Dal punto di vista di Damiano
"Gemelli?! Cosa?" Sono sconcertato, se c'era una cosa che non mi aspettavo era proprio il raddoppio dei bambini nella pancia di Vic. Lei però sembra così tranquilla...
"Sì, Damià... senti, scusami Giorgia, ma sono troppo stanca per restare. Vado a stendermi, ci vediamo poi"
Si alza dal divano, guardo Veronica aiutarla.
"Ragazzi, credo me ne andrò. Non voglio essere di troppo. Ciao, grazie per l'ospitalità" ci saluta sbrigativa Giorgia, uscendo in un attimo.
"Meglio così, ti accompagno di sopra" vado verso Victoria, congedando Nica.
Quest'ultima se ne va in cucina, mentre io prendo in braccio a mo di sposa l'altra.
Si aggrappa al mio collo, chiudendo gli occhi e poggiando la testa sul mio petto.
Quando arriviamo in camera la adagio sotto le coperte, chiudendo la porta e spegnendo la luce.
Mi metto seduto accanto a lei, carezzandole la testa.
"Vieni sotto con me?" Chiede a bassa voce.
"Ho fatto una cazzata, Victò..." mormoro timoroso.
"Che cazzata hai fatto?" Non ha neanche la forza di arrabbiarsi, il suo tono è logorato dall'esaurimento mentale causato dalla sua situazione fisica.
Ultimamente queste visite la lasciano sempre più spossata.
"Te lo dico dopo, quando avrai la forza di picchiarmi"
Ride, ma forse dovrebbe essere preoccupata.
"Va bene... adesso vieni qui sotto con me?"
Alza le lenzuola per farmi spazio, mi infilo lì con lei.
Non riesco ad abbracciarla, ma comunque la mia coscienza me lo proibisce.
Ci stiamo guardando negli occhi, i suoi scintillano vagamente al buio.
Sono lucidi. Ha capito tutto.
Vedi cos'hai fatto?
Damià... cojone!
"Dami" sussurra.
Ha la voce rotta.
"Sì?" Sto sussurrando anch'io, a pochi centimetri dal suo viso.
"L'hai baciata, non è vero?"
Porca-
Damià, parla!
Non stare in silenzio! Diglielo!
"Te lo leggo in faccia, non mentirmi. Ma almeno dimmelo. Voglio sentirlo uscire dalla tua bocca"
Che c'ho una frase scritta in testa, ma non l'ho mai detta...
"Ti prego" pigola come un pulcino, ora piange di sicuro.
"Sì. Sì, l'ho baciata. Ma me ne sono pentito subito, non te lo nascondo. Mi sto odiando, il senso di colpa mi sta divorando le interiora, vorrei solo sotterrarmi e andarmene per allontanarti da uno stronzo come me. Anche se non so come farei senza di te, e senza il... i bambini, perché la vita, senza te, non può essere perfetta" lo sputo fuori tutto in un colpo."Ti odio" ora la sua voce è ferma.
Cazzo, avrei preferito uno schiaffo."Lo so. E io ti amo, ma ormai non credo conti più nulla. Me ne vado, prendo le mie cose e me ne vado"
Esco da sotto le lenzuola, apro l'armadio nell'altra stanza, quella del guardaroba, e in tutta velocità ficco i miei vestiti nella mia sacca.
Prendo una busta, ricordandomi dello stesso episodio accaduto un anno fa.
Lei mi guarda ancora in silenzio, ora è seduta sul letto.
Le porgo la busta.
"Questa... prendila, ci sono tutti i miei risparmi. Sono circa duemila euro. Usali per i bambini, e... se ti servirà, ti prego di non esitare a chiamarmi. E sappi che amo te e queste creature più della mia vita, quindi-"
"Vai via. Adesso." È categorica, non ammette altre parole.
"C-certo."
Lancio la busta sul letto, corro fuori.
Sento lo lacrime salire agli occhi, ma non ho alcun diritto di piangere.
Sei un coglione, uno stronzo incosciente!
Hai rovinato tutto.
Lei si fidava di te, tu l'hai tradita quando è anche incinta di te...Dal punto di vista di Vic
"Nica, vai tu!" Urlo dal divano quando sento citofonare alla porta.
Lei sbuffa, poi si dirige all'ingresso e apre il portone.
"Non c'è nessu... aspetta, una busta"
"Massì, sarà stato il postino che era di fretta" dico con la bocca piena di gelato al cioccolato, tornando a prestare la mia attenzione alla tv.
"È per te, tieni" me la porge, tornando al piano di sopra.
È una busta giallognola, di quelle che ti danno i cartolai se fai stampare qualcosa.
La giro, per vedere chi è il mittente.
Ma non c'è alcun nome.
Oddio.
Cazzo è ora, una bomba?
Leggo però il destinatario.
Quello è il mio nome, sì, ma...
Daje, che lo sai di chi è quella scrittura.
Una grafia sghemba e stretta, a me familiare.
"Dam..." sussurro, passando il pollice dove lui ha lasciato l'inchiostro.
La apro alla velocità della luce, strappando la carta con brutalità.
Dentro ci sono due rotoli di banconote, e sono anche tante.
Capovolgo la busta, scuotendola, e facendo cadere i soldi sul divano.
Insieme a quelli, però, scivola fuori anche un bigliettino.
"Per i bambini. So che non mi vuoi vedere, ti lascio la busta e scappo via. Questi sono i risparmi dell'ultima settimana, anche se sono passati solo sei giorni mi machi già come l'aria. Ti amo, mi dispiace"
Sento di stare per scoppiare a piangere, ma mi trattengo per mantenere la mia posizione di persona incazzata.
Dopo un rapido calcolo, conto 800 euro più qualche spicciolo.
"Ma come fai?" Glielo chiedo, come se potesse sentirmi.
"Come fai a guadagnare tanto in una sola settimana?"
Seguo il mio istinto, sapendo che mi pentirò subito dopo aver fatto ciò che sto per fare.
Afferro il cellulare e scorro la rubrica, cercando il suo numero.
Appoggio lo schermo all'orecchio.
"Il numero da lei chiamato non è esistente"
"Cazzo!" Impreco, alzandomi.
Corro, per quanto mi è possibile considerata la pancia di cinque mesi, nella stanza di Veronica.
Appena apro la porta lei con la testa scatta verso di me, con aria colpevole.
"Cosa... cosa ti serve?" Chiede.
"E tu mi devi dire qualcosa?"
Stringo gli occhi, come se potessi vederle dentro per sapere cosa mi nasconde.
"No. Ti serve qualcosa?" Appoggia il cellulare che aveva in mano sulla scrivania, venendomi incontro.
"Mmh. Dobbiamo cercare Damiano"
Lei sbianca. Deve esserci qualcosa sotto.
"E... come avresti intenzione di farlo?"
"Pensavo di iniziare con l'andare a casa di sua madre"Dal punto di vista di Nica
"Pensavo di iniziare con l'andare a casa di sua madre"
Tanto non lo troverai là.
"Secondo te si trova lì?"
"Magari è passato per prendere cose tipo vestiti, eccetera. Quella busta me l'ha spedita lui, c'erano dentro un sacco di soldi, vuole che li spenda per i bambini"
Lo so.
"Ah. Non pensavo"
Mi guarda perplessa, sa che le nascondo qualcosa di molto importante.
Lo so cosa pensi.
"A cosa stai pensando?" Chiedo.
"Che tu mi devi dire qualcosa" si alza di nuovo, stavolta venendomi vicina. "Sai qualcosa su Damiano, per caso?"
Più di quanto dovrei.
"Ma no, che dici?!" Mi pare di essere sembrata abbastanza convincente.
E ancora mi scruta con attenzione.
"Non stai mentendo, vero?"
Sì invece.
"No. Non sto mentendo"
"Posso fidarmi di te?"
No.
"Sì"
E allora mi abbraccia, stringendomi le spalle con le braccia siccome la pancia la impedisce un po'.
"Ti va di accompagnarmi?" Chiede.
Mi fai una tenerezza tale... ma fa male, perché il male lo sto facendo io a te.
"Certo" sorrido. Un sorriso falso, di quelli che tradiscono.Hey! Scusate se non ho pubblicato, ho avuto qualche difficoltà.
Non sono molto sicura di questo capitolo, non mi piace molto, ma credo stia a voi dirlo.
Cosa ne pensate? Fatemelo sapere nei commenti, se vi va.
Statemi bene❤️❤️
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Predestinati 2 // Damoria
FanfictionSEQUEL DI "Predestinati // Damoria" 1^ in #david 30/01/2022 1^ in #deangelis 31/01/2022 4^ in #rock 3/2/2022 8^ in #xfactor 8/3/2022 8^ in #ethan 3/4/2022 9^ in #band 9/3/2022