8. Chiarimenti

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"I know I've made some mistakes
Got some troubles in my mind
But I know I can step on the brakes
And everything will be alright"

Love is the way - Connect-R


Entrambi si chiedevano cosa fosse successo. Era vero? Era successo davvero? Avevano passato la sera a chiedersi perché avessero reagito così, perché non erano rimasti insieme, come succedeva di solito, dopo notti come quella.

Hermione aveva sempre sognato la sua prima volta e non ne era stata delusa. Era però ferita dal dopo. Perché le aveva detto di andarsene? Probabilmente lui desiderava solo quello da lei ma non lo voleva dire; si era dimostrato gentile solo per raggiungere il suo scopo. Ora che aveva ottenuto l'oggetto del suo desiderio le cose sarebbero tornate come prima. Draco, tornato nella sua stanza, che si trovava di fronte a quella della ragazza, non sapeva come comportarsi. Era cosciente di aver usato le parole sbagliate, ammetteva di averle fatto credere che aveva solo voluto averla per una notte. Ma non era vero.

Si tormentava su come fare per farglielo capire, scusarsi era alla fine nella lista. Doveva dimostrarlo, doveva farlo vedere, ma di certo non si sarebbe scusato. Se le andava bene sarebbero andati avanti, magari per un altro po'. Decise quindi di andare a parlarle, non voleva scusarsi ma poteva almeno spiegarsi.

***

Hermione, stesa sul letto, leggeva quel libro che significava molto per lei. Il libro che Silente le aveva lasciato. Quelle vecchie pagine piene di annotazioni e di fiabe per bambini la riuscivano a calmare. Volava insieme a loro in quel mondo che non aveva conosciuto da bambina. Lo rileggeva ogni volta che era tesa, stressata, sbigottita o troppo arrabbiata per fare altro.

Non sentì la porta aprirsi e non avvertì i passi del ragazzo che avanzava lentamente verso di lei. Si rese conto solo dopo di non avere più il libro fra le mani ma di avere Draco fra le braccia. Ci mise qualche secondo per mettere a fuoco i suoi occhi grigi e, una volta appurato che si trattasse di Draco, ricambiò il bacio.

Quel contatto le ricordava la notte prima, loro due, il letto. Il fiato di lui sul proprio collo e i suoi respiri irregolari. Le ricordava di averlo toccato, di averlo baciato, carezzato. Le ricordava la sensazione calda del suo corpo, i brividi provati ai suoi tocchi, il piacere provato fra le sue braccia. A quel ricordo arrossì.

-So a cosa pensi.- Le sussurrò all'orecchio, poggiando la fronte sul suo seno poi.

-Davvero?- Rabbrividì a quella vicinanza ma non trovò la forza di respingerlo.

-A ieri. Senti, devi aver frainteso.- Riprese il biondo senza però alzare il viso. Quella posizione era comoda e poi era particolarmente piacevole.

-La parte in cui mi hai...?

-La parte in cui te ne sei andata.- Completò velocemente lui senza lasciarla finire.

-Mi hai cacciata. Me ne sono andata perché mi sono sentita umiliata.- Gli ricordò.

-No, ho detto che era meglio andare dopo il tuo fantastico urlo, lo hanno sentito e non pensavo, e non penso, che tu volessi essere vista così.- Il tono era leggermente scocciato, come se fosse una cosa così ovvia da non doverla nemmeno spiegarla.

Difficile Ma Non Impossibile - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora