Io vorrei solo amarla ma sbaglio sempre.

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Sabrina.
Le persone si uniscono, come anelli di una catena da assemblare, a volte si uniscono perfettamente, altre c'è bisogno di
uno sforzo in più, ma in ogni caso questi anelli perfettamente assemblati possono spezzarsi, e può dipendere da tante cose:
gli urti, il clima, il modo in cui si utilizza la catena. Vale lo stesso per le persone, perfino quelle che combaciano perfettamente come io e Maria, siamo anelli, possiamo prevedere ogni tipo di urto, ma non possiamo prevedere quando si spezzano.
Entro in camerino e chiudo la porta sbattendola mentre le persone del mio team mi guardano confuse
"Tutto bene Sabri?"
"Si Alessandra una meraviglia! Vi prego sbrigatevi a struccarmi e a sistemarmi perché voglio solo andare a casa subito!"
fanno tutti un cenno di sì con la testa mentre io prendo il cellulare, mi siedo sulla poltrona e loro velocemente si mettono intorno a me
"Vuoi parlarne?"
mi chiede Alessandra
"No!"
"Ho capito quando stai così è meglio lasciarti stare!"
"Brava!"
nel frattempo che loro mi fanno ritornare acqua e sapone come piace a me, sblocco il cellulare non guardo neanche le notifiche che ho e chiamo direttamente Flavio sperando che può venirmi a prendere, squilla solo due volte e risponde
"Amore mio dimmi tutto"
alzo gli occhi al cielo 'amore mio un cazzo!'
"Senti Flà puoi venirmi a prendere?"
"Come mai?"
sbuffo
"Puoi o no?"
"Si certo arrivo!"
"Perfetto grazie! A dopo ciao!"
non ascolto neanche quello che mi dice perché attacco immediatamente il telefono e lo sbatto sul tavolino davanti a me.

Maria.
"Fanculo!"
urlo e con le mani butto tutto quello che era sulla mia scrivania a terra, mi passo le mani tra i capelli, mi asciugo qualche lacrima sul viso, prendo un respiro profondo, afferro la borsa ed esco dal mio ufficio.
Ci sono due tipi di dolore a questo mondo:
il dolore che fa male e il dolore che ti cambia.
Cammino velocemente senza salutare nessuno, sono quasi certa che chi mi ha visto è rimasto meravigliato per questo mio comportamento, esco dagli Studi, faccio giusto qualche passo e salgo in macchina, appoggio la borsa sul sedile, la apro ed estraggo il cellulare, lo sblocco cerco subito Laura su whatsapp, 'eccola!' apro la chat e le scrivo che sto partendo ora, è online per questo mi risponde subito dicendomi che anche lei sta arrivando.

Sabrina.
Ho finito di sistemarmi, chiudo il trolley mentre il cellulare annuncia un messaggio, lo prendo da dove l'ho lasciato prima e senza sbloccarlo leggo l'anteprima, è Flavio mi aspetta fuori, bene è arrivato giusto in tempo.
Butto il cellulare in borsa, saluto tutti ringraziandoli e scusandomi per il mio comportamento
"Vuoi una mano?"
mi dice Antonio
"No tranquillo!"
gli faccio l'occhiolino, afferro la mia borsa ed il trolley ed esco fuori dal mio camerino.
Sono incerta se passare da Maria o no e mentre penso a cosa fare le mie gambe si muovono da sole in direzione del suo ufficio, passo davanti convinta di trovarmi la porta chiusa ed invece è stranamente aperta, mi fermo un attimo e noto che tutto quello che solitamente lei ha sulla scrivania è sottosopra a terra, mi passo una mano sulla fronte 'che cazzo ha fatto?' lascio borsa e trolley lì fuori mentre io entro dentro per rimettere le sue cose sulla scrivania che ha evidentemente buttato a terra per chissà quale scatto che l'è venuto.
Do un'ultima occhiata in giro, mi fermo davanti al suo armadio in cui tiene i vestiti che le servono per quando registra o comunque vestiti che lascia lì per ogni evenienza, apro le ante e afferro una maglia, la porto vicino al mio naso per sentirne ancora una volta il suo profumo, sospiro 'già mi manca!', mi cade una lacrima che prontamente asciugo con il palmo della mia mano, rimetto la maglia al suo posto, chiudo le ante ed esco lasciando la porta aperta così come l'ha lasciata lei.
Saluto le persone che incontro ed esco fuori anche dagli Studi, cerco Flavio tra le tante macchine e lo noto subito, è lì appoggiato alla sua macchina, si è accorto anche lui di me, mi sorride e mi fa un cenno di saluto con la mano mentre mi viene incontro
"Ei!"
"Ciao Flà!"
"Dà a me!"
gli passo il trolley
"Com'è andata?"
non ho voglia di parlare ma non posso neanche trattarlo male perciò mi armo di pazienza, inspiro e fingo un sorriso
"Bene! Grazie! Ha fatto caldo oggi vè?"
"Si abbastanza! Maria?"
fingo di non aver sentito e salgo in macchina mentre lui sistema il mio trolley nel bagagliaio.

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