"You could've chose anybody but you chose me
Hiding in bedsits cause no one around us agrees"Roses - James Arthur & Emeli Sandé
Draco non sapeva quanto tempo era passato da quando aveva ascoltato Alec e Will parlare, però sapeva che non era certo un piccolo lasso di tempo: il sole che era stato alto in cielo stava cominciando lentamente a scendere. Sapeva anche che il sole d'estate era ingannevole, era lo stesso a mezzogiorno come alle sette di sera. Ci volle molta forza d'animo per farlo alzare dalle scale e scendere in cerca di un qualsiasi indizio su dove si trovasse l'ospedale: non poteva certamente chiedere a Will. Dopo aver studiato attentamente un elenco telefonico e aver trovato l'indirizzo si bloccò. Era davvero una buona idea andare a trovarla? Se si fosse svegliata? Cosa le avrebbe detto? Non poteva mentire, aveva capito che lei se ne accorgeva, aveva capito che lei era l'unica che lo guardava così attentamente e lo conosceva da così tanto e tanto bene da capire quando stava mentendo persino a se stesso.***
Alec avrebbe voluto andare a trovarla, ma non riusciva a muovere un muscolo. Cosa avrebbe potuto fare? Se non si fosse svegliata si sarebbe sentito tremendamente in colpa, però avrebbe potuto dire che lui era li. Se invece si fosse svegliata come avrebbe potuto guardarla degli occhi? Cosa avrebbe potuto dirle? "Scusa, sai volevo rubarti il ragazzo mentre eri via, però non pensavo saresti tornata mezza morta." No, non ci riusciva.***
Tessa si era appena svegliata quando vide Will entrare in camera come una furia, prendere un asciugamano e uscire di nuovo. Lo seguì perplessa, immaginando di trovarlo nel salone che usavano per allenarsi. Scendendo le scale nel sotterraneo sentì il rumore di coltelli da lancio conficcarsi nella parete, quando aprì la porta vide un bellissimo William Herondale intento ad allenarsi con tutta la forza che aveva in corpo, lo guardò curiosa, un po' preoccupata, sembrava forza dettata da una profonda rabbia ma anche frustrazione.-Tess.
La ragazza spalancò gli occhi, come aveva fatto a vederla? Non era nemmeno entrata nella stanza, si era limitata a sbirciare da dietro la porta.
-Dai, vieni qui.- Le intimò il cacciatore, passandosi un asciugamano sulla nuca.
Tessa obbedì restando in silenzio e guardandolo leggermente perplessa. Non capiva cosa lo turbasse tanto. Per quanto ne sapeva tutto andava bene a meno che, mentre dormiva, non fossero successi grandi disastri.
-Cosa succede?- Domandò quindi.
-Herm.- Sussurrò con un groppo in gola il ragazzo, cercando poi di calmarsi.
-Non ha trovato chi cercava?
-Non è neanche arrivata a destinazione.- Mormorò lanciando l'asciugamano su una panchina.
-Cosa?- Chiese più perplessa di prima.
-L'aereo ha avuto una disfunzione al motore mentre attraversavano un'area con turbolenze, è precipitato in mezzo ai campi.- Spiegò poi.
Tessa spalancò gli occhi guardandolo incredula. Quella notizia le pareva assurda.
-Mi dispiace.- Mormorò con un filo di voce.
-Anche a me.
Will lanciò un altro coltello, con rabbia, facendolo conficcare nel legno per metà. Pensava di poter essere tranquillo finalmente, però una persona a lui cara si era fatta molto male, troppo male. Gli erano tornati in mente gli anni in cui allontanava tutti per proteggerli. Chi diceva che una nuova vita non portasse anche una nuova maledizione? Non voleva credere che fosse così.
***
La sera era calata lentamente e stava per lasciare posto alla notte quando Draco uscì di casa, aveva bisogno di vederla, voleva vederla prima che lei potesse vedere lui, voleva vederla prima che il suo volto assumesse un'espressione disgustata quando lo osservava. Una parte di lui continuava a ricordargli che tanto l'avrebbe perdonato, era caduta ai suoi piedi, ma c'era anche una parte che stava cominciando a farsi sentire, gli diceva che avrebbe dovuto faticare, che l'alcol non poteva essere la scusa per tutto e che avrebbe dovuto lottare, che nulla era dato per scontato, tanto meno una persona intelligente come lei."Fragile." Ribatteva una piccola vocina.
Si fermò ad un semaforo, aveva deciso di andare a piedi per respirare aria fresca.
Fragile.
Aveva visto che lei era più fragile di prima, aveva capito che probabilmente avrebbe tenuto la testa bassa. Aveva anche visto che però, nei suoi occhi, c'era ancora quella sua luce decisa, decisa a non mettersi i piedi in testa e decisa ad avere la meglio. Riprendere a camminare lo distolse dai suoi pensieri, doveva stare attento alle strade, alle persone. Quando entrò nella stanza dell'ospedale sbatte le palpebre più volte, la luce e lo scenario bianco non aiutavano la sua vista, che cercava inutilmente qualcosa. Si accorse solo dopo del letto, vi si avvicino con il battito cardiaco accelerato, cercando di vedere oltre alle coperte bianche come il resto della camera. Spalancò gli occhi grigi quando vide il primo graffio, il secondo, il terzo e avanti all'infinito, graffi profondi, ferite bendate. Vide le braccia, ora esili, piene di lividi e di aghi. Si accasciò su una sedia accanto al letto, non voleva lasciarla sola in quelle condizioni. Aveva smesso di pensare a cosa sarebbe successo dopo, era importante il presente, era importante che lei fosse in un letto d'ospedale inerme, cercando si sopravvivere, lottando come sempre, come era nella sua natura. Il rumore del suo battito cardiaco monitorizzato rompeva il silenzio ad intervalli regolari, lo identificava con il suo respiro. Quando succedeva che ci fosse un bip meno sonoro del precedente Draco spalancava gli occhi terrorizzato. Aveva deciso che essere guardato con disprezzo era meglio che non essere guardato affatto. Era meglio di non essere guardato mai più.
***
Hermione non sapeva cosa fosse successo, non riusciva a mettere in ordine cronologico e nemmeno logico i fatti accaduti. Percepiva il letto, le lenzuola leggere che le coprivano le gambe, le macchine intorno a lei e una presenza, l'aveva sentita entrare. Non sapeva chi fosse ma sperava in Draco, sperava di poterlo vedere, sperava che lui l'abbracciasse e dicesse che gli era mancata, che non era successo nulla e che era stato tutto un incubo. Poi il dolore la riportò alla realtà. Un turbine di ricordi e di immagini. La caduta, il dolore, il calore del sangue sul viso, il dolore, alcune voci di medici. Poi la voce di Will che diceva di essere solo un amico. "Il mio migliore amico." Avrebbe voluto aggiungere. Poi nessuno se non infermiere e quella presenza. Voleva così tanto aprire gli occhi, sapere quanto tempo era passato. Voleva tanto non sentire più dolore. Voleva tanto svegliarsi.————————————————————————
Oltre ai personaggi presenti nella storia ecco alcune coppie e comparse che appariranno o alle quali ho già' accennato (prima o poi):
Perseus Jackson - Annabeth Chase
Clarissa Morgenstern - Jace Herondale
Jonathan Morgenstern
Cecily Herondale
Katniss Everdeen
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate.
Al prossimo capitolo :)
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Difficile Ma Non Impossibile - Dramione
Fiksi PenggemarSe una casa potesse essere un rifugio per i ragazzi reduci dalla guerra? Se personaggi con storie diverse si incrociassero? Con l'arrivo di Hermione Granger qualcosa cambia. Cambia in tutti i coinquilini della casa, soprattutto in Draco, l'ex mangia...