01. Six Weeks In

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Dovevo dirlo ai miei genitori. Dovevo andare a fare una vera visita medica e dovevo decidere il mio prossimo passo. Non volevo un bambino. Non ero pronta a diventare madre. Dovevo fare qualcosa. E certo, sarei sicuramente riuscita a nascondere tutto quello che stava succedendo alla stampa, che ultimamente seguiva con attenzione tutto quello che facevamo i miei amici ed io, ma non sarei mai riuscita a fare in modo che i miei non lo scoprissero. Non succedeva nulla in quella casa di cui loro non fossero al corrente. «Non vuoi parlare con qualche tua amica? Vuoi che venga con te quando lo dici ai tuoi genitori?» Mi domandò Ingrid, seguendomi in giro per la stanza, mentre cercavo disperatamente di capire cosa fare. E, soprattutto, cosa dire. «No e no.» Risposi. «Non posso dirlo né a Regina e né a Elizabeth. Quelle due non sanno tenere la bocca chiusa.» Aggiunsi, pensierosa. Eravamo amiche, ma non mi fidavo di loro, perché tendevano a parlare troppo con sconosciuti che poi si rivelavano essere giornalisti. «L'unica persona con cui parlerei in queste situazioni è Louis, ma potrebbe prendergli un colpo, perché nelle ultime settimane siamo stati a letto insieme qualche volta. Potrebbe anche essere suo.» Conclusi, provando un brivido lungo la schiena. La possibilità che Louis - o Matthew o qualsiasi degli altri ragazzi con cui ero stata - fosse il padre rendeva tutto più reale. Troppo reale. Non volevo nemmeno usare la parola 'bambino', perché altrimenti avrei avuto una crisi isterica. Ero troppo giovane per avere delle preoccupazioni del genere. «Vedrai che andrà tutto bene, Freya. I tuoi genitori capiranno e troverete insieme una soluzione.» Cercò di rassicurarmi Ingrid. E quella fu la prima volta che mi mentì deliberatamente, forse per cercare di farmi sentire meglio. «Hai presente come sono fatti i miei?» Domandai ironicamente, scuotendo la testa.

***

Scesi le scale lentamente, fermandomi ogni due o tre gradini e cercando di convincermi a continuare la discesa, quando tutto quello che avrei voluto fare era tornare nella mia stanza, andare a letto e ignorare il problema. Arrivai in salotto, dove mio padre stava leggendo il giornale, mia madre stava facendo colazione e mia sorella Harper stava suonando il pianoforte, e mi bloccai sulla porta. Come avrei potuto cominciare un discorso del genere? I miei genitori erano già convinti che fossi la pecora nera della famiglia, perché avevo deciso di non prendere lezioni di musica o di danza come la mia perfetta sorella, che in autunno avrebbe iniziato il suo primo anno a Cambridge e avrebbe studiato Legge. E anche per tutto il resto che avevo combinato negli anni, certo. «Oh, Freya, è molto carino da parte tua decidere di degnarci della tua presenza.» Commentò mia madre, alzando appena gli occhi dalla sua colazione. Mio padre mi ignorò e mia sorella non aprì nemmeno gli occhi, era troppo concentrata a suonare. «Devo parlarti.» Dissi, avvicinandomi al tavolo a cui era seduta. «Vuoi finalmente decidere il tema per la tua festa di fidanzamento con Matthew? Devo dire che mi ha sorpreso la notizia. I Collinsworth sono una famiglia molto influente e Matthew è un bravo ragazzo. Finalmente hai deciso di fare qualcosa di giusto.» Replicò mia madre, prima che potessi iniziare il discorso. Sentii il mio stomaco sprofondare e mi sedetti, per evitare che le mie gambe smettessero di sostenermi. Non ero mai stata più spaventata in tutta la mia vita, e in passato avevo fatto bungee jumping e mi ero paracadutata fuori da un aereo. Mi ero svegliata in letti che non avevo mai visto con degli sconosciuti, avevo tenuto in mano una tarantola e avevo bevuto fino a perdere totalmente il controllo. Niente di tutto quello che avevo provato nella mia vita si avvicinava al senso di puro terrore che mi accompagnava in quel momento. «Sono incinta.» Mormorai a voce così bassa che non mi sentì nessuno. Quando capii che mia madre non si era accorta che avevo parlato, mi schiarii la voce e riprovai. «Sono incinta.» Dissi, questa volta alzando un po' troppo il volume. Mia sorella smise bruscamente di suonare e si voltò verso di me, aprendo gli occhi. Anche mio padre alzò lo sguardo dal giornale e cominciò a fissarmi. «Sei incinta.» Disse mia madre. Non era una domanda. «Matthew è il padre del bambino?» «No.» Risposi semplicemente. «Non lo so. Non so chi è il padre e non sono ancora sicura al cento percento di esserlo. Ho fatto tre test e sono risultati positivi, ma non ho ancora visto un dottore.» Aggiunsi. «Allora, per prima cosa, chiameremo il dottor James, poi decideremo come risolvere il problema. Nel frattempo ti prego di non dirlo a nessuno. Anzi, lo sa qualcuno oltre a te?» Domandò mia madre, posando la forchetta con cui stava mangiando e guardandomi negli occhi. O meglio, trafiggendomi con lo sguardo. «Solo Ingrid.» Risposi, abbassando lo sguardo. Mia madre assunse quell'espressione delusa e contrariata che aveva sempre quando le parlavo insieme. E mi ero anche abituata ad essere la pietra dello scandalo della famiglia Chamberlain. Lo ero sempre stata e non mi aveva mai dato fastidio. Anzi, spesso avevo anche fatto apposta a combinare guai, solo per il gusto di vedere le reazioni dei miei genitori. Per vedere se mi avrebbero considerata se avessi fatto qualcosa di abbastanza grande. In realtà non avevo mai ottenuto l'attenzione sperata. Avevano avuto a che fare con me solo per il tempo necessario per risolvere il mio ennesimo casino e poi erano tornati a concentrarsi su mia sorella, perché aveva vinto un altro premio o perché aveva fatto qualcosa di straordinario. «D'accordo.» Replicò mia madre, pensierosa.

No Control || [One Direction]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora