36. Halo

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"Baby I can feel your halo
Pray it won't fade away"

Halo - Beyonce

-Mamma? Apri tu?

Hermione era in camera sua, non riusciva a mettere giù il libro comprato poche ore prime, durante una passeggiata, in libreria. Avvertiva una sensazione di vuoto, aveva provato a colmarla con il cibo, con delle coccole da parte dei genitori e con un nuovo libro. Non era cambiato molto, ancora avvertiva quel senso di incompletezza, però finche' leggeva, poteva ignorarlo. Quando i colpi sulla porta di casa smisero anche lei tornò alla sua lettura, credendo che fosse la vicina o il postino. Era al sicuro, a casa; la guerra era finita, Harry e Ron stavano bene. Voleva solo cercare di riprendere la sua vita da dove era stata interrotta. La cicatrice sul braccio non le sembrava nemmeno più così evidente. Tutto stava andando per il meglio. Aveva la tranquillità, aveva un libro, aveva tutta la vita davanti. Proprio mentre girava pagina sua madre si affacciò alla porta della camera.

-Tesoro, è per te.

Draco si guardava intorno stranito. Era una casa accogliente, come le persone che ci abitavano. Tutto così diverso da ciò che aveva sempre conosciuto, così tetro. Sentì un brivido percorrergli la schiena mentre ripensava alla sua camera, al maniero. Non c'era nulla di accogliente in quella casa, non c'era mai stato nulla di accogliente. Tranne sua madre, lei era l'unica piccola fonte di calore.

-Scende subito.

Sorride alla donna che aveva davanti. Somigliava molto alla figlia, o meglio, la figlia somigliava molto alla madre. Non sapeva cosa dirle, sapeva solo che era li. E mentre era lì, un ragazzo era solo, probabilmente confuso dal suo ultimo gesto. Decise che doveva spiegarlo, almeno il tempo dell'attesa sarebbe passato più velocemente. Prese il cellulare, aprendo un nuovo messaggio e cominciando a scrivere tutto ciò che sentiva ma non era riuscito ad esprimere a parole.

***

Alec singhiozzava, stringendo il cuscino. Era davvero la fine, quella. Aveva sperato di poterlo tenere con sé, ma aveva sempre sentito di non poterlo fare. Non era suo, apparteneva a qualcun'altra. Era il dolore peggiore che avesse mai sentito. No, non era il peggiore. Ricordava perfettamente che, quando Magnus se n'era andato, era stato peggio. Forse se lo avesse cercato, se lo avesse rincorso nulla di tutto ciò sarebbe successo. Ma non lo aveva fatto, aveva preferito restare per qualcuno che non sapeva nemmeno ciò che provava. Era l'errore peggiore della sua vita. Forse, però, non era ancora tardi, forse poteva ancora rimediare. Erano passati mesi, sì, però se strisciava, chiedendo perdono, forse Magnus l'avrebbe creduto, l'avrebbe perdonato. Forse non aveva trovato nessuno, forse avevano un'altra possibilità. Si stava asciugando le guance quando il telefono vibrò. Allungò la mano, prendendolo contro voglia e leggendolo.

"Ciao Alec. Nell'ultimo bacio che ti ho dato c'era tutto: rimpianto, perché' non ha funzionato; tristezza, perché' ti ho abbandonato; felicità, per tutto quello che mi hai saputo dare; amore, perché' lo proverò comunque, ma in dose minore." Il ragazzo fece una pausa: doveva fare mente locale a assimilare le parole lette. Aveva ripensato più volte a quel bacio, nelle ultime ore, però non ne aveva capito affondo il significato. "Ti abbraccio con tutto me stesso. Sappi che, però, se non riesco a farla tornare da me non tornerò nemmeno da te. Non riuscirei a sopportarlo. Ho già fatto troppi casini." Sospirò. Era l'unica parte che aveva subito capito dal suo discorso: non sarebbe tornato. "Dimenticami, se puoi, e sorridi, ti prego. Ti ho sempre detto che sei più bello quando lo fai. Finalmente con speranza. Draco." Alec lasciò che il telefono gli scivolasse dalle mani. Era finita. Era finita con quel bacio. Era solo.

Difficile Ma Non Impossibile - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora