22. SBAGLIARE

626 77 18
                                    

VENERDÌ 30 SETTEMBRE

Draco non aveva chiuso occhio per tutta la notte. Si era girato e rigirato nel letto finché alle quattro del mattino non aveva deciso di alzarsi e uscire di casa.

Si era recato davanti casa di Harry, osservando la casa buia e silenziosa, segno che tutti stavano dormendo.

Piangendo silenziosamente afferrò dalla tasca una busta bianca, la stessa che Wally gli aveva dato il giorno prima che conteneva il suo stipendio di quel mese e la infilò nella casetta della posta situata davanti al cancelletto di ingresso.

Dopo aver accarezzato quel cancelletto, inserì dentro la casetta della posta anche le chiavi di casa e poi fece dietrofront, tornandosene a casa.

Qui, dopo qualche minuto di pianto isterico, prese al valigia e il suo borsone e in silenzio si recò in stazione, fortunatamente alle sei del mattino ancora vuota.

Aveva prenotato un treno che partiva alle sei e mezza del mattino. Lo aveva fatto la notte prima, subito dopo essere rientrato a casa. Aveva chiamato i genitori avvisandoli che sarebbe rientrato un giorno prima dato che lo avevano già pagato e il suo lavoro li era finito.

Sua madre era felicissima, dicendogli che gli avrebbe preparato una bellissima festa di rientro.

Draco forzato un sorriso e poi era tornato a piangere.

Aveva sperato di trovarsi Harry davanti casa qualche ora dopo che gli bussava alla porta e gli diceva che lo amava. Forse, solo in quel caso avrebbe pensato di rimanere.

Ma Harry non gli aveva detto nulla, aveva usato James, che era solo un bambino, facendolo incazzare.

Draco alzò lo sguardo sul treno che si stava fermando sul binario e dopo essersi guardato attorno qualche istante salì sul treno.

Si sedette al suo posto e guardò fuori dal finestrino.

Prima di entrare in una galleria, cominciò a piovere.

Draco fissò il vuoto, sentendo gli occhi pizzicare.

Cosa cazzo stai facendo?! Gli urlava la coscienza.

Decise di ascoltare della musica.

Mise gli auricolari alle orecchie e si abbandonò contro il suo sedile. La musica aveva sempre il potere di calmarlo.

Nemmeno venti minuti dopo, però, una canzone gli fece spalancare gli occhi.

"Traveling places I ain't seen you in ages But I hope you come back to me My mind's running wild With you far away I still think of you a hundred times a day…"

Draco si portò una mano sulla bocca mentre cercava di cambiare canzone ma si rese conto della foto che aveva messo come sfondo del cellulare proprio il giorno prima. Quella che Wally gli aveva mandato, dove loro due camminavano sulla spiaggia, lo sguardo di Harry pieno di amore mentre lo fissava.

Una coltellata avrebbe fatto meno male.

Draco controllò l'orologio.

Erano le sette e mezza. Mezz'ora e sarebbe arrivato a Londra.

Mentre Harry doveva aver ricevuto la sua busta e la sua lettera.

Chiuse gli occhi mentre la musica cambiava e "Minefields" di John Legends cominciava a risuonare attraverso i suoi auricolari.

Una coltellata faceva meno male.

Aveva sentito Wally cantarla spesso quando erano insieme. Tutte quelle canzoni gli facevano male e gli facevano pensare a lei, a Nicole, a James e... Harry. Soprattutto Harry.

Sapeva bene che in quel momento Harry lo stava odiando per essere stato un grandissimo stronzo. Lo aveva messo nei casini con James. Sarebbe dovuto partire sabato, invece era partito un giorno prima solo perché non voleva dare un nome a quello che ormai provava.

Si era innamorato.

Di Paradise.

Di Harry e della loro vita insieme.

Della loro famiglia.

Il treno si fermò alla fermata di King's Cross. Draco si alzò in piedi quando riconobbe i suoi genitori in piedi sulla banchina 9.

I suoi occhi si riempirono di lacrime quando li vide. E non perché gli erano mancati, ma perché aveva fatto una scelta che già rimpiangeva.

Narcissa strinse Draco con forza tra le braccia non appena il foglio di davanti a lei e il biondo ne approfittò per piangere contro la sua spalla.

La donna gli baciò le guance mentre Lucius restava fermo accanto ai due, limitandosi a posargli una mano sulla schiena scossa dai singhiozzi.

"Come è andata a Paradise?" Chiese Narcissa quando furono in macchina, ma Draco negò con la testa, portandosi una mano alla guancia per asciugarsi una lacrima.

~*~

Harry stava fissando la lettera che aveva ricevuto insieme allo stipendio intero.

Accanto a lui c'era Talbott che lo stava guardando preoccupato.

Non sapeva cosa dire per tirargli su il morale. Sperava di riuscire a convincere Draco a restare, ma a quanto pare il giovane aveva preferito scappare di notte come un ladro, senza nemmeno avere il coraggio di rifiutare la loro offerta di amicizia.

"Vado io a prendere James a scuola" si offrì Nicole, ma Harry negò.

"No, grazie. Ho già permesso a troppe persone di illudere mio figlio. D'ora in avanti mi occuperò io di lui e solo io. Sono sempre stato solo, dovevo capirlo. Mi sono fidato. Ho sbagliato..."

"Non è colpa tua Harry!" Disse Wally che non appena aveva saputo dal poliziotto che Draco era andato via come un ladro senza dire una parola, gli aveva mandato un audio lungo trenta minuti in cui lo insultava.

"Si, mi sono fidato. Ho aperto il mio cuore ad un uomo, io che mi sono sempre represso per tutta la vita perché avevo paura. E forse la mia paura aveva un senso. Forse dentro di me sapevo che sarebbe andata male.." disse Harry triste.

Nicole negò con la testa.

"Tu devi vivere la tua vita come meglio credi. Amare non è mai sbagliato. È un sentimento nobile. Per me ci ripenserà. Dategli tempo!!" Disse la bionda, ma Harry a quelle parole negò con la testa.

"Non tornerà. Lo ha sempre ripetuto. Non gliene frega un cazzo di noi, di questo posto. È un ragazzino viziato. A quest'ora starà con i suoi amici a fumare erba e a bere. Questo è il vero Draco, non quello che abbiamo conosciuto qui" disse amaramente Harry prima di alzarsi dalla sedia e uscire dal locale, mentre tutti lo fissavano.

~*~

James quando vide suo padre saltellò felice verso di lui.

"Dov'è Draco?" Chiese il bambino mentre stringeva la mano del padre.

"È tornato a casa sua. Non tornerà più." Disse fermandosi e inginocchiandosi davanti al bambino. "Fai una promessa al tuo papà: non parlare mai più di Draco, intesi?"

James aprì la bocca per protestare, ma Harry negò con la testa.

"No, James. Devi promettermelo. Mai più Draco" disse l'uomo serio.

Il bambino dopo un lungo momento di incertezza annuì, poi seguì suo padre in silenzio fino a casa.

~Drarry~ LifeguardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora