45. Ricordi

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Elleri è corsa via, nonostante le avessi impedito di andare da Draco.

So già che è andata lì.
So già che gli avrà urlato contro quanto mi sta facendo soffrire.
So già che avrà estratto la bacchetta e gliel'avrà puntata contro.
E so anche che Draco non avrà detto una parola per paura.

O forse no.
Forse le ha detto veramente che non mi amava, che non l'ha mai fatto, e che ha aspettato che io perdessi la verginità con lui, poi, dopo qualche mese, mi ha lasciato.

Mi ha lasciato facendomi custodire ricordi indelebili che fanno ogni secondo più male.

Non è passata nemmeno un'ora, ma io mi sento stare sempre peggio.

Di solito le docce mi aiutano a pensare.

E ci sono rimasta finché l'acqua che scorreva sulla mia pelle, mischiata a quella delle mie lacrime, non mi ha ricordato l'acqua gelata del Lago Nero dove abbiamo fatto il bagno.

Non ho nulla che possa farmi stare meglio, non ho mai avuto niente che possa farmi stare meglio.
In realtà non ho mai avuto nessuno per cui valesse la pena cercare qualcosa che potesse farmi stare meglio.

Come si placa un simile dolore che porti dentro?

Esco dal bagno rivestita, con una maglietta e dei semplici leggings.

Solo quando vado dritta verso il letto e mi ci siedo sopra, a gambe incrociate, capisco che probabilmente quello che sento adesso, il dolore che provo adesso, non passerà nel giro di qualche giorno, qualche settimana.

Me lo porterò dentro.
Perché io lo amo davvero.

"Dimenticati di me e io lo farò con te" ha scritto.

Davvero pensa che sia così semplice?
Davvero pensa che dimenticarmi dell'unica persona che ho amato davvero possa essere così facile?

Vuole che mi Oblivi?
No, non mi costerebbe niente.
Ma mi farei il triplo del male.
Cancellare Draco dalla mia vita totalmente potrebbe farmi male, molto più male di quanto me ne stia facendo adesso che bene o male è presente.

Mi sporgo verso il cassetto del comodino quasi a comando di un istinto sadico su me stessa.

La mia mano sembra tirare da sola il cassetto dove tengo tutto quello che ho con Draco, e i miei occhi si inumidiscono.

Afferro il boccino e lo porto sotto i miei occhi.
Sfioro la superficie dorata con l'indice, e senza minimamente accorgermene, una lacrima salata cade nel centro.

Compare una scritta che non riesco a leggere per la piccolezza, e le ali si spiegano.

Non vola dalle mie mani.
Le ali sono tese, ma non si muove.

Lo stringo e chiudo gli occhi.

Mi aveva davvero dedicato quella vittoria.
L'ha fatto perché lo sentiva o è stato veramente tutto una cazzata?

Sospiro e appoggio il boccino sul mio piumone.

La mia mano stavolta, nel cassetto, tocca qualcosa di liscio.

Quando capisco cos'è, le lacrime si intensificano.

Guardo la foto: un Draco con i capelli arruffati ha le labbra poggiate sul mio naso, mentre io sporgo il broncio.

Anche questo era una cazzata?

Più ammiro la felicità che può sprizzare quella foto, più piango e mi massacro i capelli.

Solo quando riesco a fare respiri profondi, mi accorgo che l'ho strappata: quattro pezzetti di quella foto sono sparsi sul letto.

Mi porto le mani sugli occhi e inizio a singhiozzare più forte di prima, stringendomi in me.

«Ha distrutto tutto» continuo a sussurrare.

E' così.
Non credevo ne fosse capace, ma l'ha fatto davvero.

***

Quando la porta si spalanca rivelando una Elleri con il volto rigato da qualche lacrima, io sono nelle stesse condizioni.

«Ti!» esclama, e corre ad abbracciarmi tanto che ricadiamo entrambe all'indietro.

«El» cerco di sembrare il più tranquilla possibile.

Solo quando ci stacchiamo, vedo qualcosa dimenarsi sulle sue gambe.

«Lillo» bisbiglio.

«Era nascosto dietro la porta del dormitorio di...dal lato esterno, e da quel lato è tutta graffiata...» accenna Elleri, mentre Lillo si accuccia sulle mie gambe.

Inizia a strofinare il musetto sulla mia mano.

Allora è vero che gli animali capiscono i sentimenti anche se non li esterni.

«C-ci hai parlato?» chiedo cauta, sottovoce.

La vedo riflettere, poi guardare Lillo e annuire debolmente con la testa.


***

Draco


Abbasso la testa e sospiro.

«Draco» mormora Blaise.

Non rispondo.

Così lui decide, per non so quale strana idea, di sedersi poco distante da me, sul suo letto.

«Lo so che...non sei il tipo che...si sfoga con le persone, ma se dovesse minimamente servirti parlare con qualcuno...»

«Va bene» annuisco, mentre il dolore si fa sempre più strada nel mio petto.

«Vuoi stare solo» delibera Blaise, per poi guardare la porta del dormitorio con l'intenzione di andare via.

Nello stesso istante in cui lo intravedo afferrare la maniglia della porta, capisco che magari parlandone potrei alleviare la sofferenza.

«Blaise» sussurro.

Lui si gira, mi guarda.

Capendo ciò che ho intenzione di dirgli, non mi fa fare la fatica di spiegarlo, e si siede nuovamente sul suo letto.

Non sono il massimo a parlare con le persone, certe cose preferisco tenerle per me.

La maggior parte delle cose le ho sempre tenute per me.

«Mi sono lasciato manipolare da mio padre» sussurro.

«Tuo padre? Cosa c'entra tuo padre?»

«Mi ha mandato una fottuta lettera, dicendo che aveva scoperto tutto, e che dovevo lasciarla o...»

«Aspetta, amico, frena» sentenzia. «Tuo padre sa di voi?»

«Non so come abbia fatto a saperlo» rifletto, anche se più ci penso e più il dolore sembra aumentare.

«E' impossibile. Non lo sa nessuno...vero? Chi sa di voi, Draco?»

«Solo tu, Anna ed Elleri.»

«Elleri non lo farebbe mai, Anna è tua amica da quando avevate cinque anni...»

«Non importa come lo sappia» ricaccio indietro una lacrima, «Guarda cosa siamo adesso. Guarda cosa sono diventato, cazzo!»

«Non sei diventato niente, Draco» ribatte contrariato, «Andiamo, sei solo innamorato di lei!»

«Non so di cosa sia capace mio padre, ho dovuto farlo.»

«E' giusto per quanto dal suo punto di vista possa sembrare sbagliato...ma perché non gliel'hai detto?»

«No» esclamo quasi come se fosse impossibile, «Non deve saperlo, non capirebbe. Non voglio che si metta in pericolo per colpa mia. Tu non l'hai sentita urlare che le ho rovinato la vita, che le faccio schifo e che ho distrutto ogni cosa.»

«Draco...»

«Cazzo, amico, l'ho fatto veramente. Ho passato i miei ultimi anni a cercare di trovare qualcosa, seppur piccola, che mi riportasse ad essere felice. Adesso che l'ho trovata, ho dovuto lasciarla andare...sono un vigliacco. Sai cosa cazzo ha scritto mio padre? Spero ti passi l'abbaglio per quella schifosa Mezzosangue. Quando ho letto quella frase mi ribolliva il sangue, se solo l'avessi avuto davanti, sarei stato capace di ucciderlo con queste stesse mani.»

Pages of Lifetime Memories 2; d. malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora