Guardai Louis in silenzio per qualche istante, cercando di trovare una soluzione. Sapevo che prima o poi avrebbe scoperto quello che stava succedendo, era solo una questione di tempo. In quel momento avevo solo un'opzione e odiavo doverla utilizzare.
«Sei un idiota.» Dissi, alzandomi di scatto dal divano e dirigendomi verso l'uscita. Non potevo mentire a Louis apertamente, tanto valeva che fingessi di arrabbiarmi e scappassi. Almeno in quel modo avrei evitato di dovergli rispondere.
«Freya, aspetta!» Esclamò lui, raggiungendomi e bloccandomi, prendendomi un polso.
«Vai all'inferno, Tomlinson.» Dissi, liberandomi della sua presa e tornando in strada, passando per il negozio di Sameer.
Inspirai ed espirai profondamente un paio di volte, prima di prendere il cellulare dalla mia borsa e chiamare Alec per farmi riportare a casa. In che guaio mi ero cacciata? Ma soprattutto, a quell'ora ci sarebbe stata tutta la mia famiglia, avrei avuto il coraggio di dire loro quello che stava succedendo?
Il mio istinto mi diceva di fingere di essere andata fino in fondo alla clinica, ma come avrei potuto fare? Avrei avuto ancora solo qualche mese e poi la mia gravidanza avrebbe cominciato ad essere piuttosto evidente.
«Ehi, Freya?» Mi chiamò mia sorella Harper quando rientrai. Fantastico, era passato solo un secondo da quando avevo rimesso piede in casa ed ero già stata fermata dalla persona più fastidiosa del mondo.
«Cosa vuoi?» Abbaiai senza nemmeno guardarla.
Cosa voleva, farmi sapere che lei non si sarebbe mai fatta mettere incinta, perché era troppo brava e intelligente? Che non si sarebbe mai nemmeno messa nella situazione in cui ero io? Non sapevo chi fosse il padre e non sapevo nemmeno come fosse successo, a dire la verità. Ero piuttosto convinta di aver sempre usato precauzioni, ma evidentemente mi sbagliavo. Harper non l'avrebbe mai fatto. No. Lei aveva un fidanzato da quando aveva quindici anni ed erano la coppia perfetta. Lui veniva da una famiglia nobile ed eccelleva in tutto ciò che faceva. Non erano ancora fidanzati ufficialmente, ma sapevo che si trattava solo di una questione di tempo. Lui moriva dalla voglia di metterle un anello al dito e lei non vedeva l'ora di dire di sì. Ugh, mi tornava la nausea solo a pensare al livello di perfezione di mia sorella e della sua fantastica vita senza errori.
Harper alzò un sopracciglio e si fermò in mezzo al salone, costringendomi a smettere di camminare a mia volta e a guardarla. Non mi stava particolarmente simpatica, ma era mia sorella e, nonostante tutto, mi dispiaceva essere così maleducata con lei. Probabilmente era il quell'espressione ferita che assumeva quando mi comportavo in quel modo che mi faceva venire i sensi di colpa.
«Volevo solo sapere come stai. E dirti che, se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sono.» Disse, abbassando il tono della voce e cominciando a fissare il pavimento.
Grandioso, Harper la Santa voleva fare una buona azione, come suo solito, e l'avevo pure trattata male, passando per un mostro per l'ennesima volta. Se la nostra vita fosse stata un film ero piuttosto sicura che il titolo sarebbe stato 'La Santa e la Bestia'.
Mi avvicinai a lei, cercando di pensare a un modo per chiederle scusa e ringraziarla per l'aiuto che mi aveva appena offerto. Invece tutto ciò che uscì dalla mia bocca fu: «Sai che fine ha fatto Ingrid?»
Sul viso di mia sorella passò un velo di preoccupazione, che sparì in una frazione di secondo. Poi riprese il suo solito sorriso e, fissando un punto dietro le mie spalle, scosse la testa.
«Mi dispiace, Freya. So che si è licenziata. Deve essere stato un colpo per te.» Disse. Non disse più nulla, ricominciò a camminare. Mi voltai nella direzione in cui era sparita e notai mia madre sulla soglia della porta.
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No Control || [One Direction]
Fiksi PenggemarNobiltà, ricchezza sfrenata, alcool, eccessi, feste in locali privati. Questa è la vita di Freya e dei suoi amici a Londra... almeno fino a quando non scopre di dover affrontare una delle più grandi responsabilità al mondo. Chi le starà vicino? Sarà...