7. UN NUOVO COMPAGNO DI GIOCHI

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MERCOLEDÌ 7 SETTEMBRE


Draco si era svegliato di buonumore quella mattina. Si era fatto una doccia e poi era uscito per andare al lavoro.

Ancora non gli sembrava vero!

Prima di raggiungere la spiaggia aveva salutato Nicole e Wally che stavano chiacchierando animatamente.

"Buongiorno!" Disse Draco con un sorriso.

"Ciao a te Draco!" Disse Wally con un sorriso prima di tornare a parlare con Nicole.

"Ancora non mi sembra vero quello che ho visto! Ma ti rendi conto?"

"Dopo che ci hanno tenuto ostaggio per tutta la notte direi che menomale che le cose tra di loro siano andate bene!" Rispose Nicole mentre Draco le guardava.

"Che mi sono perso?" Chiese Draco incuriosito.

"Il collega di Harry, Talbott, finalmente è riuscito a mettersi con Lois, il meccanico!"

"E cosa ci sarebbe di così sconvolgente?"

Wally che gli stava servendo un caffè lo guardò scioccata.

"Cosa c'è di sconvolgente?! Erano anni che Talbott sbavava per Lois ma non faceva mai nulla se non lamentarsi qui con noi due. 'Quanto è bello! Ma non mi guarda! E gli occhi azzurri! Tu Wally dovresti comprendermi!"

Draco guardò Nicole che aveva due grandi occhi azzurri.

"Lois è un bel ragazzo, ma non è il mio tipo. Però e stato divertente vederlo struggersi in quel modo. Però lunedì che teneri che sono stati... ora voglio sapere da Harry cosa gli ha detto!"

Draco si era portato la tazza di caffè alle labbra e proprio in quel momento arrivò Harry tenendo per mano James che non appena vide Draco al bancone del bar scappò dalla presa del padre per correre dal biondo che gli sorrise.

"Oggi restiamo insieme!" Disse con un sorriso il bambino e Draco ricambiò, guardandolo.

"Ma che bello! In effetti oggi avevo proprio bisogno di una mano, ti va?"

Mentre il bambino annuiva, Draco sentì Harry parlare con le due dietro il bancone.

"Mi dispiace davvero molto costringervi ancora a tenerlo, ma non ho saputo nulla dalla scuola ancora, so che è presto, però il capo mi ha detto che non posso portare i bambini in centrale. Senza di voi non so come avrei fatto..." stava dicendo.

"Ah, James è un angelo. Poi devi vedere con Draco come si trovano bene! Giocano sempre!" Disse Nicole mentre Harry si voltava verso di lui e lo fissava intensamente.

"Grazie anche a te"

Draco sorrise, non riuscendo nemmeno a dire mezza parola. Perché gli faceva sempre effetto?

Harry era un bell'uomo. Moro, occhi smeraldo. Amava suo figlio e James lo adorava a sua volta. A Draco piaceva passare il tempo con il bambino, era sempre allegro e non faceva mai i capricci.

"Ma... dicci! Hai per caso parlato con Talbott? Che cosa è successo lunedì? Lo sai che sono venuti al locale?"

Harry le guardò confuso.

"Cosa avrebbe dovuto dirmi?"

Nicole sbarrò gli occhi, mentre Wally si portava le mani alla bocca, lo sguardo scioccato.

"Cosa? Come che cosa avrebbe dovuto dirti! Ma di lui e Lois!"

Harry le guardò.

"Oh.... Oh!" Disse Harry quando capì cosa stessero cercando di dirgli le ragazze. "Quindi ha un nome questa cosa! Perché ieri era con la testa tra le nuvole e Dio me ne scampi se oggi fa lo stesso!" Disse Harry.

"Che cosa papà?" chiese James voltandosi.

"Niente tesoro. Devo scappare!" Disse l'uomo inchinandosi verso la testa del figlio per lasciargli un bacio sui capelli.

James lo guardò, triste.

"Perché?" Chiese il bambino portandosi una mano alla bocca e fissando il figlio con la delusione dipinta sullo sguardo.

Draco cercò di pensare ai fatti propri, ma vedere il dolore sul volto del bambino lo colpì molto.

Harry fece dietrofront.

"Ti compro un super gelato quando torno, ok?" Disse con un ampio sorriso l'uomo prima di prendere la passeggiata di legno e raggiungere la strada.

James fissò il punto dove fino ad un attimo prima c'era il padre, il labbro inferiore gli tremava mentre si portava una mano alla bocca per mangiucchiarsi un dito.

Draco lo guardò e sentì il cuore spezzarsi sotto quello sguardo.

Anche lui sapeva cosa significava non avere i genitori vicino, ma da adolescente avere una casa vuota tutto il tempo significava stare nudo e masturbarsi furiosamente. Il periodo migliore della sua vita.

Ma capiva che per un bambino di nemmeno quattro anni con un solo genitore che era costretto a lavorare il doppio per mantenere un tetto sulla testa fosse difficile da capire. Draco aveva sempre avuto tate su tate, mentre chi come Harry non poteva permettersi nemmeno un partime per via delle troppe spese.

Draco sospirò e dopo aver lanciato un'occhiata a Nicole e Wally, si avvicinò al bambino, posandogli le mani sulle spalle.

"Sai che cosa devo fare oggi?" Disse al bambino che continuava a fissare la passeggiata vuota. "Devo dipingere la torretta. È brutta tutta marrone, vero? Stavo pensando che avrei proprio bisogno di una mano. A te piace disegnare, vero?"

A quelle parole James sollevò la testa, guardandolo con i suoi grandi occhi nocciola luminosi.

"Mi aiuti?" Chiese Draco con un sorriso mentre il bambino annuiva felice e gli regalava il primo sorriso della giornata.

"Allora andiamo!" Disse mentre Draco si avviava verso la torretta, seguito dal bambino.

Draco lo aiutò a salire le scale, poi una volta giunti al piano della torretta Draco aprì la porta con il mazzo di chiavi che aveva ricevuto il primo giorno e boccheggiò.

Faceva un caldo infernale lì dentro. Prese la pittura bianca e la portò fuori, insieme al suo rullo e ad un piccolo pennello che consegnò a James.

"Tu colori la porta, intesi?" Mentre io mi occupo del resto.

Il bambino sorrise felice e Draco aprì il barattolo, posando il tappo dentro la torretta. Prese il pennello e lo intinse nella pittura, poi lo consegnò al bambino, mostrandogli come doveva fare, muovendo il pennello sul legno della porta su e giù.

James lo afferrò con due mani, quasi con timore. Guardò Draco che gli fece un cenno affermativo.

James infilò la lingua tra i denti, tutto concentrato e diede la prima pennellata.

Draco sorrise mentre riempiva il serbatoio del suo rullo per pittura anti goccia poi lo chiuse dentro lo sgabuzzino, coprendolo con il suo tappo.

Mentre James colorava la porta, Draco cominciò a pitturare tutte le pareti della cabina, ascoltando il bambino canticchiare la colonna sonora di un cartone animato.

~Drarry~ LifeguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora