28- Quando ride

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Dal punto di vista di Vic

"Ragazzi, dobbiamo dirvi una cosa." Dam si siede, invitando me e loro a fare lo stesso.
I due bambini hanno uno sguardo interessato, come ogni volta in cui Damiano si atteggia così, crea la suspense sorridendo.
"Io e la mamma... ci sposiamo" rivela, non riuscendo a trattenere la gioia.
Tommaso e Jeanett si guardano, sorridono e battono le mani.
"Che bello! Papà, mi fai mettere la cravatta?" Chiede Tommy, saltellando.
"Sì, sì... poi la metterai. Jean, che mi dici?" Domanda invece all'altra figlia, mentre io prendo in braccio il bambino entusiasta.
Lei va ad abbracciare Damiano, stretto stretto, con una dolcezza tale da farmi sciogliere il cuore.
"Finalmente gliel'hai chiesto" sussurra al suo orecchio, convinta che io non la possa sentire.
Quei due sono complici fin da quando Jean ha cominciato a parlare.
"Mi vuoi dire che lei l'ha saputo prima di me?" Protesto con tono fintamente offeso.
"È stata Jean la mia consulente per l'anello" rivela, ridendo e ammirando sua figlia che gli somiglia più di ogni altra cosa.
All'inizio pensavamo che avrebbe preso da me, invece l'unica cosa mia che ha sono gli occhi. Uguali a quelli di mia madre.
I capelli? Castani, sono quelli del padre di Dam, nonostante lui si ostini a dire che sono i suoi punto.
Il viso di Jean è identico a quello del padre, il naso da chi l'abbia preso è un mistero. Sarà un miscuglio.
Tommaso, invece, ha gli occhi di Dam. Lo sguardo è uguale, ogni tanto fa un po' impressione, considerato che mi guardano nello stesso modo.
A parte quello, comunque, ha preso tutto il resto da me. E quando dico tutto, intendo che suona già il basso a sei anni.
Porta i capelli lunghi, dicendo che li vuole "Come lo zio Ethan, mamma!" perciò sta cominciando a sembrare un baby Kurt Kobain.
Hanno appena cominciato le elementari, dicono che non è semplice avere dei genitori così famosi ma secondo me è solo una copertura, sono sicura che se ne vantino, e parecchio.
Jeanett è un po' più sportiva del fratello, considerato che fa atletica con devozione e le piace praticare letteralmente qualsiasi sport.
Ha i capelli corti, dice che sono più comodi per correre. Da quel che so è proprio un fenomeno.
Sono entrambi molto affezionati a Damiano. Ogni tanto sono gelosa del rapporto che hanno, ma è una cosa stupida ingelosirsi per qualcosa di simile.
Alla fine mi vogliono bene alla stessa maniera.
È che Dam ha insistito e insiste tuttora per essere il padre che avrebbe voluto avere, quindi i nostri figli sono da subito stati riempiti d'affetto e dolcezza, e attenzioni.

"Mamma. Ti ho chiesto se ti piace l'anello" mi richiama Jean, che se ne sta seduta in braccio a Damiano tutta comoda mentre viene coccolata.
"Oh. Ma certo che mi piace, è davvero stupendo! L'avete scelto benissimo!" Mi congratulo con i due, nel frattempo che Tommaso insiste per avere la colazione.
"Bene" inizia Dam "Siccome è un giorno superspecialissimo, stamattina cucino io. Pancake per tutti!" Esclama, fra gli applausi generali.

"Quindi stasera viene a casa anche lo zio Poppo?" Chiede Jeanett, strafogandosi di pancake mentre il mio uomo ai fornelli si dà da fare.
"Sì," risponde quest'ultimo "sono riuscito a chiedere alla mamma di sposarmi proprio quando lo zio è in Italia. Almeno non dobbiamo dargli la notizia via Skype"
Segue qualche minuto di silenzio, interrotto solo da i battibecchi dei due bambini, che dopo un po' si mettono a confabulare. Chissà cosa nascondono.
"No, chiediglielo tu!" Dice a bassa voce Tommaso.
"L'idea è stata tua, quindi glielo chiedi tu!" Ribatte Jean.
Pure Damiano riesce a sentire cosa dicono, infatti si gira a guardarmi ridendo.
Dopo qualche secondo Tommaso fa una faccia incazzatissima e poi sorride. Che falso, avrà imparato da me.
"Ma mamma... non siete un pochino giovani per sposarvi?" Chiede con aria da angelo.
Non avrà mica paura che lo sgridi per una domanda simile?
"Quando mai abbiamo avuto l'età per qualcosa, noi due?" Ribatte invece Dam, servendo gli ultimi pancake e sedendosi con noi.
Sorrido teneramente, cercando di distrarlo dai suoi pensieri contorti mentre gli passo una mano sulla schiena.
Lui ricambia il sorriso, per poi cominciare a mangiare.
"Piccolini, sapete che all'epoca dei nostri nonni la gente si sposava a quest'età? Era normalissimo"
I due lo guardano ammirati, come ogni volta in cui spiega loro qualcosa della sua vita o di cultura generale.
Tommaso ha una passione innata per la scienza, anche quella, come il naso di Jean, rimane un mistero.
"E si avevano i figli pochi anni dopo. Noi abbiamo avuto voi quando la mamma aveva sedici e io diciassette anni, e quella è un'esagerazione, però sposarsi a ventidue e ventitré anni non è troppo se ci pensate" prova a farli ragionare, è una cosa a cui tiene moltissimo perché vuole che crescano sapendo usare la testa. Li stiamo educando così, a pensare sulle cose ed elaborare tante informazioni importanti da immagazzinare e poi utilizzare alla giusta occasione.
Però, come dice sempre Dam, "Non vi vantate delle vostre conoscenze, siate modesti, e usatele nel modo che ritenete sia più corretto. Solo così diventerete delle brave persone".
Ogni tanto mi soffermo ad ascoltarlo, quando parla ai bambini.
Dice taaaante cose, e spesso mi perdo durante i suoi lunghi discorsi.
Però quando capisco il significato delle sue parole, sorrido e vado lì da lui a dargli un bacio.
I bambini inorridiscono, e fanno le smorfie, e Damiano ride.
Quanto è bello quando ride.

Predestinati 2 // DamoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora