16- Mi fa schifo

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Dal punto di vista di Vic

Appena sento il portone aprirsi e chiudersi, mi alzo (a fatica, praticamente rotolo giù) da letto e corro al piano di sotto.
All'entrata, un Damiano sudato e stanco morto fa il suo ingresso in salotto dopo essersi tolto le scarpe.
"Ciao piccola... come stai?" Mi viene incontro, abbracciandomi come può e lasciandomi un dolce bacio in fronte.
"Sono un po' stanca e affamata, tu?" Gli rispondo mentre mi cinge le spalle conducendomi in cucina.
"T'ho fatto una sorpresa" sorride, quel sorriso tenerissimo che gli fa venire le pieghette agli angoli degli occhi.
"C'entra per caso il sacchetto che hai in mano?" Provo a sbirciare, ma lui lo allontana tendendo il braccio dall'altra parte.
"Forse sì... ma devi indovinare cosa ti ho preso!" Continua a sorridere, mentre ridacchia quando tento di prenderlo di nuovo.
"Amò... non mi avrai mica preso il Mc?!" L'illuminazione, l'illuminazione divina si fa spazio nella mia testa.
"Guarda tu stessa!" Esclama allora, poggiando il sacchetto di carta sul tavolo.
Quando vedo dentro di esso i contenitori bianchi con le scritte colorate vorrei saltare dalla gioia, ma proprio non ce la faccio.
E allora mi fiondo su di lui, abbracciandolo mentre ride per la mia reazione esagerata.
"Dai, mangiamo che sto morendo di fame" mi esorta a sedermi, dopo avermi scompigliato un po' i capelli.
Distribuisce il cibo sul tavolo, io invece mi siedo e strofino le mani fra di loro, pronta a cenare come si deve, finalmente.
"Com'è andata al lavoro?" Chiedo, con in bocca già tre Nuggets.
"Ci hanno fatto sgobbare, ho fatto Roma-Napoli andata e ritorno per portare delle cazzate... cinque ore, ci ho messo! Penso che forse dovrei cercare un altro lavoro, questo mi distrugge. Ogni volta devo guidare per un'infinità di tempo, e torno che sono sempre spompato" starnutisce, tirando poi su col naso.
Riprende a mangiare il suo panino, famelico, mentre mi guarda in attesa che io parli.
"Scusa e da quando tu sai guidare?" È l'unica cosa che riesco a dire, prendendo un grande sorso di Coca Cola.
"Non troppo tempo, da quando ho diciott'anni ho cominciato a fare gli esami e li ho superati tutti subito" si soffia il naso ormai arrossato. Che si sia preso un raffreddore?
"Gli unici esami che tu abbia mai superato con facilità, o sbaglio?"
Accoglie la mia frecciatina ridendo, e non riesco a pensare ad altro se non a quanto sia bello.
"Mamma mia, che mal di testa..." mormora massaggiandosela.
"Ma stai bene, Dam? Non è che hai preso freddo?" Mi alzo, girando intorno al tavolo fino ad arrivare dove c'è lui.
"Non lo so... però mi sento proprio male, c'ho una nausea pazzesca"
Gli poso una mano sulla spalla, abbassandomi un pochino per poi poggiare la guancia sulla sua fronte, che scopro essere rovente.
"Cacchio, tu scotti! Dai, ora ti prendo il termometro che misuriamo la febbre. Mh?" Gli chiedo, avvolgendogli il viso con una mano per farlo voltare verso di me.
Annuisce ad occhi chiusi, mentre strofina la guancia contro la mia mano, sorrido e gli do un'ultima carezza dirigendomi poi di sopra.

Appena sento il tintinnio del termometro alzo lo sguardo verso Damiano.
Con lentezza lo sfila da sotto l'ascella, si vede che è indebolito di brutto.
Spalanca gli occhi inarcando le sopracciglia, qualcosa non va.
"Qua... c'è scritto 40 e mezzo" dice timoroso.
"E la madonna! Ma com'è possibile?" Mentre mi alzo e vado di nuovo verso di lui, Damiano dà l'ultimo morso al suo panino. Si pulisce le mani sulla felpa, come i bambini.
"Dam! Non così, usa i tovaglioli. Ecco, guarda la felpa! Ora è sporca!" Gli prendo le mani tremanti date dalla febbre alta, e le pulisco con un paio delle centinaia di tovaglioli che ti propinano al McDonald's ogni volta.
"Vic... voglio sdraiarmi, posso andare sul letto?" Mugugna, ora riesco a vedere distintamente le occhiaie farsi più scure sotto gli occhi lucidi e un po' arrossati.
"Certo! Vieni, forza. Ora ti do qualcosa da prendere, magari ti si abbassa un po' la febbre" lo prendo per mano, accompagnandolo su per le scale.
"La Tachipirina? È l'unica medicina che mi piace, ha un buon sapore" osserva con aria stravolta mentre entriamo nella mia stanza.
Un'ora fa Veronica e mio padre sono andati a dormire, ognuno con i propri motivi, lasciandomi da sola in attesa di Damiano, alle nove e mezza, con una fame pazzesca.
"No, ti ci vuole qualcosa di più forte. Vado a vedere cos'ho, tu intanto sdraiati" lo incito a stendersi sul letto, mentre con la luce spenta nella stanza i miei occhi fanno fatica ad abituarsi.
Quando torno dal bagno ho in mano una pezzuola e qualche scatolina di medicine, Damiano è sotto le coperte già cambiato.
Mi siedo sul letto, accanto alla sua testa, e gli poso l'asciugamano umido sulla fronte cocente.
Lui fa un verso di sollievo, buttando fuori l'aria dalla bocca e aprendo gli occhi per guardarmi.
"Ecco qua; ti ho preso un Brufen e lo sciroppo, nel caso ti venisse mal di gola. Ora ti sciolgo una pasticca nel bicchiere e poi lo bevi, magari dopo aver dormito ti sentirai meglio" trema leggermente mentre alza lievemente il capo dal cuscino per vedere cosa sto facendo.
"Ma il Brufen mi fa schifo!" Si lamenta, scuotendo la testa e aggrappandosi con le mani al piumone.
"Lo so, fa schifo a tutti... ma ora lo bevi tutto in un colpo, così finisce subito. Ok?" Provo a convincerlo, pensando a cosa servirebbe per persuadere un bambino.
"Ma fa schifo schifo! Fa proprio schifo schifo, capisci?"
"Sì che capisco, l'ho dovuto prendere tantissime volte. Facciamo così... se lo bevi ti do un bacio" sorrido, gioendo internamente per la mia geniale idea.
Appena dopo le mie parole il suo volto si illumina, e con un movimento fulmineo afferra il bicchiere portandoselo alla bocca.
Inghiotte il liquido in una frazione di secondo, sfoggiando poi una smorfia di disapprovazione seguita da un gemito di disgusto.
Di nuovo scuote la testa, strizzando gli occhi e aggrottando le sopracciglia in una scena tenerissima.
"L'ho detto, fa schifo schifo!" Esclama poi, appoggiando il bicchiere sul comodino e pulendosi la bocca con una mano.
Sorrido di nuovo, pensando a quanto sembri un bambino quando si comporta così, ma per fortuna non nel senso negativo.
"Ora me lo dai un bacio?" Mormora timoroso che l'abbia ingannato.
Ha due occhioni da cucciolo impaurito, se sporgesse il labbro penso che lo prenderei e non lo lascerei più andare.
E allora lo accarezzo, sentendo la sua pelle liscissima sotto i polpastrelli della mano, mentre mi chino leggermente su di lui, per quanto mi sia permesso dalla pancia.
Sfioro leggermente le sue labbra con le mie, premendo poco poco subito dopo.
Lui non si muove, risponde solo debolmente al bacio, probabilmente ansioso che se dovesse fare qualcosa potrebbe rovinare il momento.
Mi stacco, lasciando strofinare i nostri nasi, mentre il suo respiro caldo che fuoriesce dalla bocca semichiusa mi investe il collo.
Mi allontano lentamente, osservandolo quando probabilmente tenta di fissarsi in testa questi istanti.
Appena apre gli occhi io sono in piedi, a raccogliere le scatolette varie.
"Vado di là a mettere a posto la roba, tu prova a dormire" gli sussurro mentre mi guarda incantato.
Annuisce lentamente, sistemandosi in una posizione più comoda.

Quando per la seconda volta torno in camera, lo trovo a fissarmi sognante, si è anche tolto la pezzuolina, che ormai si sarà scaldata.
Se i suoi occhi potessero brillare credo che lo farebbero, ora come non mai.
"Non mi dire che non riesci a dormire, sono stata via due minuti" ridacchio, sedendomi di nuovo al posto di prima.
Sbatte un paio di volte gli occhi, continuando a contemplarmi.
"Vuoi che venga lì con te?" Chiedo con tono di chi ha capito tutto.
Appena glielo domando Damiano comincia ad annuire come un pazzo, spostandosi subito per farmi spazio nel letto.
Mi faccio scappare un sorrisetto, stendendomi accanto a lui.
Sta su un fianco, scrutandomi con aria di chi cerca di farti capire il mondo con uno sguardo.
"Ok, vieni qui" sbuffo, alzando un braccio per metterlo attorno a lui.
Si accoccola con la testa sul mio petto, strusciandosi un pochino.
Poi, prima che si addormenti, sussurra una frase che mi fa sciogliere il cuore.
"Sarai una mamma perfetta, lo sai amore?"

Predestinati 2 // DamoriaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora