Capitolo 2

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Manzoni apre la narrazione prendendosi gioco di Don Abbondio e paragonandolo al Principe di Condé che prima di affrontare la battaglia di Rocroi riuscì a dormire profondamente poiché era certo che i suoi piani avrebbero funzionato. Il nostro curato, invece, trascorre la notte insonne e, quando Renzo appare alla sua porta non può far altro che cercare di prendere tempo. Ed ecco che l'autore ci introduce il protagonista maschile del romanzo: Renzo Tramaglino, un ragazzone orfano e dall'animo buono che si guadagnava da vivere filando la seta. Le scuse addotte dal curato, che sostiene di sentirsi poco bene, però non convincono il giovane che prima di andare via riesce a far confessare a Perpetua una parte della verità. Il secondo confronto con Don Abbondio vede quindi il ragazzo trasformato al punto da riuscire a convincere il suo interlocutore a fare il nome di Don Rodrigo. Mentre il curato opta quindi per chiudersi in casa fingendo di essere malato, Renzo, furioso, si avvia verso casa di Lucia meditando vendetta. Fortunatamente il solo pensiero dell'amata riesce a redimerlo calmando il suo animo. Il giovane, con l'aiuto di Bettina, riesce ad avere un confronto in privato con la sua promessa sposa, descritta dal Manzoni in tutta la sua grazia con la veste delle nozze e subito connotata da una forte purezza. Alle donne che già si erano radunate in casa viene così annunciato che il matrimonio è stato rimandato perché il curato è a letto con la febbre. Nessuna di loro, però, crederà a questa motivazione fino a che non verrà confermata loro da Perpetua in persona.

I Promessi SposiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora