Capitolo 26

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Don Abbondio non riesce a giustificare il suo comportamento e Borromeo gli fa notare che avrebbe dovuto rivolgersi al suo vescovo, proponendo così la stessa soluzione che aveva pensato Perpetua. Il parroco si giustifica allora raccontando il tentativo del matrimonio a sorpresa ma, così facendo, va incontro ad un altro rimprovero perché non ci si può scusare accusando gli altri. Il cardinale, infine, gli raccomanda di non lasciarsi sfuggire la prossima occasione di fare del bene ai due giovani. La mattina seguente Lucia, in lacrime, si separa dalla madre per andare con Donna Prassede. Intanto l'Innominato decide di provvedere alla sua dote e invia al cardinale cento scudi d'oro insieme ad una lettera in cui promette di essere sempre disposto ad aiutarla. La somma viene così consegnata ad Agnese che il giorno seguente si reca dalla figlia per darle la lieta notizia. La ragazza confessa allora il voto fatto alla vergine e, anche se il suo cuore trabocca ancora di amore, prega la madre di consegnare a Renzo la metà della somma dopo avergli raccontato della sua promessa solenne. Di Renzo, però, si son perse le tracce. Il ragazzo, infatti, si trova ancora presso suo cugino Bortolo che, una volta saputo dei guai avuti con la polizia, lo ha fatto assumere alla filanda con il nome di Antonio Rivolta.

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