31. Incredulità

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"Intoxicated eyes, no longer live that life
You should have learned by now, I'll burn this whole world down
I need some peace of mind, no fear of what's behind
You think you've won this fight, you've only lost your mind"

Had enough - Breaking Benjamin


Alec si svegliò in preda ad un conato di vomito, correndo in bagno e accasciandosi accanto a quello che sarebbe diventato il suo migliore amico per le seguenti ore. Fra un conato e l'altro cercava di ricordare qualcosa, una qualsiasi cosa. Poteva solo immaginare di essersi lasciato prendere la mano al bancone. Dopo circa una mezz'ora la nebbia che oscurava la sua mente aveva cominciato a diradarsi, riportando a galla alcune immagini confuse: lui e Draco che ballavano, lui e Draco che bevevano, Draco e Hermione troppo vicini per i suoi gusti e, infine, lui e la riccia. Il ricordo di tutti e tre avvinghiati contro il bancone gli provocò un altro conato oltre alla paura di aver, quasi certamente, fatto una cazzata la sera prima.

***

Draco fissava il soffitto da qualche minuto quando sentì qualcosa muoversi al suo fianco. Prima ancora che potesse girare la testa, per guardare chi fosse, avvertì una lieve pressione sull'addome.

Stava per chiedere, in modo poco garbato, chi fosse colui che si permetteva di dormire accanto a lui e si concedeva la libertà di abbracciarlo. Quando una massa informe di capelli ricci si alzò smise di sentire sul proprio corpo il suo peso leggero. Hermione si mise seduta quasi di scatto quando, dopo aver aperto gli occhi, non riconobbe la sua camera.

-Sta' un po' ferma, Granger.- Si lamentò una voce roca.

Si stropicciò gli occhi e, sentendo freddo, cercò di abbassarsi la maglietta del pigiama. Tuttavia il pigiama non c'era; trovò solamente la propria pelle, nuda, che le diceva chiaramente che aveva fatto una cosa molto stupida. Abbassò lo sguardo sul proprio corpo e sussultò quando si accorse di essere nuda, il vestito con cui era uscita sul pavimento e le scarpe abbandonate in un angolo della stanza. La testa le pulsava mentre cercava, quasi disperatamente, a ricordare cosa avesse fatto, poi si rese conto, quasi con orrore, che conosceva quella stanza, che conosceva la voce di prima.

Il mago la guardava curioso e perplesso: cosa aveva fatto la sera prima? La sua mente continuava a mandargli fotogrammi poco chiari che non riusciva a decifrare completamente. Sapeva di essere uscito, sapeva di aver bevuto, sapeva di aver baciato Alec, sapeva di aver baciato anche la Granger, ma poi? C'era un lasso di tempo indeterminabile che era completamente vuoto, un blackout totale di tutto ciò che poteva essere la mente umana. Se era nuda, accanto a lui, sicuramente erano andati oltre ai baci, così come ci era andato anche con Alec. Ci aveva messo relativamente poco a riconoscere il cacciatore che correva in bagno, sicuramente per i troppi drink della sera prima. Continuava a guardarla fra il soddisfatto e il deluso. Era soddisfatto, sì, di averla avuta con sé di nuovo, ma era altrettanto deluso dal non ricordare nulla; soprattutto odiava il fatto di aver ceduto, avrebbe dovuto tenerla lontana, non ferirla più, ma dopo esserci svegliato con lei e Alec nello stesso letto aveva la certezza di averla ferita, ancora una volta, come sempre. Impiegò qualche secondo per identificare l'orrore negli occhi da cerbiatto della riccia.

Difficile Ma Non Impossibile - DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora