10- Close to the Top

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Dal punto di vista di Damiano

È da qualche tempo che vivo clandestinamente a casa De Angelis, a insaputa di mia madre e Jacopo.
Ovviamente a me e Vic non è permesso fare zozzerie, ma ormai mi viene un po' difficile considerato che la pancia al quarto mese di gravidanza comincia a diventare ingombrante. Ora che ci penso è veramente grande, non so se è normale.
Cerco di aiutare il più possibile in casa, due volte la settimana mi trasformo nella Bella Lavanderina e pulisco, faccio il bucato e cucino per tutti.
Anche Alessandro, che era stressato per il lavoro e per la faccenda del bambino, sembra essersi rilassato grazie a me e ai lavori che faccio al posto suo.
Ho saputo che Jacopo è venuto più volte a cercarmi, ma Vic ha sempre risposto che vivevo in un hotel di cui però non conosceva la posizione né il nome.
Sto mettendo da parte una cospicua somma di denaro, in vista della nascita di mio figlio (o figlia), voglio concedergli ogni agio che io non ho avuto dopo gli otto anni compiuti.
Certamente non voglio trasformarlo in un pariolino, ma voglio che viva una vita o quantomeno un'infanzia serena, e ho intenzione di diventare il padre che avrei sempre voluto avere ma che, purtroppo, non ho mai avuto.
Tra un anno, quando sarò maggiorenne, mi comprerò una casa.
Sarà un appartamento bello grande, o una casetta con due piccoli piani e magari un giardinetto, dove io e Vic giocheremo sempre col bambino.
Poi prenderemo un gattino, bianco, come mi piacerebbe da sempre.
Ma tutte queste cose sono sogni, immagino.
Perché nulla va mai come vorrei.
Che è?
Una maledizione?

Oggi dobbiamo vederci con Giorgia, ma non so se annullare l'appuntamento o meno.
Vic deve andare a una visita, ha detto che posso incontrare io Giorgia perché l'accompagnerà Veronica.
Quindi saremmo io e Gio da soli a casa.
"Vic, già t'ho detto che non è un problema annullare, non credo che Giorgia si offenderebbe, anzi capirebbe."
"Lo so, ma è simpatica e ci divertiamo sempre... forse riesco anche a raggiungervi, la visita non dovrebbe durare troppo"
"Ok... allora ciao, ci vediamo dopo" le schiocco un bacio sulla fronte e uno sulle labbra prima che esca di casa.
Ora sono ufficialmente da solo in questa reggia, in attesa dell'arrivo di Giorgia, che dovrebbe essere a momenti.

Corro al piano di sopra, salendo gli scalini a due a due, finché non entro in camera ormai mia e di Vic.
Tiro su il materasso del letto, sotto di esso ci nascondo una cosa speciale.
Un libretto marrone rilegato in pelle con il mio nome sopra, eccolo lì.
Lo afferro, rimettendo a posto il materasso.
Lo apro, cercando la pagina col segnalibro.
Una scritta a caratteri cubitali mi si para davanti, non la vedevo da un po' di tempo.
Torna a casa, recita.
Avevo ancora sedici anni quando ho cominciato a scrivere questo abbozzo di canzone, l'ho continuata verso luglio, quando io e Vic abbiamo litigato. Ma per ora niente spoiler. Forse un giorno ve la canterò, chi lo sa.
Sono costretto a richiudere il quadernetto quando sento il citofono suonare.
Cazzo, ma perché mi vengono in mente le parole per nuove canzoni proprio adesso? Coincidenze?
I'm close to the top now.
Scendo le scale.
And that's what I want, so I'll take it all.
Percorro il salotto.
I look at the clock now.
Guardo l'orologio, sono le 4 e mezzo precise. È arrivata esattamente all'ora giusta.
And this is my moment, this is my time.
"Un attimo" urlo, mentre mi guardo allo specchio sistemandomi la camicia.
If you want to fight now
Yes I got the guns and I got the bombs.
Oggi ho un'aria minacciosa, non so perché.
Apro la porta, ecco Giorgia.
"Ciao!" Esclamo guardandola.
"Ehi. Come va?" Chiede sorridendo.
"Mah, abbastanza bene... tu? Dai, entra" la invito dentro, facendomi da parte per permetterle di entrare.
"Io sto bene, dai. Victoria?"
"È a fare una visita, ci raggiunge dopo"
"Ah, ok."
Silenzio. Silenzio imbarazzante.
Ma perché?
"Vuoi sederti? Guarda, lì c'è il divano... ti vado a prendere un bicchiere d'acqua, vuoi anche qualcosa da mangiare?"
"Oh no, tranquillo, non voglio che ti disturbi"
Che bel sorriso che hai...

Un paio di minuti dopo stiamo parlando, seduti lei sul divano e io sulla poltrona.
Prendo un sorso di birra, mentre Giorgia si alza dopo aver adocchiato una foto sulla mensola del caminetto.
"Questi siete voi?" La prende, tornando a sedersi.
La affianco, forse siamo un po' vicini, ma cosa importa?
"Sì, siamo insieme a quegli amici di cui ti abbiamo parlato. Thomas ed Ethan. Avevamo appena finito di suonare al primo concorso che abbiamo vinto"
Partendo da sinistra c'è Thomas, poi Vic sorridente, alla cui destra ci sono io che le do un bacio sulla guancia e alla fine Ethan.
Giorgia appoggia la cornice sul tavolino davanti a noi.
Mi sta guardando.
Yeah, don't cry for me now.
Ha uno sguardo malinconico, ma allo stesso tempo speranzoso.
Si sta avvicinando al mio viso, molto lentamente.
So stay the fuck away from me!
Ho le labbra socchiuse, lei le sfiora con le sue.
Mi sta dando un bacio leggero, la possibilità di respingerla.
E allora perché non lo faccio?
Ricambio, schiacciando le dita contro la sua nuca per averla più vicina.
In un attimo le sue mani sono fra i miei capelli, giocando con qualche ciocca più mossa delle altre.
Mi morde il labbro inferiore, forse si è tagliato, a giudicare dal leggero sapore metallico che sento sul palato.
Lascio che la sua lingua vada a contatto con la mia, rendendo il bacio più passionale.
E poi mi stacco.
Mi stacco perché sto sbagliando, perché lei è Giorgia, non è Vic.
Baby, you're not my lady, you're not my baby...
Ma il fatto è che è da una settimana che penso a Gio, non riesco a smettere, mi tirerà pazzo.
...you're driving me crazy, crazy.
La porta d'entrata si apre, una chioma bionda e una mora fanno il loro ingresso nell'anticamera.
Mi alzo in uno scatto fulmineo, allontanandomi dal divano, allontanandomi da Giorgia.
"Ehi, siamo tornate. Come va?" Chiede Vic.
Il senso di colpa mi assale, riempiendo ogni millimetro cubo del mio corpo.
"B-bene... tutto a posto la visita?" Cerco di comportarmi come se non fosse successo niente, prendendo un grande sorso di birra dalla bottiglia.
"È successa una cosa... poi ti dico, è molto importante" risponde lei, facendomi preoccupare non poco.
"Ma il bambino sta bene?" Mi avvicino a lei, prendendole la giacca per appenderla all'appendiabiti.
"Sì, sta bene... il fatto è che, ecco... vabbè te lo dico adesso, tanto non è nulla di privato"
"Siediti, vieni" la invito ad accomodarsi sul divano, dove lei si accascia esausta.
"Non sappiamo bene perché non fosse venuto a galla prima, ma... ecco... non è un bambino"
"E che cazzo è? Non è un bambino?! Cos'è, una fata?!" Sbotto, senza riuscire a controllarmi, data l'assurdità della frase.

"Dam... non è un bambino. Sono due. Dei gemelli"

Hey! Scusatemi innanzitutto per la lunga assenza, ma quantomeno eccomi qui!
Vi è piaciuto? Se vi va lasciate una stellina e magari anche un commentino! Grazie a tutti per il supporto!
Statemi bene❤️❤️

Predestinati 2 // DamoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora