5. BABYSITTER CERCASI E SCRIVANIE IN ORDINE

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Harry e Talbott raggiunsero la centrale di polizia che erano da poco passate le sette e mezza. Harry guardò fuori dal finestrino.

"C'è ancora gente?" chiese aggrottando le sopracciglia.

"Solo l'addetto alle pulizie" disse prima di voltarsi verso Draco e James che erano seduti sul sedile posteriore. "Non uscite di qui"

"Anche volendo non sapremmo dove andare" disse Draco con un sorriso mentre James guardava fuori dalla finestra.

"Tu lavori qui papà?" chiese il bambino guardando l'edificio.

"Si tesoro. Ci siamo già venuti, ricordi?" disse l'uomo guardando Draco che annuì.

"Perché non posso andare con loro?" sentì chiedere da James e Harry chiuse la portiera.

Già, perché?

Harry guardò Talbott accanto a lui. All'improvviso sembrava teso.

"Va tutto bene?"

"Cosa? Sisi. Tutto bene"

"Sei teso..." disse Potter mentre entravano dentro la stazione di polizia ed entravano negli uffici. Avrebbero dovuto sorpassare tutte le scrivanie per raggiungere l'ufficio del capo in fondo al corridoio.

E proprio lì, al centro della stanza, tra due scrivanie, c'era l'addetto alle pulizie che stava passando lo straccio mentre indossava gli auricolari senza filo.

Harry lo guardò, poi spostò la sua attenzione verso Talbott.

"Ci sono problemi?" chiese Harry a bassa voce.

Talbott negò con la testa.

"Vai. Io non posso entrare" disse incrociando le braccia davanti al petto.

Harry alzò gli occhi al cielo.

"Già. Che palle. Non lasciarmi qui" disse Harry che dopo un sospiro profondo si incamminò verso l'ufficio del capo, passando davanti a Lois che sollevò la testa incuriosito, poi spostò lo sguardo azzurro cielo su Talbott che sentì il cuore battere all'impazzata.

Il giovane sorrise appena prima di tornare a passare lo straccio, mentre Talbott deglutiva, cercando di scacciare quella sensazione a metà tra panico e disagio.

Era rimasto da solo con lui, l'addetto alle pulizie. L'addetto alle pulizie più carino che avesse mai visto. E i suoi occhi! Gli occhi di quel giovane!

Talbott si sentì le guance andare a fuoco ma sapeva bene che grazie alla sua carnagione era salvo, nessuno si sarebbe accorto che aveva il viso accaldato. Grazie mamma!

Il poliziotto si avvicinò alla sua scrivania, controllando dei fascicoli.

"Ho appena messo in ordine" disse la voce bassa e roca di Lois e Talbott si bloccò, le dita della mano su bloccarono di scatto sui fascicoli.

"Devo controllare delle cose..."

"Dovresti essere più ordinato. Ho trovato tre post It sotto la scrivania tutti impolverati. E tre penne. Una non funzionava più e l'ho buttata. Ah. E i chewing-gum si avvolgono nella carta e si buttano nel cestino. Non si attaccano sotto il tavolo o sotto la sedia..." disse Lois e Talbott aprì e chiuse la bocca.

"Non sono stato io" disse. "Ci saranno già stati"

"Chewingum rosa alla fragola?" chiese Lois appoggiandosi alla scopa.

Talbott deglutì.

"Quindi sei tu Winger. Ho visto il tuo uccello, carino"

Talbott spalancò la bocca, indignato e solo a quel punto Lois si rese conto della terribile gaffe che aveva fatto.

~Drarry~ LifeguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora