Capitolo 35

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Renzo inizia a girare per il lazzaretto tra gente indaffarata, gemiti di malati, e continuo movimento, quasi febbrile. Il luogo è diviso in due da una strada e nel centro di tutto l'edificio é eretta una cappella. Nel suo vagare prima Renzo s'imbatte nel campo dei neonati, dove molte donne si aggirano affaccendate; poi incontra padre Cristoforo. Dopo i saluti concitati si raccontano la propria storia a vicenda; Cristoforo, scoppiata la peste, aveva chiesto di andare a Milano, desideroso di fare del bene dove ce n'era più bisogno, così passò tutto il resto del tempo al servizio dei malati e del Signore. Mentre il giovane mangia un piatto di zuppa e del vino racconta al padre di Lucia, Cristoforo gli dà il consenso di cercarla nel quartiere delle donne, dove gli uomini non potevano andare. Intanto gli consiglia di andare tra poco alla cappella del lazzaretto, dove sarebbe partita la processione dei convalescenti verso il luogo di quarantena. Ma, alla prospettiva di non trovarla, l'animo di Renzo si accende di una ceca ira verso colui che non permise loro di sposarsi due anni fa: don Rodrigo; la sua rabbia è tale da chiedere vendetta, ma padre Cristoforo lo rimprovera severamente ricordandogli la propria esperienza e che solo Dio è giudice degli uomini. Renzo si pente, così il Cappuccino lo conduce in una tenda dove giace stremato don Rodrigo, tra la vita e la morte. Davanti al suo giaciglio si inginocchia a pregare, quando improvvisamente suona la campana che chiama tutti i convalescenti in raccolta: Renzo si incammina.

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