendo il suo percorso verso la prossima vittima.

Ragazza con gli occhi caleidoscopio - COMPLETADove le storie prendono vita. Scoprilo ora