15. Tengo a te

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Non sento nulla ma proprio nulla

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Non sento nulla ma proprio nulla. Il mio corpo cammina come un automa guidato dalla mano di Axel che mi porta sino alla macchina. Non ho la forza di fare o dire nulla se non quella di perdermi nei miei pensieri. La mano di Axel non si è staccata un attimo e quando sento la macchina fermarsi sono ancora troppo sconvolta per fare o dire qualcosa. Sento immediatamente una mancanza dal fatto che lui non mi sta tenendo più la mano e vorrei protestare ma poi ricordo che non è il mio fidanzato e che il suo compito è finito. Non mi sorprenderei se mi lasciasse in albergo e tornasse a casa sua. Del resto non lo biasimerei se scappasse da me...

Sento una singola lacrima scendere sulla mia guancia e non faccio nemmeno la fatica di cancellarla.

Ad un tratto la mancanza di calore viene sostituita da una sensazione di pace e rassicurazione. Non mi rendo nemmeno conto sino a quando non mi trovo in una camera da letto familiare.

AX: Riposa Aria... decolleremo fra circa un'ora. Se hai bisogno sono di là

Rimango sorpresa dal suo tono dolce e caldo ma anche dal suo gesto... forse gli importa qualcosa di me?

In pochi secondi sento gli occhi chiudersi e cado in un sonno buio e senza sogni.

Quando mi sveglio sono ancora intorpidita e non riesco a capire dove sono. Mi sono addormentata nell'aereo di Ax e adesso il sole è alto e sono in una camera vista oceano... ma dove sono? Guardo poi la mia posizione e indosso ho una maglietta e un pantalone da tuta che hanno uno spiccato profumo maschile... non uno qualsiasi ma quello di Ax...

Decido di mettere i piedi a terra e rimango a studiare la camera in cui mi ritrovo. Gli interni sono molto eleganti e moderni ma non sono nulla in confronto alla meravigliosa vista dalle enormi finestre...
Riesco ad alzarmi lentamente e decido di aprire una delle due porte presenti... per mia fortuna è un bagno privato.

Mi guardo allo specchio e vedo la solita me ma con gli occhi spenti e un volto scuro... cosa ho mai fatto di male?

Esco dal bagno dopo essermi resa quanto meno presentabile e apro l'altra porta che come previsto mi conduce ad una scala che mi porta al piano inferiore

Dopo aver gironzolato un po' mi ritrovo in soggiorno dove sul divano è poggiato Ax con il computer sulle gambe e dei documenti in mano. Appena sente la mia presenza alza lo sguardo e mi sorride.

AX: Dormito bene?

Faccio di segno di sì con la testa perché sono come ipnotizzata dalla sua presenza. Ma è legale che sia così sexy anche in pigiama?

AX: Presumo che tua sia affamata...

Non so cosa rispondere quindi il mio stomaco decide di farlo lui per me, brontolando... non mangio niente da ieri a pranzo. Aspetta ma che ore sono? Come se mi stesse leggendo nel pensiero

AX: Sono mezzogiorno e mezza... andiamo che preparo qualcosa da mangiare per entrambi

Lo seguo in cucina ma poi ripenso a ciò che ha detto... sa cucinare? e dove sono Clay e Alice? Come prima sembra leggere tutti i mei pensieri e la cosa inizia a spaventarmi

La mia curaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora