capitolo 24- Una vigilia di natale particolare. -

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Killua non spiccicò parola davanti ad Eris perché  pensava che stesse facendo un sogno fantasy

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Killua non spiccicò parola davanti ad Eris perché  pensava che stesse facendo un sogno fantasy.
Non poteva essere vero che era finito in una città  dal nome Deluce che riuniva vari abitanti tra cui maghi, fate, elfi. Non ci credeva anche se tutto, come il pavimento di nuvole e l'odore di pulito, privo di qualsivoglia scoria, sembravano reali.
Doveva poi credere che esistesse un dispositivo che aveva uscire le bevande che a movimenti facevano glitter, roba che Alpaca non batteva?
Inoltre l'amore sembrava vivere e decorare  quel mondo con baci, abbracci amore.
Era finito in un cartone animato e poi doveva anche credere di possedere un castello alla Sirenetta con mille capelle? No, era troppo era un sogno per non gli dispiaceva tuffarsi nel letto morbido di nuvole " Devo essere morto e questo è il paradiso.
Adesso dormo e sicuramente mi troverò sulla nave con Gon." Era molto stanco e così si addormentò perciò la sua parte nascosta prevalse.
Si stiracchio e aprì l'armadio trovando vestiti eleganti da principe puro " Fuori moda." Si mise un elegante camicetta bianca e pantaloni del medesimo colore. Raggiunse lo specchio  e prese un dispositivo per aricciare meglio i capelli " Sarò bellissimo per il raduno in famiglia." Si mise un pò di crema togli brufoli, ne basto un Po per avere il viso senza impurità. Mise le scarpe bianche e usci.
Nel suo cammino ignorò chi li gettava petali bianchi, ci era giusto abituato " Io sono pronto."

Eris lo raggiunse " Molto carino." Pure Eris era principalmente di bianco e questo era deciso perché i diavoli odiavano il bianco, anche se Gon faveva accezione.

" Oh si, saremo così abbaglianti che la loro oscurità non ci intaccherá." Gesticolava con una mano aperta alla sua destra.

" Vorrei che tornassi nel tuo corpo. Vieni, te lo mostro."

Killua camminò con lui verso la sala segreta dove si trovavano i libri e i loro segreti di famiglia.  I cristalli bianchi rendevano il luogo etereo, eterno, immutato, sacro.

La teca di vetro  si instaurava dopo una rampa di scale ricoperta di petali bianchi.

Killua guardò il suo corpo che era bello, giovane e adulto. Non si vedeva così da molto tempo e gli mancava probabilmente perché lì avrebbe avuto pieno potere e avrebbe potuto lasciare il mortale, tuttavia c'era il figlio di mezzo, quindi non poteva proprio farlo, anche se era tentato, tuttavia poteva fare una cosa subdola che avrebbe dato problemi al corpo ma non al figlio " Sono bellissimo."

" Ed è il momento che tu torni ad essere chi eri fiero di essere. Questo corpo è la più bella creazione mai riuscita, vederti in questo, mi addolora. La tua eternità messa a rischio da questo corpo è un eresia."

Il ragazzo annuì " Hai ragione ma voglio che poi questo corlo umano mi ricontenga ancora."

" Se ci tieni, allora lo iberbiamo."

" Prepariamo l'esecuzione. ." Si lontanò per poi toccare la pancia " Amore di papà, me ne andrò per due giorni tu continua a svilupparti qui dentro, papà Gon poi ti dará tanto amore. Un giorno nascerai e sarai potentissimo."

[ GONXKILLUA] Il Mio ragazzo Segreto -DiavoloXUmano/RICCOXPOVERO [Yaoi]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora